Sono perlopiù giovani e immigrati le vittime dell’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera realizzato da Ali Sonboly. Come riportato dall’Ansa, delle 9 persone uccise in seguito alla sparatoria dal tedesco-iraniano, otto avevano un’età compresa tra i 13 e i 21 anni, mentre la nona vittima sarebbe una donna di 45 anni. Il McDonald’s finito nel mirino dell’attentatore infatti, era un punto di ritrovo abituale per molti giovani della zona, così come lo era il centro commerciale Olympia, situato alla periferia nord della città, popolata in gran parte da immigrati. Da qui ne deriva che la nazionalità delle vittime è in gran parte straniera: ci sarebbero infatti almeno tre kosovari, tre turchi e un greco tra le due ragazzine e i sei giovani impallinati da Sonboly mediante una pistola dal tetto di un edificio. L’età media è ancora più bassa se si parla dei feriti: è sempre l’Ansa a ricordare che dei 27 ricoverati negli ospedali di Monaco, alcuni sono proprio bambini.
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha inviato a quello tedesco un messaggio di cordoglio dopo l’attentato al centro commerciale a Monaco di Baviera. Gentiloni scrive a Frank-Walter Steinmeier: “Caro Frank-Walter, è con profonda tristezza che ho appreso la tragica notizia della sparatoria nel centro commerciale di Monaco di Baviera che è costata la vita a cittadini innocenti. In queste ore di grande dolore e preoccupazione, desidero esprimerTi il mio più profondo cordoglio per le vittime e la mia vicinanza alle loro famiglie. Rinnovando la volontà di rafforzare ulteriormente la nostra già proficua collaborazione nella lotta contro ogni forma di terrore, l’Italia si stringe, in uno spirito di profonda solidarietà e amicizia, al Governo e al popolo tedesco”. Intanto arriva la conferma che tra le 9 vittime della sparatoria, alle quali si aggiunge il killer che si è suicidato, e i 27 feriti non ci sono italiani: a confermarlo sono state le autorità bavaresi che hanno contattato la Farnesina.
Un altro dettaglio inquietante va ad aggiungersi alla sfilza di orrori scaturiti dall’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera compiuto dal 18enne tedesco-iraniano Ali Sonboly. Come riportato dall’Ansa, infatti, nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Monaco, Thomas Steinkraus-Koch, ha dichiarato che la perquisizione effettuata a casa dell’attentatore ha portato alla luce non soltanto della documentazione inerente le stragi, bensì anche un libro di Peter Langman intitolato:”Furia nella testa: perché gli studenti uccidono”. Questo nuovo dato conferma la presunta assenza, finora, di collegamenti tra l’attentatore e l’Isis: più probabile al momento la pista che descriverebbe Sonboly come desideroso di emulare stragisti come Anders Breivik, autore della carneficina di Utoya in Norvegia 5 anni fa.
Ecco le drammatiche immagini che hanno preceduto la strage di Monaco, quando l’attentatore si trova ancora sul tetto del centro commerciale e una persona che abita lì a fianco gli urla contro chiedendogli cosa ha intenzione di fare con quell’arma. Ne scaturisce un dialogo surreale, con l’attentatore che spiega il perché del suo gesto, dicendo di avere problemi psichiatrici, insulta i turchi e poi comincia a sparare. Inoltre scambiato per un terrorista islamico, ci tiene a precisare di essere un tedesco.
Ha inviato un messaggio dopo l’attentato al centro commerciale a Monaco di Baviera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al presidente federale della Germania Joachim Gauck. Dopo la strage avvenuta ieri pomeriggio, in cui sono morte 9 persone piùil killer che si è suicidato Mattarella ha sottolineato la necessità di “risposte ferme e unitarie” di fronte a questi episodi di violenza che colpiscono l’Europa, come riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos. Il capo dello Stato Mattarella scrive: “Desidero esprimere la più sincera vicinanza dell’Italia tutta e mia personale all’amico popolo tedesco per l’ennesimo, barbaro atto omicida che ha nuovamente colpito il cuore dell’Europa. Gesti che continuano a sconvolgere le nostre coscienze e che richiedono risposte ferme e unitarie. Rivolgo il mio pensiero all’amico popolo tedesco, ai familiari delle vittime e a tutti i feriti, cui auguro un pronto e completo ristabilimento”.
