Se vi dicessimo che Pokemon Go in Australia propone offerte incredibili di Pokemon introvabili e super accessoristi, voi ci andreste? Per la vostra salute mentale magari speriamo che il vostro obiettivo in Australia sia anche la vacanza e il turismo, ma diciamo che se già ci siete approfittarne non fa certo male. E allora occhio all’acqua e alle biblioteche: siamo matti? No dai, Pokemon Go è una mania ma non è ancora una follia: se siete a Sydney allora il quartiere sul porto di Circulr Qauy è uno spettacolo per i pokemon acquatici, i migliori al mondo. Ma anche l’antico quartiere The Rock è considerato un ottimo luogo per gli avvistamenti dei mostriciattoli più introvabili, oltre alla ormai super nota Sydney Opera House. Andate lì, catturateli e poi vantatevi sui social con i vostri amici: non basterà che siete in Australia, li farete morire d’invidia anche per i vostri livelli raggiunti! Se invece andate a Melbourne potete fare incetta delle biblioteche dove si trovano i pokestop più ricchi al mondo: il sito di Dove consiglia su tutti la State Library Victoria dove le porte aperte per lo studio potranno anche farvi trovare meravigliosi pokemon e accessori unici. Una nota improntate: la biblioteca fornisce ai giocatori la possibilità di ricaricare i cellulari, dettaglio da non sottovalutare assolutamente.



Pokemon Go spopola in tutta Italia: dal giorno della sua uscita, non solo i ragazzini ma anche i meno giovani si sono appassionati all’app acchiappa creaturine nella realtà aumentata tanto da trascorrere, in media, circa 43 minuti al giorno. Mentre su Facebook i meme e le critiche si sprecano, come riporta Il Mattino di Padova non mancano alcuni piccoli inconvenienti. Due ragazzi ventenni, universitari, si sono dilettati nella ricerca del fortissimo Dragonite svegliandosi alle 5 del mattino per mettersi a caccia ma la passione per Pokemon Go gli è costata cara. Una multa di 210 euro per essere stati fermati dai carabinieri a Padova in sella ad un cinquantino, con smartphone alla mano e senza documenti. A Venezia invece, più che divertirsi i gamers si sono dati alla protesta per l’assenza di sufficienti creaturine in laguna. Ecco allora che gli appassionati di Pokemon Go hanno lanciato una petizione online con tanto di pagina Facebook ed un appello a Nintendo: “Non ci sono Pokémon a Venezia. Per piacere, Niantic o Nintendo risolvete questo problema: siamo la più bella città nel mondo e non abbiamo alcun Rattata o Pidgey!”.



Se Pokemon Go è in sostanza una caccia al tesoro, inutile dire che il vero segreto per sfondare nella magica applicazione di Niantic è proprio la tecnica di caccia, da affinare e rendere sempre più moderna, un passo avanti alla vostra preda, ops, pokemon. Sui blog esperti di gamers e allenatori stanno girando e sono virali in queste ore le 4 regole d’oro per la caccia perfetta: sono semplici, efficaci e speriamo anche adatte al vostro metodo personale, da non snaturare visto che rappresenta l’essenza del gioco. Per prima cosa, se si ha intenzione di fare una sessione intensiva della app, bisogna assicurarsi di avere sempre una ricarica portatile di batteria visto che l’app consuma circa 1% di batteria ogni minuto di gioco che si passa online. Seconda regola del Pokemon Club, bisogna provvedere a tenere accesa l’app quando si cammina se no il sistema non recepisce che voi vi state muovendo e le uova altrimenti non si schiudono (da qui l’importanza della prima regola). Al terzo punto abbiamo la pazienza: sembra una banalità, ma non è così visto che il sistema nonostante il grande successo che sta ottenendo è davvero pieno di tanti buu o down durante il gioco e vi capiterà sicuramente di dover ricattare i pokemon che avete già preso perché il sistema non l’ha registrato. Da ultimo… non credete a chi vi dirà che i Magikarp sono inutili, tutto il contrario, visto che raccolte le prime 400 caramelle per farlo evolvere poi farà alla grande il suo mestiere letale.



