Nel giorno in cui sono stati confermati i nomi dei 6 italiani morti nell’attentato di Nizza, ha voluto parlare il premier italiano Matteo Renzi, a margine dell’intervento presso lo stabilimento Cimberio di Novara. Un pensiero alle vittime, ad ognuna delle sei morti italiane all’interno della strage terroristica provocate dal camion nizzardo: «oggi è un giorno di festa ma è anche il giorno in cui l’Italia piange. Vorrei rivolgere un pensiero alle vittime e condividere l’impegno a ricordare le vittime nel modo migliore, cioè vivere con ancora più resistere mentre il terrorismo vorrebbe costringerci alla paura e in una bolla». Intanto per fortuna migliorano le condizioni che restano comunque da non sottovalutare dei feriti italiani ancora ricoverati dopo l’attacco di Nizza: Andrea Avagnina ha parlato con il console generale italiano a Nizza, Serena Lippi, dicendo che è in netto miglioramento. Restano invece stazionarie le condizioni di sua moglie, Marinella Ravotti, ma rimane comquneu non in pericolo di vita.
Le notizie sull’attentato di Nizza raccontano tanto dramma, con le sei vittime italiane confermate dalla Farnesina che si vanno ad aggiungere con le quasi 100 morti avvenute per la strage terroristica del camion sulla folla a Nizza la notte del 14 luglio 2016. Poi ci sono anche le storie dei tanti piccoli o grandi miracoli avvenuti, con le persone presenti sulla promenade che si sono salvate per motivi a volte davvero curiosi e per l’appunto “miracolosi”. Come quello accaduto ad Alessandra Locatelli, psicologa di Lodi, che al Fatto Quotidiano racconta la sua incredibile vicenda di quelle terribili notti: «mi ha salvato mio figlio di 5 anni, con una premonizione». No, nulla di esoterico, solo una storia davvero particolare che per fortuna ha evitato altre vittime innocenti: «Era una serata fresca – dice la dottoressa Locatelli – e siamo rientrati in hotel con l’idea di prendere un golf. La mia intenzione era di tornare immediatamente sulla Promenade ma Giorgio mi ha comunicato che non se la sentiva ed io ho acconsentito a che restassimo in stanza. A quel punto mi ha dato la buona notte dicendomi: ‘Grazie mamma per non avermi riportato in strada». Poi la strage e la disperazione per tutte quelle persone viste dal balcone della propria camera: un sconvolgimento terribile, ma vissuto almeno da una posizione tranquilla. Una strage che non si dimenticherà mai ma che per fortuna si può anche raccontare.
Purtroppo sono tutti ritrovati gli italiani dispersi durante l’attentato di Nizza che con un camion sulla folla ha compiuto una strage terroristica di proporzioni allucinanti. Sono tutti morti i sei nostri connazionali che erano dispersi da giorni, confermati tutti dal ministero degli Esteri: la conferma tragica è arrivata nella notte con le sei vittime che rispondono al nome di Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli, Gianna Muset, Angelo D’Agostino, oltre a Mario Casati già identificato ieri sera e all’italo americano Nicolas Leslie, anche se ancora non si trova il suo corpo. “È una tragica e devastante notizia”, scrive la Farnesina anche se si attendeva l’identificazione con davvero pochissime speranze tra i familiari. Si tratta appunto di un italiano americano 20enne che era in Francia per un programma di scambio universitario; una coppia milanese, Casati e Ascoli, conosciuti in tarda età e a Nizza in vacanza; una coppia di sposi, D’Agostino e Muset, provenienti da Voghera e anche loro in vacanza proprio per festeggiare la pensione appena raggiunta. Queste due coppie si trovavano in vacanza insieme perché si conoscevano e hanno trovata la morte orribile sulla promenade e lungo mare di Nizza. Da ultimo Carla Gaveglio, 48 anni e in vacanza con marito e figlia, entrambi ricoverati ma vivi all’ospedale nizzardo: la mamma non ce l’ha fatta. Come gli altri italiani morti il 14 luglio; come le altre vittime innocenti che la furia omicida fondamentalista ha provocato. Per l’ennesima volta.