Emerge un nuovo dettaglio sullo scontro dei treni in Puglia sul binario unico tra Andria e Corato. Come riferito da alcuni parenti delle vittime, alcune persone presenti sul primo treno ad Andria sarebbero state fatte scendere per salire su un convoglio differente, quello sul binario 2 partito in ritardo. Secondo quanto riferito da Il Mattino, tale indiscrezione arriverebbe dalle parole di Antonia e Daniela Castellano, moglie e figlia di una delle vittime di questo terribile incidente, Enrico Castellano, ma anche altre persone hanno confermato questo dettaglio. Tali circostanze, secondo fonti della Procura di Trani interpellate dall’ANSA, non risulta, ma nelle prossime ore verranno acquisite le dichiarazioni rilasciate ai giornalisti per poter far luce quanto prima sulla faccenda.



Era atteso per oggi l’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presso il Policlinico di Bari in seguito al tragico incidente ferroviario che ha colpito nel profondo l’intera Puglia. Come riporta RaiNews.it, l’incontro è durato circa un’ora e mezza. Accolto dal primo cittadino del capoluogo pugliese, Antonio Decaro e dal presidente della Regione, Michele Emiliano, il capo dello Stato ha salutato una per una le famiglie delle 23 vittime dello scontro tra i due treni avvenuto sul binario unico tra Andria e Corato. Mentre procedevano i saluti di Mattarella, la figlia di una delle vittime, Enrico Castellano, è stata colta da un malore ed immediatamente soccorsa dal personale del 118. In mattinata aveva lanciato un appello affinché venisse costituito un comitato delle famiglie delle vittime per “avere la verità si quanto accaduto e individuare i colpevoli”. La procura di Trani avrebbe intanto iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario due persone, ovvero i due capistazione di Corato e Andria, ma i loro pare siano solo i primi nomi di una lunga lista.



La strage che si è consumata in Puglia, in seguito allo scontro dei due treni sul binario unico tra Andria e Corato, ha toccato davvero l’Italia intera. L’incidente ferroviario non ha lasciato indifferenti molti personaggi dello spettacolo, pugliesi e non, tra cui Cristina Chiabotto, ex Miss Italia. Nella strage di alcuni giorni fa la Chiabotto ha persona un amico, tra le 23 vittime recuperate dalle macerie. Si tratta di Maurizio Pisani, 49enne e manager del settore alimentare, nonché giudice dello show La ricetta perfetta, andato in onda su La5 e condotto proprio dalla Chiabotto. La show girl lo ha ricordato su Instagram con un messaggio molto sentito: “Svegliarsi questa mattina e sapere che sul quel maledetto treno c’eri anche tu, Maurizio. E’ stato un onore lavorare con Te, porterò’ sempre nel cuore il ricordo di una tua battuta, la tua calma, la tua ironia, la tua grande professionalità e l’amore immenso per tua figlia, proprio lei che stavi correndo ad abbracciare e che raccontavi con tanta luce negli occhi”, ha scritto la Chiabotto. “E’ un duro colpo ed è proprio vero come la vita possa cambiare in un istante, in quel brutto gioco del destino, su un treno pronto ad unire tante anime. Il gruppo della Ricetta Perfetta vola nel tuo ricordo e stringe con un abbraccio immenso i tuoi cari. Bello averti incontrato sul mio cammino”, ha chiosato. Clicca qui per vedere la foto.



C’è dolore nelle testimonianze dei sopravvissuti all’incidente ferroviario di martedì scorso in Puglia. I 52 feriti che sono scampati alla morte – in 23 invece non ce l’hanno fatta – sono ricoverati in ospedale. Ecco alcuni racconti raccolti dall’agenzia di stampa Ansa. Giuseppina Rutigliani e Matteo Mascoli stavano andando all’istituto dove è ricoverato il loro figlio disabile. “Quel rumore, non lo dimenticherò mai – dice Giuseppina – E poi il buio, i lamenti. Le grida, tante grida. Riesco ad alzarmi, comincio a camminare, mi accorgo che sotto di me ci sono dei cadaveri. Li pesto, vado avanti. Cerco Matteo, mio marito. Urlo il suo nome, ma lui non mi sente. Poi riesco a trovarlo: è incastrato nelle lamiere. Scavo con le mani, cerco di togliergli di dosso quei pezzi di ferro. Alla fine ci riesco, non so neanche io come, e attraverso un buco del treno lo porto fuori. Restiamo lì, abbracciati. Poi qualcuno ci separa e ci porta in ospedale. L’ho rivisto ora”. Poi c’è Monica Gigantiello, 24enne, che racconta: “Ero seduta di spalle, ho sentito soltanto un boato invadere tutto il vagone e poi mi sono ritrovata a terra. Tra noi c’era un signore che lavorava per il 118 e ci ha salvato, è riuscito a farci uscire”. Ma riguardo alle immagini viste dice: “Non voglio ricordare, ma non riesco a mandare via tutte le urla”. (clicca qui per leggere tutte le testimonianze)

Ha parlato poco fa il pm di Trani sull’incidente ferroviario in Puglia: lo scontro tra treni avrebbe alla base un errore umano ma non solo, secondo Francesco Gianella. «C’è stato l’errore umano ma al tempo stesso è altamente riduttivo fermarsi a questo». Restano infatti aperte varie possibilità visto che il pool di magistrati è entrato in azioni ieri e sta provando a scandagliare ogni singolo elemento per fare totale chiarezza sulla strage di Andria e Corato. Il binario unico ma non solo, l’errore nel servizio di automazione o anche di un semaforo non funzionante: il fascicolo è aperto, come ha lasciato intuire il pm di Trani che ricerca ancora tutti gli aspetti e le cause del drammatico incidente. Da qui dipenderà anche l’elenco degli indagati che si sta aggiornando ora dopo ora, con per ora i due capostazione di Andria e Corato che risultano gli unici nomi noti nell’inchiesta sulla strage di Puglia.