Ali Sonboly, l’attentatore tedesco-iraniano autore della strage al centro commerciale di Monaco di Baviera, potrebbe aver dato via alla sparatoria sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche. A riportare la clamorosa indiscrezione è Il Fatto Quotidiano, secondo cui le movenze del killer, avvistato sul tetto di un edificio nell’atto di barcollare trascinando vistosamente una gamba, sarebbero comparabili a quelle di una persona sotto effetto di droghe o alcool. Intanto il Ministro dell’Interno della Baviera Joachim Hermann ha definito “non irrilevanti” i disturbi psichici del 18enne, sottolineando che l’attentatore soffriva di depressione e per questo era in cura. Infine il capo della polizia di Monaco Hubertus Andrae ha chiarito che Sonboly non aveva il porto d’armi e ha sparato con una Glock 17, una pistola di calibro 9 mm avente la matricola abrasa.
Dovrebbe essere Ali Sonboly il nome del 18enne tedesco-iraniano autore dell’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera in cui sono rimaste uccise 9 persone e ferite altre 20. A svelarlo, come confermato dal Daily Mail, è stato un anonimo sedicente ex compagno di classe dell’attentatore, che come riporta TgCom24 ha dichiarato:”Sì, è stato vittima di bullismo. E lo diceva spesso a molti di noi: ‘Prima o poi vi ucciderò tutti”. Nelle ore immediatamente successiva alla strage si era creato un piccolo giallo attorno all’identità del giovane iraniano: secondo il tedesco Spiegel l’attentatore era tale David S; per il Daily Mail e il Sun si trattava invece di Ali Sonboly. A tagliare la testa al toro c’hanno pensato il Mirror e l’Independent, secondo cui l’autore della strage si chiama David Ali Sonboly o Ali David Sonboly.
Il killer dell’attentato al centro commerciale a Monaco di Baviera ieri pomeriggio “aveva 300 proiettili con sé”. Lo riferisce oggi il capo della polizia della città. Nel giorno dopo la strage costata la vita a 9 persone, la polizia ha tenuto una conferenza stampa per comunicare i dettagli di quanto accaduto. Il capo della polizia dichiara che “i feriti sono 27, di cui dieci gravi” e che si tratta di una “cifra che potrebbe cambiare nel corso della giornata”. Poi ha spiegato che “il luogo dell’attentato è libero mentre il fast food è invece ancora chiuso. Il traffico è normale anche se alcune stazioni della metro sono ancora chiuse”. Riguardo al killer ha fatto sapere che “aveva una pistola con un numero di matricola cancellato quindi ancora non sappiamo da dove viene l’arma. Aveva munizioni nello zaino: c’erano circa 300 proiettili. Poi nella casa dei genitori che è stata perquisita non abbiamo trovato riferimenti ad altre cose ma solo questioni di rabbia nei confronti di altri studenti”. In conferenza stampa è stato sottolineato che “il killer era mancino, si può ritenere che si sia suicidato e non si può dire che sia stato ucciso dalla polizia. Non era conosciuto dalla polizia e non era un pregiudicato”.
Sono ancora molti i punti oscuri riguardanti l’attentato a Monaco di Baviera messo in atto da un 18enne tedesco-iraniano nel pomeriggio di ieri, ma tra i tanti aspetti da chiarire di questa tragica vicenda ve n’è uno in particolare che sta attirando l’attenzione degli inquirenti. Poco prima della sparatoria infatti, su Facebook è apparto un post a nome di tale Selina Akim che invitava le persone a recarsi al McDonald’s, divenuto poi teatro dell’inferno, con la promessa di ottenere anche del cibo gratis. Il profilo dal quale è stato emesso questo comunicato è stato cancellato dopo poche ore ma il sospetto, confermato anche dal Daily Mail, è che il post possa essere servito da “esca” per attirare un grande numero di persone sul luogo dell’attentato. La polizia di Monaco in queste ore sta cercando di verificare se si tratti di una coincidenza o se a pubblicare il messaggio sia stato proprio il 18enne tedesco-iraniano autore della strage, il quale, a questo punto avrebbe pianificato nei dettagli ogni aspetto della sua azione omicida.
