Hakim Nasiri, il 23enne afghano arrestato a Bari il 10 maggio scorso sospettato di essere un dei presunti terroristi dell’Isis rilasciato dopo 3 giorni di carcere, deve essere riarrestato. Lo sostiene il Tribunale del Riesame, il quale, come riportato da “La Repubblica”, ha accolto l’appello del pm antimafia Roberto Rossi contro la scarcerazione di Nasiri e il rigetto dell’arresto di Surgul Ahmadzai e Qari Khesta Mir Akhmazai, anch’essi afghani ma sfuggiti alla cattura. Decisive ai fini della sentenza sono state le immagini rinvenute sul cellulare di Nasiri, ritratto insieme ai suoi connazionali nell’atto di effettuare sopralluoghi, con tanto di video, in diversi obiettivi considerati “sensibili” quali aeroporti, alberghi e centri commerciali. A questi vanno aggiunti anche le foto dei giovani immortalati con dei mitra in bella mostra, segno evidente che il richiamo della jihad non era indifferenti ai tre. Nelle motivazione della Giuria presieduta dal presidente Marco Guida, si evidenzia come il gruppo fosse pronto a porre “in essere concretamente azioni volte a rafforzare l’ampia struttura organizzata – di natura transnazionale e pronta a colpire il mondo occidentale – che inonda il web di richiami alla guerra santa, di minacce di attentati e di esaltazione di azioni di martirio“. A ciò si aggiunge il fatto che “come l’esperienza sta tristemente insegnando il salto di qualità del terrorismo su scala mondiale fa ritenere che il passaggio dalla fase preparatoria a quella più squisitamente operativa sia repentino, imprevedibile nei tempi, condotto anche da singoli individui senza un supporto sul campo di complici. Sicché, collocandosi le condotte riconducibili agli indagati in una concreta ed effettiva fase preparatoria, le stesse hanno tutti gli indici dalla pericolosità qualificata idonea ad integrare la grave piattaforma indiziaria del reato associativo contestato“.