Potrebbe non essere un attentato quello avvenuto in Svezia nel centro commerciale di Malmoe, la città dove è nata la stella del calcio Zlatan Ibrahimovic: l’allarme terrorismo è scattato per l’ennesima volta in Europa negli ultimi giorni, funestati da veri attacchi e stragi ma anche da presunti falsi allarmi. Dovrebbe derubricarsi in questa seconda via la sparatoria avvenuta al centro commerciale svedese: ovvero, gli spari si sono sentiti e una persona almeno è stata ferita, ma sembra per motivi non riconducibili ad un attentato di stampo terroristico. A quanto racconta l’Ansa, un uomo è stato raggiunti da alcuni colpi ad una gamba ed è stato portato in ospedale mentre l’assalitore sarebbe fuggito. Polizia schierata ma le fonti parlano di una possibile rissa finita male, in uno dei quartieri già funestato dal problema immigrazione e scontri tra gang rivali a Rosengaard. Ovviamente non viene scartata alcuna ipotesi ma le impressioni portanti verso una pista locale e non il terrorismo internazionale come si temeva nei primi momenti delle notizie pervenute. Il periodo è davvero incredibile e non bisogna escludere alcuna possibilità di spiegazione per i fatti tragici che ci stanno circondando.
Sono minuti di grande panico quelli vissuti in questo momento per il presunto attentato in Svezia, dove un centro commerciale di Malmoe, situato nel distretto di Rosengard, è stato teatro poco fa di una sparatoria. Le notizie sono ancora poche e frammentarie, ma da quanto dichiara il sito web “The Local”, la polizia sarebbe immediatamente intervenuta per isolare la zona dopo che questo pomeriggio un uomo è stato ferito con dei colpi d’arma da fuoco. Come riportato dall’Ansa, la persona ferita sarebbe stata trasportata in ospedale, ma non sarebbero chiare le sue condizioni attuali. Un poliziotto ha riferito che “probabilmente è stato colpito ad una gamba”. Soprattutto in giornate come questa, caratterizzate da altri attentati come quello alla chiesa di Rouen in Francia, il pensiero non può non correre subito ad un attentato di matrice jihadista legato allo Stato Islamico, ma è sempre l’Ansa a ricordare che nella città di Malmoe le sparatorie sono sempre più frequenti a causa dell’influenza negativa delle molteplici gang locali che la scorsa estate avevano costretto la polizia del posto ad intensificare la sorveglianza.