Monaco di Baviera ancora sotto shock oggi dopo la sparatoria avvenuta ieri pomeriggio nel centro commerciale Olympia. A uccidere 9 persone e ferirne altre 16 è stato un 18enne tedesco di origini iraniane: il ragazzo si è poi suicidato dopo la strage. Oggi in Baviera, come si legge sull’agenzia di stampa Ansa, è stato proclamato il lutto nazionale e il presidente del Land ha dato disposizione che in tutti gli edifici pubblici vengano esposte bandiere a mezz’asta. Secondo quanto riferito da Rainews24 la polizia, che sta portando avanti le indagini per capire le ragioni della strage, è uscita dalla casa del killer con alcune scatole. E sempre Rainews24 riferisce quanto riportato da agenzie di stampa secondo cui il killer avrebbe detto le seguenti frasi: “A causa tua sono stato vittima di bullismo per sette anni” e “Adesso devo comprare una pistola e spararti”. Questa conversazione in dialetto bavarese tra il killer e una persona sarebbe stata intercettata prima degli spari del giovane contro le persone, e anche contro bambini, presenti al McDonald’s vicino al centro commerciale.
Chi è l’autore dell’attentato a Monaco di Baviera? A dissipare in parte questo interrogativo è stato il capo della polizia di Monaco, a tarda notte, durante una conferenza stampa straordinaria e svoltasi con grande ordine, data l’eccezionalità dell’evento. E allora, chi è l’attentatore del centro commerciale? Un combattente Isis, o un terrorista xenofobo? La realtà in qualche modo sta “nel mezzo” e il capo della polizia, dopo aver sgomberato il campo dai dubbi, primo tra tutti se l’attentatore fosse solo o facesse parte di un kommando (“la macchina che fuggiva e che abbiamo fermato non ha nulla a che vedere con l’attentato”). L’attentatore “è un ragazzo di 18 anni, tedesco di origine iraniana, con la doppia cittadinanza”. La parola Isis non viene pronunciata, e il capo della polizia di Monaco se la cava con un cauto “dobbiamo ancora esaminare tutte le connessioni, i rapporti che aveva questo ragazzo”. Impossibile per la polizia confermare, prima di aver esaminato tutti i video, confermare se davvero il ragazzo avesse urlato “sono tedesco”. “I motivi dell’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera restano non chiari”, ha concluso il capo della polizia, “chiarire tutto nei dettagli sarà ora il compito delle nostre indagini e della polizia criminale di Monaco di Baviera”. Certo cominceranno a indagare nell’ambiente dove viveva e che frequentava il ragazzo. Infine i numeri della tragedia “10 morti (compreso l’attentatore) e 21 feriti gravi”, e due certezze: “la sparatoria non ha matrice comune, nè con Utoya nè con l’assalto al treno da parte del ragazzo con l’ascia”. Per il resto tutte le piste sono aperte.
L’attentato di Monaco di Baviera avvenuto ieri pomeriggio alle 18 presso il centro commerciale Olympia ha di nuovo gettato nel panico la comunità internazionale dopo una settimana da incubo che ha visto la strage di Nizza, il tentato colpo di stato in Turchia e ora appunto l’attentato in Germania. Nel momento in cui vi scriviamo, le vittime accertate sono 9 di cui l’ultima sarebbe quella di uno degli attentatori entrati in azione davanti allo shopping center e al fast food di McDonald’s. Il vero problema, oltre ai tantissimi feriti che affollano gli ospedali di Monaco di Baviera, è ora comprendere l’origine di questo attentato: non tanto per una questione di analisi politica e militare – anche ma non solo – ma più che altro per capire nelle prossime ore come verrà effettuata la caccia all’uomo. Eh sì, la polizia bavarese afferma che ancora due killer sono in fuga e non sono stati rintracciati: capire dunque di quale matrice possa trattarsi l’attentato avvenuto al centro commerciale risulta fondamentale per indirizzare le ricerche nelle prossime ore. Sul tavolo due ipotesi, confermate da altrettanti testimoni ma che ovviamente cozzano l’uno con l’altro: alcuni giurano di aver sentito l’attentatore che ha sparato all’interno del Olympia Zentrum urlare “io sono tedesco, maledetti stranieri di m…”. E dunque la matrice xenofoba dell’estrema destra torna preoccupantemente d’attualità nella Germania che vive l’incubo del ritorno neo-nazista. Ma un’altra testimone