Pokemon Go, la sottile differenza tra mania e moda da oggi acquisisce un punto in più determinante: se vedeste Cara Delevigne, Anna Wintour o Karl Lagerfeld sotto forma di Pokemon non siete impazziti tutti d’un colpo ma avete appena fatto i conti con la poke-moda, o meglio con le icone del fashion diventate mostriciattoli. La notizia è di quelle incredibile: Stylight ha creato dei veri e propri Pokemon fashion, ovvero i mostriciattoli ufficiali legati alle vere icone della moda mondiale. E allora la conturbante Cara diventa Pikachu, mentre Victoria Beckham prende i panni di Mew, mentre il buon Karl Lagerfeld prenderà le mosse da Ninetales. In sostanza, gli sviluppatori hanno provato a rendere una vera e propria rivoluzione come l’app di Niantic molto più fashion che potranno essere catturati in giro per le strade del mondo ovviamente tra i piccoli pokemon più rari sul globo di Nintendo. Certo che trovarsi una carichissima Anna Wintour come Charmander non potrà che ristabilire quanto tutti sanno nel mondo della moda da sempre: Anna è la vera regina, al netto di tutto. 

Mentre in tutto il mondo – Italia compresa – è ormai Pokemon Go mania, gli utenti Windows Phone scalpitano all’idea di avere anche sul proprio dispositivo l’app che sta facendo impazzire davvero tutti, compresi i personaggi dello spettacolo. Come riporta il sito Surface-phone.it, buone notizie sarebbero giunte inizialmente dalla pagina Facebook di Microsoft Portogallo, in risposta alla richiesta di un utente che chiedeva lumi sull’app di Pokemon Go. Bene, lo staff della pagina avrebbe replicato lasciando presso l’utente una nota di speranza ed ipotizzando l’imminente arrivo dell’applicazione anche sullo Store di Windows Phone. La notizia è così giunta rapidamente anche presso gli utenti italiani, prima di un successivo passo indietro dell’azienda che ha rettificato in parte il precedente commento placando così gli animi. Nonostante le richieste siano state numerose, infatti, Windows starebbe ancora valutando le possibili opzioni promettendo di tenere i propri utenti aggiornati sulla possibilità di poter dotare anche il proprio smartphone targato Windows dell’app Pokemon Go che in Italia ha ormai folgorato grandi e piccini (con non poche critiche al riguardo).

Poteva un idolo della rete come Gianni Morandi non entrare nel mondo Pokemon Go quando l’Italia intera non fa che parlare d’altro? Grande comunicatore, maestro della rete oltre che cantante storico: il buon Gianni, il più grande “facebookista” tra i vip, ha voluto con la consueta ironia partecipare alla festa di Pokemon go in un modo del tutto originale e particolare. Si è presentato, con tanto di foto incorporata al post su Facebook, a tutti i suoi amici online vestito da pugile e con un Pikachu che spunta in primo piano. Il motivo? «20 luglio: anche io ho il mio Pokemon da allenare! Pikachu l’ho catturato e adesso deve combattere…». Insomma un Morandi allenatore che va a far concorrenza a tutti gli abili allenatori che con la nuova app stanno letteralmente impazzando online e in giro per le strade a cercare Pokemon. Qualche follower ha però cercato di criticare Morandi e l’intera opera di Nianti, scrivendo «Gianni non mi dire che anche tu ti sei lasciato coinvolgere da questa mania! Ognuno naturalmente è libero di fare quello che vuole, ma se posso esprimere la mia opinione, penso che sia una mania stupida che può provocare danni a sé e agli altri». La risposta è come sempre da gran campione: «Cara, un po’ di ironia su!».

