L’attenzione degli inquirenti che indagano al giallo di Maria Ungureanu, potrebbe ora tornare con una certa insistenza su Daniel Ciocan, l’uomo indagato per omicidio volontario e violenze sessuali a scapito della bambina di dieci anni. Pur essendosi sempre dichiarato innocente, ora il suo alibi starebbe sempre di più vacillando portando gli investigatori a non credere più al suo racconto finora confermato anche dai familiari. Proprio la sorella, infatti, sarebbe stata indagata nelle scorse ore, al termine di un lungo interrogatorio, con l’accusa di concorso in omicidio. Cosa non convince nella versione fornita dal giovane? Finora Daniel aveva destato i sospetti di inquirenti e famiglia della piccola Maria Ungureanu. Troppe le incongruenze, soprattutto in riferimento agli orari. I Carabinieri, come riporta anche Giallo, starebbero ora confermando i suoi spostamenti ma per il 21enne romeno, amico di famiglia della vittima, la posizione potrebbe presto aggravarsi. Finora ha mentito? Su questo aspetto si concentrano le ultime indagini in corso.



Sarebbero emersi non pochi dubbi sull’alibi di Daniel Ciocan, il ragazzo indagato per la morte di Maria Ungureanu, avvenuta quasi un mese fa, il 19 giugno scorso, a San Salvatore Telesino in provincia di Benevento. Il ragazzo è stato nuovamente ascoltato dai Carabinieri nella giornata di ieri, come riporta il sito IlQuaderno.it. Si è trattato di un vero e proprio interrogatorio fiume della durata di diverse ore che ha visto l’indagato protagonista nella stazione dei Carabinieri di Benevento, al cospetto del sostituto procuratore Maria Scamarcio, del maggiore Alfredo Zerella e dell’avvocato difensore del 21enne. Con ogni probabilità gli inquirenti avranno contestato alcuni passaggi della ricostruzione di Ciocan relativamente alla sera della morte di Maria Ungureanu, registrando non pochi dubbi sull’alibi fornito dal giovane e soprattutto sugli orari. Incongruenze nel suo racconto avrebbero portato anche all’iscrizione del nome della sorella nel registro degli indagati per concorso in omicidio.



Colpo di scena nel giallo sulla morte della piccola Maria Ungureanu, la bambina di dieci anni annegata nella piscina del resort a San Salvatore Telesino. Se fino a qualche giorno fa l’alibi di Daniel Ciocan, il ragazzo romeno di 21 anni appariva confermato anche dalla testimonianza dei suoi familiari, ora sembra essere cambiato qualcosa. Ieri il giovane indagato per l’omicidio volontario della bambina e per le violenze sessuali a suo carico è stato nuovamente sentito dal Carabinieri. Il suo racconto in merito agli orari non avrebbe convinto molto, ma la vera novità riportata oggi da Napoli Fanpage è rappresentata dalla sorella di Daniel, finita anche lei nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio in concorso col fratello. Gli orari relativi agli spostamenti del presunto assassino avrebbero riportato non poche contraddizioni nel racconto di Daniel Ciocan. Ora, anche la sorella Cristina avrebbe potuto mentire in merito all’alibi del fratello.



Continuano le indagini sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina di dieci anni trovata morta lo scorso 19 giugno nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Askanews, sono al lavoro anche cani “molecolari”, specializzati nella ricerca di tracce e di persone: i cani provengono dal Nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze e aiuteranno gli investigatori che sono impegnati ormai da quasi un mese nella ricostruzione di quanto accaduto quella sera. La bambina, come ha accertato l’autopsia, è morta annegata ma sono poi state rilevate tracce di abusi sessuali precedenti. Le unità cinofile, riferisce l’agenzia, stanno setacciando e fiutando la zona e le aree limitrofe alla ricerca di eventuali tracce di Maria Ungureanu “a riscontro di tutto il materiale probatorio, costituito da reperti tecnici e numerose testimonianze, raccolto in questi giorni di indagini incessanti dai vari reparti speciali dell’Arma”.

Da quasi un mese, la piccola comunità di San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, attende che venga fatta luce sulla morte di Maria Ungureanu, la piccola che tra poche settimane avrebbe compiuto dieci anni. La sua giovanissima vita è stata strappata in circostanze ancora del tutto misteriose la sera dello scorso 19 giugno, mentre il paese festeggiava il santo patrono. Le ore di festa si sono trasformate ben presto in attimi di panico per la famiglia di Maria Ungureanu, dapprima in ansia per la sua scomparsa, poi trafitta dal dolore dopo il ritrovamento del corpo della bambina nella piscina del resort Casale San Manno, poco distante dalla piazza e dalla sua abitazione. Senza vita e senza vestiti: l’autopsia avrebbe solo più tardi confermato la morte per annegamento, più che scontata per una bambina che non sapeva nuotare. Ancora più inquietante, però, è stata la scoperta dei reiterati abusi ai quali la bambina è stata sottoposta in passato, ma non la sera in cui è stata uccisa. Da allora sono iniziate le indagini a tappeto che hanno portato dopo poche ore all’iscrizione nel registro degli indagati di Daniel Ciocan, rumeno 21enne ed amico di famiglia di Maria Ungureanu, accusato di omicidio volontario e violenza sessuale. Contro di lui, tuttavia, ci sarebbero ben pochi elementi. L’attenzione degli inquirenti sarebbe ora concentrata su alcuni ragazzi, come indicato dal settimanale Giallo appena maggiorenni, aiutanti giostrai e che proprio nei giorni di festa avevano avuto modo di avvicinare Maria Ungureanu, tanto da regalarle un gettone per poter fare un giro da sola alle giostre. Un episodio che aveva scatenato il sospetto anche nel padre della piccola, presente anche lui la sera prima della sua morte. Nelle ultime ore, come riporta il sito IlQuaderno.it, le indagini sono proseguite anche con l’aiuto dei cani molecolari al fine di stabilire i movimenti della bambina prima del suo delitto. Dopo una sosta in casa di Maria Ungureanu, i cinofili si sono diretti verso il resort, ovvero il luogo dell’omicidio. Ciò che invece inquieta, sono le parole dei giostrai, nuovamente sentiti dai Carabinieri, i quali avrebbero smentito la presenza di ragazzi pagati a nero nel loro staff. Non è chiaro il motivo di ciò, che potrebbe essere riconducibile al timore di eventuali conseguenze legate alla posizione non regolare nella quale i ragazzi erano stati assunti, ma a smentire le parole dei giostrai ci sarebbe il padre di Maria Ungureanu, il quale non solo li avrebbe riconosciuti in alcune fotografie, ma sarebbe pronto a testimoniare la loro presenza anche la sera prima della morte della sua unica figlia. L’uomo, inoltre, a Estate in Diretta aveva anche dichiarato di averli visti lo scorso anno, sempre in occasione della festa del paese, e di aver saputo da Daniel Ciocan di essere “suoi paesani”. Proprio il 21enne indagato è stato nuovamente riascoltato in attesa di nuovi dettagli sull’intricata vicenda.