invece, riferendosi all’uomo fuori dal McDonald’s: «ha sparato contro tutti anche dei bambini, urlava Allah Akbar e sembrava come impazzito». Isis o neo-nazisti? Questo è il dilemma che un esperto come Gian Enrico Rusconi ha provato ad analizzare su RaiNews 24 nel corso della cronaca della serata di ieri: La situazione che l’Isis e il terrorismo islamista ha generato in questi ultimi anni purtroppo ha minato in Germania un equilibrio molto fragile ma che è stato faticosamente costruito per anni. Ora però con questi continui attacchi anche la popolazione estremista tedesca purtroppo sta cercando di sovvertire questo ordine». Che sia Isis o xenofobi, resta un problema come l’Europa e la Germania in questo momento letteralmente in ginocchio. (Niccolò Magnani)
In questo momento arriva la notizia da Monaco di Baviera dove un attentato orribile sta gettando la città e la Germania sotto choc: la polizia bavarese ha confermato che il corpo ritrovato un’ora fa vicino al centro commerciale sarebbe quello di uno dei terroristi legati all’attentato di Monaco. Al momento si sta cercando all’interno dello zaino rosso ritrovato un contenuto che potrebbe giustificare la responsabilità criminale dell’atto: alcune voci della Bild riportano come la polizia starebbe cercando anche eventuale materiale esplosivo all’interno dello zaino. L’uomo ancora non è stato identificato e dunque non si può ancora dire con certezza se la matrice dell’attentato al centro commerciale sia di estrema destra o di fondamentalismo islamico. Intanto arrivano ancora maggiori dettagli sulla testimonianza resa alla Cnn da una mamma tedesca presente al McDonald’s con il proprio figlio: «Ho sentito gli spari, poi ho visto i feriti. Ero spalla a spalla con l’attentatore, ero in bagno con mio figlio. L’ho visto sparare direttamente in faccia ai bambini». Il figlio era in bagno con uno degli attentatori, dove avrebbe caricato l’arma davanti al ragazzino atterrito.
L’attentato a Monaco di Baviera è ancora al centro della tensione internazionale, lo è da ore, ovvero da quando il centro commerciale Olympia si è reso teatro dell’assalto di alcun terroristi – si parla di tre attentatori in fuga e di uno forse morto suicida – che ancora non si è chiaro se siano di matrice islamista o xenofoba di destra (il che farebbe in effetti una certa differenza per quanto riguarda il tipo di allerta nazionale). In questo video fornito da Repubblica, si scorgono alcuni passanti scappare letteralmente dal centro commerciale, passando dal retro dello shopping center. Si sa infatti che gli attentatori hanno prima sparato in alcuni negozi all’interno e poi sono andati in ordine sparso verso l’esterno, sia davanti ad un McDonald’s e sia sul tetto-parcheggio dell’Olympia. Le persone corrono dovunque in questo video, scappano dal retro e da ogni uscita secondaria dentro all’edificio colpito. Il video è chiaramente amatoriale, come tanti stanno arrivando da Facebook e Twitter i n queste ore di panico generale a Monaco di Baviera. Clicca qui per il video della fuga dal centro commerciale di Monaco
Orrore nell’attentato a Monaco di Baviera dopo l’assalto di tre terroristi al centro commerciale Olympia vicino allo parco olimpico: le ultime notizie che arrivano dalla Cnn parlano di un testimone che riferisce una novità fondamentale, se fosse confermata. In sostanza, uno dei killer avrebbe sparato sui alcuni bambini urlando la terribile frase islamista apparsa numerose altre volte in attentati Isis del passato, “Allah Akbar”. Ovviamente la voce deve essere confermata anche perché parallelamente si rende forte anche la ipotetica matrice xenofoba di cui vi abbiamo parlato qui sotto nei precedenti aggiornamenti. Isis o destra estrema, purtroppo il risultato in termini di vittime poco importa visto che siamo già saliti a 8 morti e numerosi feriti che stanno riempiendo gli ospedali in questi minuti concitati. L’orrore continua con l’Europa che assiste per l’ennesima volta inerme ad un attacco terroristico di cui, in questo caso, non si riesce ancora a capire di che natura e origine sia l’ignobile attentato al centro commerciale. Ricordiamo che al momento rimangono in fuga tutti i presunti terroristi che hanno partecipato al commando d’assalto.
