Dalle indagini in corso sull’attentato a Nizza, emergono inquietanti novità per quanto riguarda il killer-terrorista franco-tunisino: per quanto rivela la radio Europe 1, Mohamed poche ore prima dell’attacco terroristico con il camion sulla Promenade Des Anglaise, inviò un sms dal suo cellulare ad un numero che dovrà essere verificato con scritto “invia più armi“. Da questo punto di vista l’elemento è doppiamente interessante sia per comprendere a chi fosse indirizzato quel messaggio e che potrebbe tra l’altro confermare la pista dell’Isis dopo la rivendicazione di ieri mattina; in seconda ipotesi, si potrebbe così finalmente capire se effettivamente il tunisino fosse da solo su quel camion o se le armi prelevate fossero usate da un secondo passeggero terrorista mai più ritrovato. Intanto è stata rilasciata l’ex moglie di Bouhlel, per la mancanza di prove che la legano all’attentato: restano dunque in carcere altre sei persone, cinque uomini e una donna.



L’attentato a Nizza è lontano due giorni ma in queste ore si stanno iniziano a ritrovare, per fortuna sani e salvi, alcuni degli italiani dispersi che ieri sera affollavano la lista in mano alla Farnesina. Su tutti, è stata trovata la famiglia Sermoneta, di origine ebraica, che mancava al completo fino a poche ore fa: “Tramite la famiglia abbiamo appreso che Salvatore Sal Sermoneta con Wioletta e la figlia sono stati rintracciati e stanno bene”, annuncia la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello all’Ansa. Erano disperse dagli attimi di follia giovedì notte a Nizza, come del resto lo era Marinela Ravotti, la 55enne di San Michele Mondovì, perse le tracce da giorni: è stata ritrovata dalla figlia all’ospedale Pasteur in rianimazione, dove c’era anche il marito Andrea Avagnina consigliere del paesino del Cuneese.È in grave condizioni la moglie ma almeno è viva ed è stata trovata dalla figlia Beatrice, in ansia da giovedì notte: ancora invece dispersi al momento la coppia di Voghera, Angelo D’Agostino e Gianna Muset che erano sulla Promenade e si vivono ancora attimi di terrore per capire se sono possibili vittime o gravi feriti.



Sono tre le novità sull’attentato a Nizza e riguardano tre elementi diversi di questa immane tragedia per cui hanno perso la vita uccise 84 persone: sul terrorista, sulle vittime e sui dispersi italiani. Con ordine, innanzitutto le indagini stanno svelando i movimenti del terrorista islamico poche ore prima della strage: in sostanzia il killer tunisino aveva effettuato dei sopralluoghi sulla Promenade des Anglaise nei giorni che precedettero l’attentato, il 12 e il 13 luglio. Le telecamere della sorveglianza lo hanno beccato al volante del camion mentre osserva i luoghi terribili della strage notturna a Nizza. In secondo luogo, si sta riducendo la lista degli italiani dispersi in mano alla Farnesina, visto che molti sono stati trovati dalle famiglie sani e salvi ma non hanno comunicato la notizia e per questo il Ministero era rimasto con nomi in più di quelli effettivi che mancano ancora all’appello. Sono ora circa una quindicina gli italiani dispersi e si spera ovviamente di non avere brutte notizie da dare in futuro con eventuali vittime; su questo arrivano notizie “buone” da Nizza con il ministro della Sanità francese, Marisol Touraine che ha affermato come nei vari ospedali francesi sono presenti al momento 85 persone ricoverate, 29 in rianimazione e una sola vittima ancora da identificare, confermando poi le 84 vittime totali.



L’attentato a Nizza, nonostante quanto succede nel resto del mondo tra Turchia e ora anche Armenia, resta agli occhi di tutti e di tanti: la follia omicida della strage sulla promenade francese è ancora lì, non se ne va negli occhi dei parenti delle vittime e di chi era lì e si è salvato. Sono ancora 30 gli italiani dispersi, anche se in questo istante la Farnesina annuncia che alcuni nomi di italiani sono stati rintracciati e stanno bene, nelle prossime ore ovviamente si avranno informazioni più dettagliate. Intanto, questa mattina sono stati arrestati altri due sospetti legati all’attentatore Mohamed Lahouaiej Bouhlel, in tutto sono ora 7 i fermati: gli ultimi due sono un uomo e una donna individuati partendo dal cellulare del tunisino islamista, trovato nella cabina del camion del terrore che ha seminato morte sul lungomare di Nizza. Dai primissimi interrogatori emersi, sembra emergere secondo l’agenzia EFE come le posizioni estremiste islamiche sono arrivate molto rapidamente nelle ultime settimane, in cui si era anche fatto crescere la barba (riferisce un testimone).

Sono molti i familiari delle vittime italiane presenti sul posto all’indomani della rivendicazione della strage avvenuta a Nizza da parte dello Stato Islamico. Come riporta Repubblica, i familiari sono abbandonati a loro stessi e sottolineano un’assenza da parte del Consolato italiano presente sul suolo francese. Ritrovata invece la cittadina di Cuneo, Marinella Ravotti, di cui si erano pese le tracce. La donna si trovava in rianimazione, con il marito Andrea Avagnina ricoverato nel medesimo ospedale Pasteur. Non ci sono ancora notizie invece della coppia di Voghera, in provincia di Pavia, Gianna Muset e Angelo D’Agostino. Presente al Pasteur di Nizza anche Dalila Staccoli, 29enne di Cattolica e residente a Brescia. La ragazza si trova ricoverata con trauma cranico, assistita dal fidanzato Alberto Martinelli. Il bresciano ha riferito alcuni particolari di quella notte, descrivendo il terrorista “avvinghiato al volante, falciava pià persone possibile, sono riuscito a spingere in salvo i miei due figli, ma Dalila è stata scaraventata a terra”. Confermata la totale assenza del consolato italiano da parte del deputato della Lega Mario Borghezio che ha visitato il Pasteur dal primo pomeriggio fino alle 22. “Nessuno qui dà informazioni”, riferisce, “ho cercato il console, poi l’ambasciatore, alla fine, per avere qualche notizia, ho dovuto telefonare all’unità di crisi della Farnesina e ho parlato con il responsabile, il ministro Claudio Tafurri”. Ormai chiara la posizione dell’Isis che ha rivendicato l’attentato tramite l’agnzia Amaq ed ha identificato in Mohamed Lahouaeij Bouhlel, il tunisino alla guida del camion, come “soldato” che avrebbe provocato la strage “in risposta agli appelli a prendere di mira i cittadini dei Paesi della coalizione che combatte l’Isis.