Un pool di magistrati coordinerà le indagini sullo scontro tra treni in Puglia che ha provocato 23 morti e 52 feriti. Le due ipotesi sulle quali lavoreranno sono quelle del guasto e dell’errore umano. Sotto accusa è il binario unico presente in quella tratta, e c’è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi di sicurezza automatici. Nonostante i due treni fossero relativamente moderni, l’uno del 2005 e l’altro del 2009, sulla linea funziona ancora il cosiddetto “blocco telefonico”, cioè la comunicazione diretta tra i due capistazione. Ne abbiamo parlato con Aldo Vittorio Molinari, ingegnere esperto di trasporti.



Dopo l’incidente in molti chiedono di raddoppiare ovunque le tratte con binario unico. E’ una scelta che avrebbe senso?

A mio parere non è strettamente necessario, bisogna valutare da situazione a situazione. Il doppio binario garantisce livelli di servizio e di sicurezza maggiori. Si tratta però di equilibrare gli investimenti rispetto alle esigenze non solo della sicurezza ma anche dei livelli di domanda da servire. Non vedo dunque la necessità dell’obbligo di creare due binari su una linea dove ce n’è uno semplice.



Secondo lei qual è il margine di rischio accettabile?

Questo è un elemento di giudizio molto soggettivo. La vita umana è degna dei massimi livelli di sicurezza, ma ciò si scontra con criteri oggettivi di economia che sono applicati non solo alle ferrovie ma a tutti i sistemi. Si introduce quindi un coefficiente di sicurezza sulla base di un’analisi di rischio, arrivando ad accettare in termini probabilistici anche un evento che comporti dei morti o dei feriti. Questo vale per tutti i mezzi di trasporto e non solo per le ferrovie.

Sulla linea opera una società privata. I suoi dipendenti sono tenuti agli stessi standard di sicurezza di Trenitalia?



In termini di sicurezza sono livelli senz’altro comparabili, anche perché le abilitazioni per il servizio di trasporto pubblico sono attente e rigorose. Poi nello specifico è un dato di fatto riscontrato dalle statistiche che Trenitalia abbia effettivamente un’attenzione molto particolare sulla formazione del personale e sull’aspetto dei requisiti di sicurezza. Le ferrovie gestite da RFI sono ai primi posti di sicurezza a livello mondiale.

I giornali hanno scritto che la sicurezza sulla linea Bari Nord dipendeva da un fonogramma. Che cosa significa?

Su questa tratta si utilizza il sistema del “giunto”, che significa: “Treno arrivato”. E’ una formula sintetica per indicare che un altro treno non può essere messo in linea finché il primo non è giunto in stazione. Ciò consente una verifica reciproca della possibilità di immettere un secondo treno, avendo avuto una comunicazione che il primo treno è arrivato in stazione. Questo sistema è ormai ridotto a pochissimi casi di linee ferroviarie in Italia. In questo modo si dovrebbe avere la garanzia del fatto che un treno non impegni una tratta di linea se è presente un altro convoglio.

 

Questo incidente è frutto di una mancanza di investimenti al Sud?

Dalle foto dell’incidente si nota che il materiale rotabile tutto sommato è recente. Il fatto che questa linea abbia una tratta a doppio binario elettrificata significa che è già stata attuata una prima tranche di investimenti e che l’intervento è stato programmato in più fasi. Riconosco d’altra parte che il sistema tecnologico del blocco telefonico ormai è superato, e sono altrettanto certo che il livello di traffico merita già oggi il doppio binario.

 

(Pietro Vernizzi)