E’ un membro dell’Isis il rifugiato siriano che si è fatto esplodere ad Ansbach, in Germania. A confermarlo non solo il video trovato sul telefonino del kamikaze, che ha giurato fedeltà al califfo dell’Isis Al Baghdadi, ma anche la rivendicazione dell’autoproclamato Califfato: «Un combattente dello Stato islamico ha compiuto l’attacco suicida che ha ferito decine di persone fuori un festival musicale nella città tedesca di Ansabch», riporta l’agenzia di stampa Amag, legata al sedicente Stato islamico. Inoltre è stato spiegato che l’attacco è una risposta alle richieste jihadiste di colpire i Paesi che fanno parte della coalizione contro l’Isis. Durante la perquisizione al centro di accoglienza per rifugiati dove viveva il siriano è stato trovato materiale compatibile con la costruzione di bombe artigianali. Gli investigatori hanno trovato, infatti, una latta di gasolio, acido idrocloridrico, alcool, batterie, bulloni, pezzi di ferro e fili, oltre a un pc portatile con immagini legate all’Isis.
Purtroppo l’impressione giunta nei primi momenti dopo l’attentato di Ansbach si rivela fondata: l’attacco terroristico che per fortuna non ha provocate al momento vittime (12 feriti di cui 3 molto gravi) è opera di un membro dell’Isis. Un ragazzo disperato, un 27enne rifugiato siriano noto alle forze dell’ordine che erano in procinto di estradarlo in Bulgaria dopo l’ingresso irregolare come migrante. La conferma arriva ancora dal ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann, che svela anche l’identità del giovane attentatore: «si chiama Mohammed Delel, soffriva di disturbi psichici e si è fatto saltare in aria durante il festival musicale di ieri sera». Il suo obiettivo era appunto il concerto ma non è riuscito ad entrare perché sprovvisto di biglietto, così ha deciso di farsi saltare in aria all’esterno: «nel suo telefonino sono state trovate le prove della sua adesione all’Isis, con un video dove l’uomo minaccia in arabo un nuovo attentato in Germani in nome dell’Islam». La bomba era artigianale, assicurano le forze dell’ordine, e per fortuna a questo punto visto che nell’abitazione del siriano sono state trovate numerosi oggetti e materiali per comporre varie altre bombe.
Il rifugiato siriano che è morto nell’esplosione ad Ansbach, vicino Norimberga, è stato identificato: si tratterebbe di Mohammed Delel, secondo il quotidiano berlinese Tagesspiegel. Quello che non è ancora chiaro agli investigatori è se il 27enne volesse farsi esplodere o se volesse solo innescare l’esplosivo con un dispositivo a distanza, probabilmente connesso ad un telefono cellulare in suo possesso. L’autore dell’attentato, per il quale 12 persone sono rimaste ferite e 3 di cui 3 sono in gravi condizioni, potrebbe aver realizzato un attacco suicida di matrice islamica, secondo quanto reso noto dal ministro dell’Interno della Baviera Joachim Herrmann. Serpeggia la paura ora nella cittadina bavarese di appena 40 mila abitanti: la popolazione è comprensibilmente scossa. C’è in particolare molta apprensione in vista dell’Oktoberfest, un evento che a questo punto diventa particolarmente “sensibile” a livello di sicurezza.
L’attentato ad Ansbach poteva essere una strage ma una casualità non l’ha resa tale, per fortuna: il giovane rifugiato siriano che si è fatto saltare nella cittadina tedesca della Baviera – a poche ore dall’attentato choc a Monaco di Baviera – avrebbe potuto fare molto di già che 12 feriti, di cui tre gravi. Al concerto in cui è successo l’attentato c’erano 2500 persone e se non gli avessero impedito di entrare perché non aveva il biglietto la conta delle vittime sarebbe stata per l’ennesima volta gravissima. Invece nel momento in cui viene stoppato all’ingresso, il 27 enne siriano ha deciso di farsi saltare in aria con un attacco kamikaze. Germania traumatizzata, i legami con l’Isis è molto probabile, a detta del ministro bavarese: «Il chiaro obiettivo di uccidere più persone perlomeno rimanda a una matrice islamica, anche se al momento non ci sono ancora indizi concreti», le ultimissime parole espresse in conferenza stampa da Hermann. Angela Merkel si è detta shoccata, “siamo vicine a tutte le famiglie sconvolte dalle stragi di questi giorni. Invito però a non generalizzare nell’accusare di terrorismo i rifugiati”. Il rischio però è alto e dopo la Francia, ora anche la Germania vive una costante allerta terrorismo, sperando di non dover raccontare altre stragi nei prossimi giorni.
