Nel delitto di Gloria Rosboch, quale ruolo avrà giocato esattamente Caterina Abbattista? E’ questo che continuano a domandarsi gli inquirenti in attesa della chiusura delle indagini. Per la Procura, ed ora anche per il Riesame, la donna, mamma di Gabriele Defilippi ed amica di Roberto Obert avrebbe avuto un ruolo centrale e per questo dovrà restare in carcere. L’operatrice socio-sanitaria all’ospedale di Ivrea, dal canto suo, avrebbe finora sostenuto la sua totale estraneità rispetto all’omicidio della professoressa Gloria Rosboch della quale era anche amica. Come riporta Repubblica.it, lo scorso 4 luglio si è presentata a sorpresa all’udienza manifestando una certa stanchezza dovuta alla sua condizione in carcere. Scortata dagli agenti della penitenziaria, era apparsa molto provata, notevolmente dimagrita e pronta a trascinarsi con passi lenti e pesanti. La sua difesa, intanto, ha già annunciato il ricorso immediato in Cassazione dopo l’ultima delusione rappresentata dalla decisione del Riesame, le cui motivazioni sono contenute in un fascicolo di ben 46 pagine.
E’ notizia di ieri, la confermata permanenza in carcere di Caterina Abbattista, arrestata con l’accusa di concorso nell’omicidio di Gloria Rosboch, del quale si sarebbero macchiati il figlio Gabriele Defilippi e l’ex amante di quest’ultimo, Roberto Obert. Il Tribunale del Riesame di Torino, dunque, come riporta La Stampa online, avrebbe accolto la tesi del procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, il quale aveva già manifestato parere contrario all’istanza di scarcerazione della donna. Negati anche i domiciliari. Caterina, dunque, resta in cella nonostante continui a dichiararsi innocente. Nella decisione dei giudici del Riesame sarebbero state decisive le dichiarazioni del figlio minore della stessa Abbattista, ma anche le confessioni di Sofia Sabhou, ex fidanzata di Gabriele Defilippi e i rapporti che la stessa Caterina aveva sia con Gloria Rosboch che con la sua famiglia. A nulla, dunque, sarebbe servita l’ultima perizia della difesa realizzata al fine di confermare la sua presenza in ospedale la sera del 13 gennaio scorso, quando fu compiuto il delitto della professoressa Gloria Rosboch.
Potrebbe arrivare presto la conclusione delle indagini sull’omicidio di Gloria Rosboch, con conseguente avvio della fase processuale. Il giudice per il Tribunale della libertà di Torino ha respinto la richiesta di scarcerazione di Caterina Abbattista che quindi resta in carcere. La donna è la mamma di Gabriele Defilippi, accusato del delitto di Gloria Rosboch insieme all’ex amante Roberto Obert. Anche i due uomini sono in carcere da vari mesi. L’omicidio di Gloria Rosboch, professoressa di Castellammonte in provincia di Torino, è avvenuto a metà gennaio scorso: inizialmente il caso era stato trattato come una scomparsa, poi il ritrovamento del cadavere dopo circa un mese. Successivamente è emersa la storia di una truffa che l’ex alunno dell’insegnante, Gabriele Defilippi, avrebbe messo a segno contro la sua ex professoressa portandole via 180mila euro. E il ragazzo insieme con il suo amico e amante Roberto Obert sono finiti in carcere con l’accusa di aver ucciso Gloria Rosboch. Arrestata anche la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, accusata di concorso in omicidio. Ora le indagini saranno chiuse e inizierà il processo?
Dopo giorni di assoluto silenzio in merito al delitto della professoressa Gloria Rosboch, è giunta ieri la notizia che una delle tre persone in carcere attendeva da tempo. Il Tribunale del Riesame, infatti, avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta di libertà di Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, assassino di Gloria Rosboch insieme al complice Roberto Obert. Un’attesa che si è conclusa con l’ennesimo niente di fatto per l’operatrice socio-sanitaria presso l’ospedale di Ivrea, come riportato da Repubblica.it. Il giudice, infatti, ha respinto la richiesta di scarcerazione, confermando la permanenza in cella di Caterina Abbattista. La difesa della donna, tuttavia, ha già annunciato che farà ricorso in Cassazione. Gli stessi avvocati, Matteo Grognardi ed Erica Gilardino, in realtà erano pronti ad un simile risultato, al punto da dichiarare, in seguito all’arrivo della notizia sulle sorti della propria assistita: “Eravamo consapevoli che l’appello cautelare con un Collegio giudicante che si era già espresso sulla sussistenza del quadro indiziario non lasciasse troppo margine”. Nonostante questo i due confidavano “in una giusta valorizzazione delle nuove rilevanze probatorie” così come nel “mutamento del quadro delle esigenze cautelari”. Alla vigilia della presentazione dell’istanza, la difesa della madre di Gabriele Defilippi aveva cercato di convincere il Tribunale del Riesame attraverso una perizia che dimostrerebbe come la donna, il giorno del delitto di Gloria Rosboch, ovvero lo scorso 13 gennaio, in realtà non avesse mai lasciato il luogo di lavoro, sebbene il suo cellulare agganciasse in serata la cella di Montalenghe, distante diversi chilometri da Ivrea. Come rivela La Sentinella del Canavese, sarebbero state depositate anche le motivazioni della permanenza in carcere della Abbattista, contenute in ben 46 pagine. Sebbene la donna si sia sempre dichiarata innocente rispetto al delitto della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch, ad incastrarla sarebbero state le dichiarazioni di Sofia Sabouh, ex fidanzata del figlio Gabriele Defilippi, la quale aveva asserito, parlando del giovane: “Mi aveva detto che erano Caterina e Roberto che volevano far sparire Gloria”. Non solo: anche le dichiarazioni del figlio minore, che al cospetto del procuratore capo di Ivrea non fu capace di dire dove fosse la madre il giorno del delitto e le dichiarazioni di una collega infermiera che sentita per la seconda volta avrebbe ritrattato la prima versione. Per gli inquirenti, invece, la Abbattista avrebbe avuto un ruolo determinante dopo l’omicidio, aiutando il figlio. Oltre a Caterina, restano in carcere anche Defilippi e Roberto Obert, reali autori del delitto.