Dopo l’attentato di Monaco di Baviera di oggi pomeriggio, in cui tre attentatori hanno sparato in un centro commerciale uccidendo almeno 6 persone, il presidente degli Stati Uniti Obama manda un messaggio alla Germania. In un video pubblicato dalla Cnn, Obama definisce la Germania è “uno dei nostri più stretti alleati” e aggiunge che darà “tutto il sostegno di cui hanno bisogno”. “Non sappiamo ancora esattamente cosa sta succedendo lì”, ha detto Obama, sottolineando che l’incidente è ancora “una situazione in corso”. Obama ha poi aggiungo che l’attentato di Monaco di Baviera “è un buon promemoria di qualcosa che ho detto nelle ultime settimane, che è il nostro modo di vivere, la nostra libertà, la nostra capacità di lavorare, di crescere i nostri ragazzi, di vederli laurearsi e ora in procinto di lasciare il loro padre – mi dispiace, sto diventando un po’ troppo personale, arrivando un po’ troppo personale – che dipende dall’applicazione della legge” (clicca qui per vedere il video)
L’attentato a Monaco di Baviera dentro al centro commerciale sembra sempre di più oggetto di matrice xenofoba o di estrema destra mentre nei primi attimi ovviamente si pensava di già ad un attentato islamico dell’Isis, visto il periodo durissimo che l’Europa sta affrontando ultimamente. Invece le notizie che trapelano parlano di almeno uno degli attentatori in azione nel centro commerciale Olympia che avrebbe gridato “sono tedesco, maledetti stranieri”. Mentre si cerca di trovare conferme di queste notizie, anche la polizia di Monaco ha stabilito che al momento non ci sono elementi per definire l’attacco come islamista. Intervistato da RaiNews24 ha parlato il politologo ed esperto in materia tedesca, Gian Enrico Rusconi che ha fornito un’analisi piuttosto interessante. «La situazione che l’Isis e il terrorismo islamista ha generato in questi ultimi anni purtroppo ha minato in Germania un equilibrio molto fragile ma che è stato faticosamente costruito per anni. Ora però con questi continui attacchi anche la popolazione estremista tedesca purtroppo sta cercando di sovvertire questo ordine». Che sia Isis o xenofobi, resta un problema come l’Europa e la Germania in questo momento letteralmente in ginocchio.
Sono ore drammatiche per tutta la Germania dopo l’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera che attende ancora una rivendicazione. Nel frattempo si cerca di ricostruire tutti i frangenti che hanno preceduto e poi caratterizzato la sparatoria. Hanno già fatto il giro del mondo le immagini dell’uomo armato sul tetto di un edificio, in posizione privilegiata per aprire il fuoco contro gli ignari frequentatori del centro commerciale. A detta del Tg3, pare che proprio questo attentatore abbia avuto un breve scambio di battute con un cittadino, che affacciatosi dalla finestra di un altro stabile, credendo che l’uomo fosse un attentatore islamico, gli avrebbe urlato:”Perché ci fate questo?”. La risposta del terrorista sarebbe stata secca:”Io sono tedesco”. Un dialogo che, se confermato, avvalorerebbe l’ipotesi secondo cui l’attentato al centro commerciale bavarese non è stato compiuto da un commando legato all’Isis.
L’attentato a Monaco di Baviera sta tenendo sotto scacco l’intera Germania: le terribili notizie che arrivano dalla capitale della Baviera parlano non solo di spari al centro commerciale Olympia ma anche davanti al McDonald’s lì fuori e nel percorso attorno allo stadio dell’Herta Berlino. Le supposizioni sono tante in queste ore: la più significativa parla di un commando di 3 attentatori che avrebbero agito con motivi di origine xenofoba e ultradestra. Uno degli attentatori infatti avrebbe gridato prima di sparare davanti al fast.food, queste parole (riportate dalla Bild): “sono tedesco, morite maldetti stranieri”. La polizia ha da poco riferito che gli attentatori non sono riusciti a scappare fuori dalla città, e dunque sono ancora tutti e 3 all’interno degli confini con il panico terroristico che sta attanagliando la Germania. In questo video (clicca qui per le immagini) si vede uno dei tre attentatori che, vestito come quello davanti al McDonald’s con tuta nera e basco scuro in testa, cammina su un terrazzo sopra il centro commerciale, e di colpo sopra dei colpi verso la strada, prima di scappare correndo lungo la terrazza.