Torna la paura, in Germania, dopo la bomba di Ansbach esplosa da un attentatore di 27 anni, profugo siriano, provocando la sua morte e il ferimento di almeno 12 persone. Non è ancora chiaro il movente della strage sventata (l’obiettivo, poi mancato, sarebbe dovuto essere un concerto con la presenza di 2500 persone) sebbene il ministro dell’Interno bavarese Joachim Herrmann all’agenzia di stampa tedesca Dpa abbia fatto intendere che potrebbe essersi trattato di un atto suicida di matrice islamica. Come riporta Leggo.it, Herrmann non avrebbe comunque escluso del tutto l’appartenenza dell’attentatore all’Isis anche se non ci sarebbero al momento indizi certi che possano alimentare questa pista. “Il chiaro obiettivo di uccidere più persone perlomeno rimanda a una matrice islamica”, ha poi aggiunto il ministro. In merito all’attentatore di Ansbach, volto già noto alle forze dell’ordine per reati legati alla droga, gli inquirenti non avrebbero al momento fornito ulteriori dettagli. L’agenzia Ansa, riprendendo quanto rivelato dalla Bild, avrebbe svelato un colloquio avuto dall’attentatore al telefono prima di far esplodere l’ordigno che custodiva nello zainetto. Gli investigatori sarebbero attualmente al lavoro con l’intenzione di scoprire chi c’era dall’altra parte della cornetta. Il dubbio è che possa avere avuto dei complici o in alternativa possa aver avuto l’incarico di compiere l’attentato.
L’attentato ad Ansbach in Germania prosegue con le indagini delle forze speciali e della Commissione costituita da oltre 30 investigatori che dovrà cercare di capire cosa riserva le origini dell’attentato di Ansbach. La Germania è sotto choc, a breve sono attese le parole della cancelliera Angela Merkel, mentre dopo Monaco di Baviera – dove nel frattempo sono ancora in corso le indagini per capire se il complice arrestato abbia effettivamente saputo in anticipo del piano del killer 18enne – è ora un’altra cittadina della Baviera presenta l’allerta terrorismo. In questo caso il rischio Isis è molto più alto, come ha riferito il ministro degli interni bavarese – qui sotto trovate le parole nel dettaglio. Nelle ultime ore rimbalza un’agenzia di Ansa che apre un nuovo fronte inquietante nelle indagini: l’attentatore di Ansbach, un rifugiato siriano di 27 anni, non solo aveva già tentato il suicidio dopo il rifiuto dell’asilo politico lo scorso anno, ma era anche stato messo in una lista di possibili espulsioni dalla Germania per sospetto terrorismo. L’uomo doveva essere estradato in Bulgaria, rende noto un funzionario tedesco tramite l’agenzia stampa Dpa.
La Germania subisce un altro attentato, dopo Monaco ora anche Ansbach dove ieri sera durante un festival musicale un giovane profugo siriano si è fatto esplodere con una bomba nello zainetto che ha provocato oltre alla morte dell’attentatore ovviamente, qualche ferito che si stimano questa mattina essere almeno 12, di cui 3 gravi. Escalation delle ultime settimane vedono la Germania triste protagonista, dopo la Francia, con tutti questi episodi così diversi tra loro ma con un’unica “matrice” di conseguenza, ovvero il terrore generato nella popolazione. All’inizio si pensava fosse una fuga di gas, ma nel corso della notte la notizia è stata molto più chiara: un ragazzo di 27 anni si è fatto saltare dopo che già un anno fa aveva tentato il suicidio dopo aver ricevuto il diniego all’asilo politico. Si è fatto esplodere questa notte durante un concerto all’aperto con più di 2500 persone: la Bild riferisce come alcuni testimoni lo abbiano visto al cellulare prima di far scattare la bomba che per fortuna non ha generato al momento vittime tra il pubblico di Ansbach. L’attentato in Germania ora però assume un inquietante possibilità: secondo quanto riportato dal ministro degli interni bavarese, «è molto probabile secondo la mia opinione personale, sfortunatamente, che questo sia in realtà un attacco suicida di matrice islamica». Il terrore isis torna a spirare anche sulla Germania.
Ali Sonboly Aveva dei complici? E’ questa la pista che sta seguendo in queste ultime ore la polizia tedesca, a giorni di distanza dall’attentato a Monaco di Baviera. Nel pomeriggio di ieri, una task force di agenti armati ha infatti fatto irruzione in un appartamento del Laim ed hanno arrestato un 16enne, amico di Sonboly. Il giovane, di origini afghaane, è stato individuato grazie ad alcuni particolari, emersi durante l’interrogatorio avvenuto venerdì scorso. Il 16enne si era recato al Commissariato ed aveva identificato Ali Sonboly come autore della strage, riferisce il giornale tedesco Süddeutsche Zeitung, ma alcuni dettagli delle sue parole si sono rivelati subito contraddittori. In questo momento il ragazzo è in stato di fermo con l’accusa di “mancata segnalazione di un reato previsto”. Gli inquirenti credono infatti che fosse informato della strage che Ali Sonboly stava pianificando da un anno, dato che i due ragazzi si conoscevano fin dal ricovero di entrambi nel reparto psichiatrico di Harlaching. In queste ore le autorità stanno collaborando anche con Facebook per risalire ad altri dettagli sul messaggio trappola, per verificare che anche in questo caso il 16enne non sia coinvolto e quindi complice effettivo di Sonboly. Il procuratore Thomas Steinkraus-Koch al giornale tedesco Bild ha dichiarato infatti che “si tratta di un possibile complice, potrebbe sapere di più di quanto inizialmente indicato”.