La smentita su un probabile trasferimento di Massimo Giuseppe Bossetti nel carcere di Lecce è arrivata ieri proprio dal suo legale Claudio Salvagni. L’avvocato si è scagliato contro questa notizia falsa, che ha gettato la famiglia nella più profonda disperazione, e lo ha fatto sul suo profilo facebook, al quale sono seguiti numerosi commenti da parte dei sostenitori del muratore di Mapello, indignati per quanto accaduto. “Caro Claudio, forza e coraggio, in sede di impugnazione il Tuo grande lavoro otterrà (nell’interesse del Sig. Bossetti) i risultati sperati”, “Spero solo che non sia una “fuga di notizie” come per la notizia dell’ergastolo gettata alla stampa 5 minuti prima della lettura della sentenza”, “Hai perfettamente ragione avvocato! Come si possono inventare certe cose?”, “Non comprendo come si possa scherzare su una storia familiare drammatica come quella che sta vivendo la famiglia Bossetti”.



Nonostante le smentite di un presunto trasferimento di Massimo Bossetti dal carcere di Bergamo al più lontano penitenziario di Lecce, la notizia sembra essere diventata centrale non solo su molte testate online ma anche nei principali Tg nazionali. Nessun trasferimento, dunque, né minacce ricevute da Bossetti, presunto assassino di Yara Gambirasio, da parte di altri detenuti. Claudio Salvagni, uno degli avvocati dell’uomo condannato all’ergastolo, non ha trattenuto la rabbia ed ha voluto commentare anche sulla sua pagina Facebook la notizia, scrivendo: “La cosa incredibile è che questa notizia falsa non solo ha invaso il web è rimbalzata su primari tg nazionali buttando la famiglia nella disperazione. Qualcuno si preoccupa dei figli minori, della moglie, della mamma, dei fratelli di questo povero Cristo?! Sciacalli, sciacalli indegni! Urlo forte e chiaro il senso di schifo che pervade i miei pensieri. Sistema indegno di un paese civile. Sciacalli vergognosi. Voglio vedere chi spende almeno una parola di ribellione e solidarietà almeno per questi figli minori. E anche oggi mi hanno fatto diventare il sangue verde. Buona domenica a chi è capace di vivere così insensibilmente”.



Si rincorrono ancora oggi le notizie su un trasferimento di Massimo Bossetti, presunto assassino di Yara Gambirasio, dal carcere di Bergamo a quello di Lecce. Un trasferimento che, come riporta IlGiorno, sarebbe stato necessario in seguito alle numerose minacce ricevute dagli altri detenuti e che sarebbe avvenuto in gran segreto, attraverso un volo di linea, camuffato tra i turisti. A smentire la notizia, oltre all’avvocato Claudio Salvagni, sarebbe stata anche la famiglia del presunto killer di Yara Gambirasio. La stessa, come riporta Leccesette.it, tramite l’avvocato Bonomo avrebbe diffuso una nota nella quale si legge: “Data la particolare delicatezza ed il riverbero mediatico dell’argomento si invita al massimo rigore ed alla massima professionalità, per evitare che si diffondano notizie di tale tenore, viziate da falsità. Altresì, sono a richiedere la medesima delicatezza e precisione nell’invitare a non diffondere notizie false sullo stato di salute della madre Ester e della sorella Laura, che ancorché addolorate dalla vicenda giudiziaria di Massimo, non soffrono di anoressia né di altri disturbi di salute, come paventato recentemente da alcune trasmissioni televisive”. Smentita che giunge anche dallo stesso carcere di Bergamo per bocca del direttore del penitenziario che, interpellato nel pomeriggio di ieri dal settimanale Giallo (come riportato dalla pagina Facebook del giornale) ha smentito non solo la notizia di un trasferimento in atto o in programma, ma anche le minacce ricevute da altri detenuti.



Un nuovo colpo di scena era stato annunciato ieri in merito a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere a Bergamo da due anni e che lo scorso primo luglio è stato condannato all’ergastolo al termine del processo di primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio. Alcuni organi di stampa nazionale avevano diffuso la notizia di un presunto quanto imminente trasferimento di Bossetti dal penitenziario di Bergamo a quello di Lecce. Il tutto sarebbe avvenuto in gran segreto e per “ragioni di sicurezza”. La smentita non è tardata ad arrivare per bocca di uno degli avvocati che compongono la difesa dell’uomo accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, Claudio Salvagni, che a BergamoSera ha dichiarato: “Ho avuto rassicurazioni dall’Amministrazione penitenziaria che non c’è stato alcun trasferimento e quella del signor Bossetti è una condizione carceraria normale”. Il legale ha considerato “un secondo ergastolo” un presunto trasferimento del suo assistito in un carcere lontano dalla sua famiglia, prima di chiosare: “Facilmente immaginabile in quale disperazione sarebbero caduti lui e la sua famiglia che è comunque rimasta molto turbata”, in seguito alla diffusione della notizia rivelatasi infondata.

Importanti novità erano state legate negli ultimi giorni alla figura di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il Giorno ha riportato infatti la notizia che il muratore di Mapello era stato trasferito in gran segreto a Lecce, a causa di alcuni disordini che lo avevano messo al centro dell’attenzione di altri detenuti. Il quotidiano ha descritto anche lo spostamento preciso effettuato nella mattinata di ieri, “condotto con un cellulare all’aeroporto Marco Polo di Venezia”. Il mezzo era stato scelto inoltre in modo da non allarmare gli altri passeggeri presenti, per poi raggiungere l’aeroporto di Brindisi. “Il fatto che sia molto distante dalla realtà in cui ha sempre vissuto”, scrive la testata giornalistica, “scatenerà le reazioni sue e della famiglia. La moglie, Marita Comi, dal giorno dell’arresto è andata a trovarlo tutte le volte che ha potuto. Spesso Bossetti è stato raggiunto nel parlatoio di Bergamo anche dalla madre”. La notizia fa il giro del web ed arriva non solo all’orecchio di Massimo Bossetti, ma anche a quello dei familiari più stretti, la madre Esther e la gemella. E’ proprio dalle due donne che è subito partita la smentita, tramite il loro legale. L’avvocato Benedetto Maria Bonomo si è fatto portavoce, ome riporta LeggeSette.it, della famiglia, assicurando che niente di quanto descritto corrisponde alla verità. Sottolineato anche l’errore di alcuni organi di informazione che hanno attribuito alla madre di Massimo Bossetti ed alla sorella, un disturbo alimentare (anoressi, ndr). Smentisce anche il difensore del Bossetti, riferendo che in caso di veridicità dell’affermazione il suo assistito “sarebbe stato un secondo ergstolo, ancor più che l’ergastolo, che considera inigiusto perché innocente, per la perdita della patria potestà dei suoi figli”. Niente cambio di carcere quindi per Massimo Bossetti. Sconterà la sua condanna a Bergamo, dove si trova attualmente.