L’attentato al centro commerciale di Monaco di Baviera, in Germania, ha subito fatto sprofondare nel terrore l’Europa intera, eppure non tutti i presenti sulla scena dell’attacco si sono resi conto immediatamente di quanto stava accadendo. Questo è il caso ad esempio di Matthias Weber, istruttore di guida e testimone oculare dell’attentato, che a “abendzeitung” ha dichiarato:”Ho pensato che fossero petardi. Poi, improvvisamente, centinaia di persone che correvano davanti a noi, urlando, piangendo e gridando:’Correte, correte!'”. Scene di panico insomma, che al momento non trovano una spiegazione precisa, con gli inquirenti impegnati in primo luogo a rintracciare il commando di 3 persone che avrebbe effettuato l’attentato e subito dopo a capire la matrice di questo nuovo attacco alla libertà della civiltà europea.
Ci sarebbero sei morti e molti feriti nell’attentato al centro commerciale a Monaco di Baviera di oggi pomeriggio La polizia sta cercando tre uomini che sarebbero fuggiti dopo aver sparato: la caccia all’uomo sta andando avanti in tutta la città che è stata completamente bloccata. La metropolitana è ferma ed è stato chiesto ai cittadini di non uscire di casa. E sono state anche chiuse le autostrade a nord della città, secondo quanto riferisce Rainews24. Non si sa quanti siano al momento i feriti dell’attentato a Monaco di Baviera. Sono vari i video che circolano in questo momento in Rete: in uno di questi si vede un uomo vestito di nero che spara fuori dal McDonald’s accanto al centro commerciale. In un altro video, pubblicato su Twitter, si vedono alcune persone ferite distese sulle barelle in mezzo alla strada: accanto a loro i soccorritori che prestano le prime cure (clicca qui per vederlo) Sono stati chiamati tutti i medici e gli infermieri non in servizio, come riferisce sempre Rainews24. Oggi ricorre il quinto anniversario della strage di Utoya: a Oslo cinque anni fa Anders Behring Brevik uccise 77 persone.
Arriva la conferma dalla polizia tedesca per l’attentato a Monaco di Baviera: dopo gli spari al centro commerciale l’ipotesi avanzata subito viene confermata, si tratta di un attacco terroristico. Il terrorismo dunque torna a far paura in Germania e in Europa per l’ennesima volta nel giro di questo luglio: l’attentato finora ha fatto 6 vittime, con un commando di almeno 3 attentatori che sono stati anche ripresi mentre sparano fuori da un McDonald’s appena fuori dal centro commerciale Olympia. I morti purtroppo sono destinati a salire visto che le operazioni di soccorso sono ancora molto confuse, visto che gli attentatori sono ancora in fuga e l’intera città è sotto assedio. Non si riesce per ora a dare un volto a questo attentato: i presunti terroristi dalle immagini risultano vestiti nello stesso modo, con tuta scuro e con un basco in testa e apparentemente non sembrano criminali islamisti, anche se tutto ciò andrà verificato e confermato nelle prossime ore. Ora arriva anche la conferma del ministro degli Interni della Baviera: è terrorismo, si tratta di un attacco terroristico che ha colpito nel cuore la Germania.
