“La verità è da cercare in famiglia”. Questa è la certezza dell’avvocato Nicodemo Gentile riguardo al caso di Roberta Ragusa. Il magistrato ascolterà prossimamente Daniele, il figlio della donna e di Antonio Logli, per fare un confronto con le altre dichiarazioni. Come riporta Cronaca e Dossier, le motivazioni della Corte di Cassazione prevedono che questa ipotesi potrebbe essere valida, ma non si tratta della ricerca di nuove informazioni. La notte della presunta scomparsa di Roberta Ragusa, entrambi i figli infatti non sentirono nulla. Daniele stava ascoltando della musica in camera, mentre Alessia stava già dormendo. Il magistrato interrogherà il ragazzo, per la prima volta da quando è maggiorenne, riguardo al rapporto che c’era fra i due genitori. L’interrogatorio in questo caso non potrà quindi avvalersi della segretezza riservato ai minori.
Potrebbe essere una testimonianza chiave riguardo alla posizione di Antonio Logli quella della donna delle pulizie. L’uomo, marito di Roberta Ragusa, è accusato dell’omicidio della moglie e della distruzione di cadavere. La donna è scomparsa oltre 4 anni fa da Gello di San Giuliano Terme in provincia di Pisa: è svanita nel nulla la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012. E il prossimo 18 novembre il gip deciderà sul rinvio a giudizio di Antonio Logli. Sul settimanale ‘Giallo’, come riferisce Leggo.it, è riportata la testimonianza che Margherita Latona, la donna delle pulizie di casa Logli, rese ai carabinieri all’indomani della scomparsa di Roberta Ragusa. In particolare la donna delle pulizie ha raccontato di un sacchetto che Antonio Logli avrebbe fatto sparire. Si tratterebbe di “una busta in nylon di colore giallo ocra, del tipo della spesa. Tale busta mi sembra fosse riempita fino alla metà ed ho avuto l’impressione contenesse qualcosa di simile a panni bagnati e comunque pesanti”. Un particolare questo che è sembrato “strano” alla donna e che potrebbe forse essere rilevante per gli inquirenti.
Il prossimo 18 novembre, Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa e accusato di omicidio volontario e di distruzione del cadavere della donna, tornerà di fronte ad un giudice, Elsa Iadaresta, in vista della nuova udienza preliminare. Solo in quella data, infatti, sapremo se sarà o meno rinviato a giudizio. Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sul giallo rimasto irrisolto da oltre quattro anni e mezzo e che appare sempre più distante dal semplice allontanamento volontario della donna di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Come riporta il settimanale Giallo, nel corso dell’intera indagine sulla scomparsa di Roberta Ragusa, un ruolo importantissimo sarebbe stato ricoperto da Margherita Latona, donna delle pulizie di casa Logli. La donna, due giorni dopo la sparizione misteriosa della moglie di Antonio Logli, avrebbe reso ai Carabinieri alcune importanti dichiarazioni, ricostruendo quanto accaduto in casa, in presenza del marito di Roberta Ragusa, alla quale era molto legata da un rapporto decennale. Dopo averle espresso un certo pessimismo in merito ad un eventuale ritorno a casa di Roberta Ragusa, a sole 48 ore dalla sua misteriosa scomparsa, Antonio Logli avrebbe incontrato la stessa mattina il padre Valdemaro con il quale avrebbe intavolato una fitta discussione in cucina, il tutto “con voce molto bassa, direi bisbigliando”. “Mi sono recata nel bagno dove ho effettuato le pulizie. Trascorso qualche ulteriore minuto, ho sentito Antonio e l’altro uomo camminare nel corridoio e dirigersi verso l’uscita. A questo punto Logli è venuto in bagno frettolosamente per prendere il bastone che consente l’apertura della botola che porta in soffitta e, per passare a fianco a me, mi ha dato anche una spinta involontaria. Senza dire alcuna parola, ha preso l’oggetto, è andato in corridoio ed ha aperto la botola che conduce in soffitta quindi vi è salito”, ha dichiarato ancora la donna delle pulizie. Ciò che ha destato molti sospetti nella stessa testimone e negli inquirenti, sono state le frasi successive della Latona: “Ricordo che nel bagno in un secchio c’erano degli stracci da pavimento e da spolvero bagnati. Nel frattempo, iniziavo a stendere dei panni fuori dalla finestra ed in tale occasione ho sentito un rumore di abrasione sul pavimento del cortile”. A provocare questo rumore sarebbe stato proprio Antonio Logli che la testimone avrebbe visto inginocchiato a terra, nell’atto di grattare con una vistosa insistenza il pavimento con qualcosa di metallico come se avesse voluto cancellare delle prove. Si trattava forse delle tracce di sangue della moglie scomparsa? Ad accompagnare il movimento sospetto dell’uomo, la presenza di una busta in nylon di colore ocra, riempita per metà e contenente presumibilmente panni bagnati. Al termine di tale operazione durata circa 15 secondi, Logli avrebbe fatto sparire il sacchetto dal contenuto sospetto nel suo magazzino per poi riapparire senza nulla tra le mani. Margherita, infine, avrebbe rivelato agli inquirenti un certo malessere tra Roberta Ragusa ed il marito prima della sua scomparsa. Dichiarazioni, le sue, che potrebbero essere decisive in un eventuale processo a carico di Logli.