In attesa dell’inizio del processo a carico di Giosuè Ruotolo, in carcere dal 7 marzo scorso con l’accusa di aver ucciso Trifone e Teresa, freddati a colpi di pistola nel parcheggio della palestra di Pordenone, la difesa prepara la propria strategia difensiva. Secondo quanto reso noto dal quotidiano Il Messaggero Veneto, infatti, gli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito che difendono l’ex militare 26enne di Somma Vesuviana, si preparano alla controffensiva. Ad attenderli sarà un processo ricco di prove contro il loro assistito, a partire dalle telecamere che lo avrebbero immortalato il giorno del delitto di Trifone e Teresa, proprio nella zona in cui i due fidanzati furono uccisi. Nel frattempo, la difesa di Giosuè ha acquisito gli ultimi documenti dell’inchiesta e chiesto le ultime copie forensi mancanti dei supporti informatici esaminati dai consulenti nominati dalla Procura. Diversa la posizione dell’avvocato di Rosaria Patrone, fidanzata di Ruotolo, il quale starebbe ancora valutando la strategia difensiva ed il rito da adottare, scelta che giungerà solo dopo un colloquio con i pm titolari dell’inchiesta, Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro.



Sono trascorsi oltre quattro mesi dall’arresto a Belluno di Giosuè Ruotolo, il militare 26enne di Somma Vesuviana accusato del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Il delitto si consumò la sera del 17 marzo di un anno fa nel parcheggio del Palasport di Pordenone. Ad incastrare Ruotolo, ex commilitone ed ex coinquilino di Trifone, sarebbe stato l’allineamento delle telecamere che collocherebbero Giosuè proprio nel luogo del delitto nell’esatto momento in cui i due fidanzati venivano uccisi. Per il presunto killer di Trifone e Teresa, nei giorni scorsi gli inquirenti hanno chiesto ed ottenuto dal gip il giudizio immediato. Il 26enne affronterà il processo dal prossimo 10 ottobre presso la Corte d’Assise di Udine. Diversa invece la posizione della fidanzata Maria Rosaria Patrone, indagata a piede libero per favoreggiamento, dopo aver trascorso un breve periodo agli arresti domiciliari a Somma Vesuviana. Nei suoi confronti, la Procura di Pordenone è orientata a chiedere la citazione diretta a giudizio, come rivelato dal quotidiano Il Messaggero Veneto, e sarà giudicata a Pordenone. Alla difesa spetterà scegliere se farla giudicare dal gup o dal tribunale monocratico. In attesa degli sviluppi della Corte d’Assise di Udine, i pm potrebbero chiedere una proroga per la chiusura delle indagini preliminari che potrebbe essere rimandata anche ai primi mesi del prossimo anno. Intanto l’avvocato di Rosaria Patrone, Costantino Catapano, starebbe valutando l’opportuna strategia difensiva e la scelta del rito. L’unica cosa certa, al momento, è che nonostante siano trascorsi oltre quattro mesi dall’arresto del presunto assassino di Trifone e Teresa, il rapporto tra Giosuè e la fidanzata Rosaria pare proseguire, sebbene il lungo silenzio tra i due. I loro destini processuali saranno divisi, ma lo stesso non si può dire della loro relazione, che viene descritta ancora più salda sebbene i due non si siano scambiati neppure una lettera dal 7 marzo scorso.

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