E’ in corso un’azione di polizia dopo l’attentato a Monaco di Baviera al centro commerciale Olympia. Ci sarebbero tre attentatori ricercati che sarebbero fuggiti dopo aver sparato aver ucciso almeno 6 persone e averne ferite altre. Le notizie arrivano dal ministero dell’Interno bavarese. La stazione centrale della cittadina tedesca è stata evacuata: gli attentatori sarebbero infatti fuggiti in metropolitana. La polizia tedesca ha chiesto ai cittadini di non filmare né fotografare gli attentatori perché questo potrebbe aiutare chi ha sparato. Circolano già in ogni caso immagini e video dell’attentato a Monaco di Baviera. In uno di questi video si vede un uomo vestito di nero che spara davanti a un McDonald’s che si troverebbe accanto al centro commerciale. In un altro video si vedono persone che fuggono dal centro commerciale. E ancora circola su internet un video in cui si vede il centro commerciale dove è avvenuto l’attentato ripreso dall’alto e si sentono alcuni spari. (clicca qui per vedere i video)
Mentre impazza l’allarme terrorismo per l’attentato a Monaco di Baviera, anche i social si attrezzano per coprire al meglio queste fasi davvero concitate mentre si cerca l’attentatore in giro per la città appena dopo l’attacco effettuato con usa sparatoria al centro commerciale avvenuta poco prima alle 18. Come avvenuto a Parigi, Bruxelles e Nizza, anche per Monaco di Baviera, Facebook ha attivato il suo strumento destinato agli utenti che si trovano nella capitale della Baviera. In passato è stato un servizio molto utile per trovare istantaneamente i vari utenti sparsi per la città. «uno strumento semplice e veloce che permette alle persone di comunicare la propria incolumità e di controllare quella degli altri dopo il verificarsi di un grande disastro o di una crisi – ha spiegato un portavoce – nel 2015 più di 950 milioni di persone hanno ricevuto una notifica che li avvisava che un loro amico o un loro caro era al sicuro durante una crisi», annuncia Facebook per il suo servizio anti-crisi. Intanto anche dall’Italia si attivano le unità di crisi del nostro Governo: la Farnesina, ovvero il Ministero degli Esteri, ha attivato la sua unità per i veri italiani presenti a Monaco di Baviera.
Il panico terrorismo prosegue a Monaco di Baviera: dopo l’attentato nel centro commerciale Olympia di pochi minuti fa (clicca qui per il primo video diffuso da Olympia Zentrum), ora arrivano anche altre notizie che se confermate getterebbero ancora più la situazione in Germania davvero pericolosa. Una seconda sparatoria è stata avvertita in Karlsplatz in una altra parte della città, con Monaco di Baviera ora completamente bloccata dall’allerta terrorismo. Metropolitane chiuse, piazze vietate e cittadini invitati ufficialmente dalla polizia via Twitter a non lasciare le proprie case o ambienti di lavoro: ancora non si capisce se l’attacco terroristico sia legato a Isis o no, anche se in questi minuti i siti jihadisti stanno rivendicando come già successo in passato. Inoltre, non si riesce a capire se le due sparatorie siano avvenute in momenti simultanee – e quindi sarebbero opera di due attentatori diversi – oppure si tratta dello stesso attentatore che fuggendo dal centro commerciale si è diretto nella Karlsplatz, una delle piazze più famose di Monaco. Segnaliamo per correttezza di informazione che in questo istante è stato diffuso da alcune fonti tedesche che non sarebbe in corso una seconda sparatoria in centro, ma resta comunque una città al momento paralizzata dal panico attentato e terrorismo.
È allarme terrorismo a Monaco: vari spari in un centro commerciale nel centro città in Germania, con i media locali che riportano notizie terribili. Secondo quanto allertato dalla Bbc, sono stati avvertiti degli spari all’interno di un centro commerciale in città, l’Olympia. Secondo quanto riportato poi dalla polizia tedesca, gli spari e il caso proviene da un caffè all’interno dello shopping center: diversi feriti e purtroppo 15 morti sono le voci che rimbalzano dalle agenzie locali, anche se non sono ancora stati confermati. Le prime immagini riportano come molte forze dell’ordine sono impegnate in questo momento attorno al centro commerciale di Monaco, l’emergenza è grave e una voce confermata da TgCom24 parla di un uomo che avrebbe fatto irruzione sparando in una drogheria o in un caffè e avrebbe provocato una carneficina. Ovviamente le notizie non sono ancora certe e il caos terrorismo regna sovrano in Germania e in tutta Europa: i primi testimoni riportano la presenza di molti corpi senza vita e di tantissimi feriti.
(a cura di Niccolò Magnani e Stefania La Malfa)