Sono in tanti a non credere affatto alle parole di Veronica Panarello rispetto alla versione fornita secondo la quale ad uccidere il figlio Lorys Stival sarebbe stato il suocero, nonno paterno del bambino. Oltre alla difesa di Andrea Stival, secondo la quale la Panarello avrebbe mentito, dello stesso parere sarebbe anche la criminologa Roberta Bruzzone, intervistata di recente dal sito Intelligonews.it. “Sia sotto il profilo investigativo, sia sotto quello delle telecamere, sia in base alle risultanze medico legali le accuse della Panarello sembrerebbero infondate”, ha asserito la criminologa. “Tutto deporrebbe infatti per l’azione isolata della donna e quindi per la totale assenza di una seconda figura nell’omicidio. Tutto quello che la donna racconta, sia per ciò che riguarda il delitto che la successiva fase dell’occultamento del corpo, sarebbe smentito da tutte le evidenze finora emerse, frutto dell’ottimo lavoro del medico legale della Procura, dottor Giuseppe Iuvara”, ha concluso la Bruzzone sostenendo poi come tra i motivi che avrebbero spinto Veronica Panarello a mettere in mezzo il suocero potrebbe esserci uno spiccato risentimento nei suoi confronti.
Nel corso dell’ultima udienza davanti al Gup di Ragusa, la difesa di Veronica Panarello rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita ha puntato tutto sull’arma del delitto. Secondo l’accusa, il piccolo Lorys Stival fu strangolato da Veronica con una fascetta di plastica stringi cavo a strozzo. Diversa, invece, sarebbe la tesi sostenuta dalla difesa, come riporta Blognotizie.info. A detta dell’avvocato che difende la giovane mamma, infatti, l’ultima perizia avrebbe confermato la sua versione. “La consulenza medico-legale e bioingegneristica dimostra la compatibilità della fascetta Usb con il solco lasciato sul collo del bambino, accompagnata da fotografie e da indagini con manichini biomedici”, ha sostenuto l’avvocato Villardita, ribadendo così il racconto della sua assistita. Veronica Panarello, nell’accusare il suocero Andrea Stival, a sua detta responsabile e vero autore del delitto di Lorys, sarebbe stato un cavo Usb utilizzato per collegare varie periferiche a Pc e notebook. La perizia della difesa, chiaramente andrebbe a cozzare con la perizia medico legale compiuta dal dottor Giuseppe Iuvara e che avanzerebbe come possibile arma del delitto le fascette elettriche.
Nei giorni scorsi si è svolta la nuova udienza davanti al Gup di Ragusa a carico di Veronica Panarello, la donna e mamma di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso il figlio primogenito Lorys Stival e di averne occultato il suo cadavere. In aula era presente anche il suocero Andrea Stival, affiancato dal suo avvocato difensore. L’uomo, come sappiamo, è stato fortemente accusato da Veronica Panarello, ritenuto dalla donna come il reale autore dell’omicidio del bambino di otto anni. Nel giorno della nuova udienza, in attesa della prossima tappa del 26 settembre nel corso della quale a prendere la parola sarà la stessa presunta assassina di Lorys Stival, è intervenuto anche l’avvocato Daniele Scrofani, difensore di Davide Stival, marito di Veronica e padre della piccola vittima. L’avvocato, come riporta CorriereQuotidiano.it, ha depositato controdeduzioni sulla perizia psichiatrica asserendo in merito: “Nelle nostre note si rafforzano gli aspetti di criminogenesi in un rapporto distorto tra madre e figlio”.
, madre del piccolo Lorys Stival ed in carcere con l’accusa di aver ucciso e poi occultato il cadavere del primogenito di appena otto anni, il prossimo 26 settembre tornerà in aula, dove sono attese le sue dichiarazioni spontanee. E’ quanto rende noto il sito Blitz Quotidiano nel riportare le ultime novità sul giallo di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La versione della giovane mamma non sarebbe cambiata rispetto al suo ultimo racconto. Veronica Panarello avrebbe infatti rivelato che ad uccidere Lorys la mattina del 29 novembre di due anni fa, sarebbe stato il suocero, padre del marito Davide e nonno paterno del bambino, Andrea Stival. Alla base del presunto delitto, avvenuto utilizzando un cavo Usb del computer, a detta della Panarello ci sarebbe la scoperta da parte di Lorys della loro relazione segreta. Versione ovviamente smentita dallo stesso suocero e che non avrebbe trovato alcun riscontro neppure presso gli inquirenti. Anche per tale ragione, la difesa dell’uomo sarebbe oltremodo tranquilla in vista delle dichiarazioni che Veronica Panarello rilascerà in aula nel corso della prossima udienza, subito dopo l’estate. “Non temiamo nulla perché tutte le accuse lanciate contro il suocero, Andrea Stival, si sono rivelate infondate”, ha dichiarato a tal proposito l’avvocato Francesco Biazzo. Intanto è scontro sulla richiesta avanzata alcune settimane fa dalla difesa di Veronica Panarello e relativa ad un possibile confronto all’americana tra la stessa imputata e il suocero Andrea Stival. In merito avrebbe commentato Biazzo: “Ritengo che non sia ammissibile e utile perché tutta la documentazione probatoria è sufficiente e completa per una valutazione del Gip”. Non la penserebbe così la difesa della presunta assassina di Lorys Stival, che ha invece controbattuto: “Dopo l’esito della perizia psichiatrica che ha stabilito che Veronica Panarello è capace di intendere e di volere, ho depositato una nuova richiesta di confronto tra la mia assistita e il suocero, Andrea Stival, che è ancora al vaglio del pubblico ministero”. Nel corso delle dichiarazioni spontanee da parte della Panarello attese per il prossimo 26 settembre, la mamma ribadirà nuovamente il coinvolgimento del suocero nel delitto. Eppure, a smentire il suo racconto sarebbe ora intervenuto un nuovo elemento relativo alle ferite da punta e da taglio provocate da una forbice e rinvenute sul cadavere di Lorys Stival, mai contemplate nella sua ultima versione.