Il racconto della suora che era nella chiesa di Rouen con Padre Jacques Hamel, negli attimi terribili in cui l’86enne parroco è stato sgozzato nel vile attentato di ieri mattina in Francia, è drammatico e shoccante. La donna ha raccontato come i due terroristi hanno cercato di convincere il prete ad inginocchiarsi e ad ascoltare il sermone arabo mentre stava celebrando la messa, e non ha accettato di fatto “condannandosi” alla morte per sgozzamento. Anche solo a scrivere il terrore ci assale per cosa possa aver vissuto in quegli attimi Padre Jacques Hamel, un autentico martire. Eppure così mite, così tranquillo e nello stesso tempo convinto a non andare in pensione perché voleva proseguire nella sua opera di semplice evangelizzazione nell’alta Normandia dove abitava. Non si è inginocchiato al male, ha accettato il martirio per Cristo, quello stesso senso religioso che lo ha accompagnato per tutta la vita, come racconta anche il suo amico Imam di Rouen (qui sotto trovate le parole in dettaglio). Colpito un simbolo, un uomo di pace e di dialogo che dopo l’attentato a Charlie Hebdo aveva istituito un comitato interconfessionale il cui obiettivo era trovare la via alla convivenza tra diverse religioni.



Padre Jacques Hamel, un prete come tanti, 86 anni e sgozzato barbaramente ieri mattina nell’attentato in Francia vicino a Rouen. Il parroco di Saint-Etienne-du-Rouvray ha visto la morta in faccia e il martirio di cui si parla non è un qualcosa da mettere tra virgolette ma l’esatto compimento della sua vita passata per la fede in Cristo Gesù, come ha ricordato l’arcivescovo di Rouen. Padre Jacques Hamel da tanti era raccontato come un uomo semplice senza grandi pretese ma molto attentato alla cura quotidiana delle anime a lui affidate in quel nord della Normandia. Fa specie sentire parlare questa mattina uno dei suoi più grandi amici, ovvero l’Imam del Consiglio regionale del culto musulmano in Normandia, Mohammed Karabila, che lo descrive in maniera commovente: «un prete buono, che è stato al servizio degli altri per tutta la sua vita. Era un uomo di pace, di fede, di grande carisma». Fa impressone perché oltre al consueto appellativo di “uomo di pace”, l’Imam aggiunge un uomo di grande fede: le due cose non sono in opposizione e se ha riconoscerlo è un’autorità islamica fa doppia impressione. La religione e la pace, con quanto sta succedendo con gli attentati islamisti jihadisti, sembrano sempre più in contrasto. Ma quell’uomo martire ha dimostrato che c’è una dimensione di destino religioso che appartiene e c’entra con ognuno di noi. «negli ultimi 18 mesi dall’inizio degli attentati in Francia”, avesse partecipato a delle riunioni padre Jacques Hamel. “Una persona che ha dedicato la sua vita alle sue idee e alla sua religione – ha poi aggiunto – ha sacrificato la sua vita per gli altri», riporta Adnkronos. Padre Jacque Hamel, un uomo, un martire.



Attimi di terrore quelli vissuti ieri vicino a Rouen, nella Chiesa dove Padre Jacques Hamel è stato sgozzato da due assalitori. L’attentato è stato immortalato in un video fatto con il cellulare, come ha raccontato suor Danielle, una delle testimoni sopravvissute alla furia omicida. Prima di sgozzarlo, racconta in un servizio riportato da Sky, don Hamel è stato costretto a mettersi in ginocchio. “Lui ha cercato di difendersi e lì è cominciato il dramma”. Oltre a lei erano presenti altre 4 persone, di cui due suore prese in ostaggio prima dell’irruzione della Polizia locale. “Si registravano”, continua, “hanno fatto una specie di sermone in lingua araba attorno all’altare. Era orribile”. E’ in quel momento che suor Danielle vede Padre Jacques Hamel reagire, mentre lei ne approfitta per allontanarsi dalla Chiesa. L’attentatore che si trova più vicino a lei non si accorge nemmeno che si sta allontanando, intendo a cercare il coltello. I due assalitori che hanno seminato il terrore a Saint-Etienne-du-Rouvray sono nati proprio in quella cittadina. Uno di loro è stato identificato come il 19enne Adel Kermiche e come hanno riferito in seguito le autorità, era stato liberato il 22 marzo scorso dopo un anno di carcere ed in seguito al tentativo di arruolarsi in Siria come jihadista. Una volta scarcerato, Kermiche era stato dotato di braccialetto elettronico e sottoposto a libertà vigilata, una decisione che l’antiterrorismo che l’ha fermato alla frontiera turca un anno prima, aveva subito contestato. In queste ultime ore sono molti i fedeli ed i cittadini che hanno reso omaggio a Padre Jacques Hamel, grazie ad alcuni video. In uno in particolare, prodotto dal canale francese Ina, un intervento del religlioso in occasione della celebrazione del Natale, nel 2009. Clicca qui per vedere il video di Padre Jacques Hamel