Per Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’incidente ferroviario avvenuto in Puglia martedì scorso è un “episodio collegato anche alla corruzione”. Cantone lo ha affermato alla presentazione al Senato della relazione 2015 dell’Anac. Lo scontro fra treni sulla tratta a binario unico Andria-Corato, secondo Cantone, come si legge su Tgcom24, “è frutto probabilmente di un errore umano, ma anche conseguenza del problema atavico del nostro Paese nel mettere in campo infrastrutture adeguate e una delle ragioni di ciò è da individuarsi nella corruzione”. Cantone ha anche aggiunto: “Il nostro pensiero commosso va sicuramente alle vittime, a quei volti sorridenti e perduti e a quelle lamiere accartocciate”. Intanto, dal punto di vista delle indagini, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, “il fascicolo aperto con le ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo punta dritto al personale di Ferrotramviaria che era in servizio nelle stazioni di Andria e Corato: i due capistazione, innanzitutto, ma anche eventuali collaboratori”. 

Arrivano notizie non confermate sull’incidente ferroviario in Puglia dopo lo scontro terribile tra i treni di Andria e Corato e riguardano i possibili indagati: ci sarebbero anche i capostazione dei due paesi da cui provenivano i due treni della strage che avrebbero contribuito all’errore umano alla base. A sorpresa ha parlato uno dei due capostazione, quello di Andria, ovvero quello che avrebbe sbagliato a dare il via al treno visto che quello in teoria che avrebbe dovuta avere la precedenza era il convoglio da Corato. Intervistato da Repubblica, le parole di Vito Piccarreta sono drammatiche: «È vero quel treno non doveva partire. E quella paletta l’ho alzata io: non sapevo che da Corato stesse arrivando un altro treno per questo ho dato il via libera. Ai funzionari ho provato a spiegare che quella era stata una giornata complicata, i treni che partivano in ritardo, e l’aggiunta di un treno supplementare e dunque in quel lasso di orario era previsto l’arrivo di tre treni invece dei soliti due». Ha parlato anche la moglie del capostazione e prova a difenderlo. «Mio marito è il capro espiatorio perfetto. Ma non è giusto: perché è un lavoratore serio, in questi anni ha fatto sempre e soltanto il suo dovere».

Un compleanno particolare quello di Samuele che ieri ha compiuto sette anni: il bambino è sopravvissuto all’incidente ferroviario avvenuto martedì mattina scorso in Puglia sulla tratta a binario unico Andria-Corato. E’ in buone condizioni, come si legge sull’agenzia di stampa Ansa, ed è ricoverato nell’ospedale di Andria. Il capo dipartimento Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, ha spiegato che “il piccolo Samuele è in buone condizioni: rimane la prognosi riservata più per prassi medico legale che per altri motivi. Ha solo un po’ di febbricola legata alle infezioni da corpi estranei, come le schegge. Ma non ha fratture o quant’altro”. Samuele non sa ancora che nell’incidente ferroviario sua nonna è morta. Gorgoni ha spiegato che “è agitato come potrebbe esserlo qualunque altro bambino di 7 anni che col caldo che fa è costretto a stare in una stanza di ospedale che non è il posto migliore e più ospitale per un bambino” ma “è tenuto sotto osservazione anche dal punto di vista psichiatrico”.

Fa ancora parlare il gravissimo incidente ferroviario in Puglia che ha visto lo scontro tra i due treni di Andria e Corato ormai due giorni fa: 23 vittime accertate, 52 feriti di cui 8 in prognosi riservata, mentre lo strazio del riconoscimento dei vari parenti è andato in scena ieri mattina tra polemiche e persone che si sono sentite male. La tragedia purtroppo è ad ampio raggio, con i vari attacchi e critiche alla regione e allo stato che permette ancora nel 2016 tratte con binari unici; Delrio ieri ha spiegato che il problema non è neanche tanto l’unico binario ma i servizi di automazione vetusti e da rivoluzionare completamente, “lasciano troppo spazio all’errore dell’uomo”. Intanto la procura di Trani che cominciato ad indagare sulle possibili responsabilità civili e soprattutto penali per lo schianto terribile dei treni pugliesi. Tramite indiscrezioni di agenzia, sono stati iscritti i primi nomi nel registro degli indagati della Procura per reati di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Si tratta di dipendenti di Ferrotranviaria, l’azienda privata proprietaria dei due treni dell’incidente ferroviario: ancora i nomi non stati fatti uscire e dalle fonti degli inquirenti si viene a sapere che ancora non si possono rivelare né il numero delle persone indagate e né il ruolo che essere avrebbero avuto nella tragedia. Solo dopo l’autopsia delle varie vittime verrà notificata l’informazione di garanzia, fonte Rainews24; intanto furante la giornata di ieri tramite la Procura di Trani si è venuto a sapere che il tono proveniente da Andria non avrebbe dovuto partire ma che probabilmente un errore umano ha mal interpretato il segnale ricevuto del fonogramma. Un piccolo dettaglio che purtroppo in quelle condizioni fragili delle tratte al sud ha provocato una strage.