Non sembra essere ancora completamente domato l’incendio scoppiato da due giorni sul Vesuvio nel tratto fra Terzigno, Monte Somma e San Giuseppe Vesuviano. Al momento infatti, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, il vento sta ravvivando i focolai che erano stati spenti questa mattina sulle pendici del vulcano. Le fiamme e il fumo sono visibili dalle abitazioni di diversi comuni del Vesuviano, come Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Boscotrecase e Boscoreale: clicca qui per vedere il video. Gli abitanti di questi comuni della zona sono preoccupati per la situazione che appunto non pare essere ancora totalmente sotto controllo. Elicotteri e squadre a terra continuano a lavorare per spegnere l’incendio: mentre le squadre di terra del servizio anti incendio regionale stanno risalendo il versante per cercare di estinguere i roghi gli elicotteri attingono ora acqua direttamente da alcune vasche allestite nel campo sportivo del comune di Terzigno in provincia di Napoli.
La giornata di oggi vede spegnersi lentamente l’incendio sotto il Vesuvio e anche quello infernale a Roma sulla via Pontina, in atto con vari momenti di saliscendi da lunedì scorso. Dopo giorni di emergenza incendi si inizia a respirare ma si tirano anche le prime somme per un problema annoso che colpisce le estati italiane da ormai troppi anni. Ettari ed ettari di campi, boschi e campagne devastate dalle fiamme, sopratutto al sud e soprattutto per azioni criminali all’origine: anche l’incendio del Vesuvio nel tratto Terzigno-Monte Somma è stato appurato essere di origine dolosa. Tra i vari volontari che sono intervenuti nelle campagne e sul Parco nazionale del Vesuvio anche il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, oltre al presidente del consiglio comunale e numerosi consiglieri. Ha parlato però anche il presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, che mette sotto allerta la Campania dall’emergenza roghi dolosi: «Siamo in costante contatto con la centrale operativa regionale. Quanto è successo ci fa capire che abbiamo bisogno di un controllo più assiduo dell’area – dice Casillo – inoltre sono alte le probabilità che l’incendio sia di natura dolosa: è partito da quattro focolari e questo fa pensare forse a un disegno criminale. La Forestale accerterà e individuerà eventuali responsabili», voi riportano i colleghi del Mattino.
Purtroppo ancora non è finito l’incendio oggi, giovedì 21 luglio 2016, dopo due giorni completi di fiamme nel tratto fra Terzigno, monte Somma e San Giuseppe Vesuviano. Ora almeno è praticamente sotto controllo, dopo uno sforzo immane di vigili del fuoco, forze dell’ordine, tantissimi volontari e due canadair in azione ininterrotta da 36 ore. Il vaso incendio che ha colpito l’area del Parco Nazionale del Vesuvio è ancora attivo, tanto che questa mattina le immagini sui social mostrano ancora il Vulcano di Napoli fumante, ma non per la lava (il vulcano è inattivo da centinaia di anni) ma proprio per il brutto rogo propiziato da origini dolose. Sono stati aperti almeno 4-5 focolai in punti diversi anche se le cause al momento sono ignote: al momento in cui vi scriviamo, stando alle notizie arrivate dai colleghi del Mattino, i due canadair e i volontari in servizio stanno bonificano la terra con un’azione combinata aria-terra, mentre i vigili del fuoco presidiano la situazione da valle con i mezzi antincendio della Regione Campania. Il vento non gioca ancora a favore, visto che spirando forte rischia di far riprendere quota e forza all’incendio terribile: non ci sono vittime ma i danni sono al momento altissimi per una zona che è Ente Nazionale. Intanto anche a Roma la situazione migliora in via Pontina dopo due giorni di inferno tra le fiamme per via di un incendio molto grave iniziato lunedì scorso e che aveva potato la chiusura della seta che collega Roma con il litorale sud fino a Latina. Altro giorno oggi di caos con un rogo iniziato in un campo Nomadi che ha continuato di fatto l’emergenza incendi alle porte di Roma: disagi su Pontina, Laurentina e Ardeatina: traffico bloccato e statale bloccata verso Roma. Scatta inchiesta per la chiusura della Pontina e per cercare di capire cosa ha originato il vasto incendio.