Inevitabili arrivano, dopo l’esplosione di Pokemon Go tra migliaia di giovani e appassionati nerd, i primi raduni per i gamers di tutto il mondo: partendo dall’Italia, il prossimo 31 luglio è stato fissato con la formula del meet up su Facebook il grande raduno per tutti gli appassionati di pokemon in una cornice assai affascinante. Sarà infatti Consonno, sulle colline del lago di Lecco, ad ospitare i super gamers di Pokemon Go, desiderosi di scoprire cosa l’app ha preparato per loro in questi luoghi quasi maledetti. Consonno ha tentato nel Novecento di diventare la Las Vegas italiana, per volontà di un imprenditore che ha speso tutti i suoi risparmi per costruire un paese di balocchi moderno che però dopo decenni di funzionamento è caduto nel dimenticato, con più nessun abitante presente e una città fatiscente luogo adatto per ritrovi segreti o rave party. Nessun posto meglio di questo per i “nerd” poke-gamers che hanno organizzato sulla pagina Facebook Zero Voglia l’appuntamento con 8mila interessati e 2mila partecipanti che hanno già confermato la presenza. I raduni cominciano, la febbre è ancora alta.

Anche Milano si iscrive ufficialmente nella gallerie di Pokemon Go come grande città acchiappa pokemon: dagli introvabili a più prestigiosi, la capitale della moda e dell’economia italiana si riserva un bel grado di luoghi-totem dove poter trovare gli amati mostriciattoli. Usando l’app di supporto Poke Radar for Pokemon Go, una delle innumerevoli applicazioni che sono nate a sostegno della mitica Pokemon Go, si scopre a Milano e in ogni zona voi vogliate dove poter scovare i pokemon più rari: e allora, stando anche alle anticipazioni del Giorno (ehi sì, sta diventando sempre di più un fenomeno globale di massa irrinunciabile da commenti o giudizi per ogni testata giornalistica che si rispetti), scopriamo  che il parco del Castello Sforzesco è il luogo adatto se si vuole prendere Charmenderf e i pokemon più frequenti. Stazione Centrale? Qui si trovano i Jynx mentre poco più in là a palazzo Pirelli si può scovare i Beedrill assieme ai Venomoth che però si possono prendere e catturare anche su Porta Venezia. I raduni sono tantissimi per i primi gamers milanesi con Parco Sempione e Parco Piola i luoghi più gettonati: lo spettacolo della Niantic è solo iniziato e Pikachu (il signor Nintendo, perdonate la sineddoche) si sta già fregando le mani.

Tra tre settimane partono le Olimpiadi di Rio e Pokemon Go nel frattempo è la vera attrazione dell’estate e promette di esserlo per molti altri mesi ancora. Quale nesso intercorre tra la grande app di Niantic e Nintendo e la mastodontica organizzazione dei Giochi Olimpici 2016 in programma in Brasile? Eh, chiedetelo al sindaco di Rio de Janeiro che ha fatto un appello importante estero al mondo intero: «portate Pokemon Go qui in Brasile per le Olimpiadi di Rio, animiamo questo grande evento!». È il disperato appello del sindaco che deve fare i conti con tanti problemi nella pur bella Rio: tra il virus Zika e le tensioni sociali per un governo che praticamente non c’è, le Olimpiadi si avvicinano con qualche perplessità. E allora si prova a puntare tutto sull’app del momento, vero fenomeno mondiale che in effetti potrebbe con dovuti accorgimenti trasformare un immenso pokestop in uno spettacolo di gioco, divertimento e coinvolgimento hi-tech. Un messaggio su Fb ha posto la questione a livello mondiale e ha cercato di solleticare le menti piuttosto fervide della Niantic: resta leggermente complicato però oggi provare a programmare una uscita in Brasile visto che ancora non c’è una data precisa e visto anche che i giochi olimpici si aprono tra meno di un mese. Attualmente, Pokémon GO è disponibile in Italia, negli Stati Uniti, in Australia, in Germania, in Spagna, in Portogallo, in Nuova Zelanda e in Gran Bretagna. Ma perché non sperare di vedere qualche bel Pikachu tirare con al piattello o farsi i 400 metri stile libero? Tra un canestro e un lancio del giavellotto, il doppio sogno per gamers e sportivi potrebbe con qualche sforzo arrivare…