È un falso allarme quello scattato a Colonia: niente ennesimo attentato in Germania e soprattutto nessun ferito o morto dopo la presunta presenza di una dona armata all’interno di un centro di collocamento e d’impiego nel centro città. I fatti: nel primo pomeriggio scatta l’allarme attentato in un ufficio di collocamento a Colonia, con la polizia che entra in azione per fermare un sospetto terrorista Isis, arresta 4 persone ma poi le rilancia per assoluta mancanza di prove e scambio di persona. Intanto si diffonde la notizia che all’interno dell’edificio ci sarebbe una donna armata: dopo vari controllo della polizia e delle forze anti-terrorismo scattate immediatamente, su Twitter la polizia renana ha comunicato che è terminata la perquisizione dell’edificio e non si è trovato nessun sospetto, né una donna armata. Il clima è bollente con un allarme terrorismo praticamente al giorno tra Germania, Francia e anche Italia con presunte bombe persone armate che fanno ben capire come la tensione anti-Isis e terrorismo internazionale sia completamente in corso d’opera.
Le ultime notizie che arrivano dalla Germania fanno scattare di nuovo l’ansia per un possibile attentato di stampo terroristico: dopo la Baviera ora è Colonia a temere per una donna che viene raccontata dalla Bild esse armata all’interno di un centro per l’impiego nel centro città. Una operazione delle forze speciali di polizia è ora in corso all’interno di questo ufficio per il collocamento e sembra che gli agenti fossero entrati per condurre un arresto di un sospetto terrorista Isis e solo in seguito è scattato l’allarme per la donna armata. Alcuni testimoni infatti hanno detto di aver visto una donna armata girare per l’edifico: in una prima fase, riporta Rai News, sono state fermate 5 persone ma quattro di loro sono state subito rilasciate. A tutti i dipendenti è stato mandato un sms per rimanere nel proprio ufficio: l’allarme attentato è ancora in corso, anche se al momento non si hanno notizie in più rispetto alle indiscrezioni della Bild.
L’attentato in Francia a Rouen ha lasciato il segno, per l’ennesima volta in questo luglio dell’orrore: i due terroristi Isis che hanno sgozzato un parroco in una chiesetta vicino a Rouen nelle indagini in corso di questi giorni risultano essere schedati ed entrambi già segnalati in passato per possibili legami con Daesh. Ma non solo, ora arrivano inquietanti novità che riferiscono della preparazione dietro all’orribile attentato francese: «prendi un coltello, vai in una Chiesa e fa una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita» sono i messaggi agghiaccianti che sono stati resi noti in queste ore e che provengono dai canali Telegram di Adel Kermiche, uno dei due attentatori. Sulla foto di profilo il ragazzo 19enne aveva il faccione del Califfo Al Baghdadi, conferma ancora maggiore di come Daes sia alla base di questo orribile attacco verso un prete cattolico. Questa mattina sono giunte novità anche sulla presunta falla di sicurezza in Francia contro il terrorismo: i francesi infatti erano stati avvertiti dai servizi segreti turchi della pericolosità di Abdel Malik Petitjean, ovvero il secondo terrorista di Roune, ma sarebbe arrivato troppo tardi come avviso visto che agli 007 francesi il messaggio è giunto 4 giorni prima della strage.
La Germania vive in costante ansia da attentato Isis, così come la Francia e purtroppo mezzo mondo occidentale: dopo i fatti che si sono susseguiti nelle ultime due settimane l’escalation porta a ritenere come non si possa essere minimamente tranquilli neanche nei prossimi mesi. Oggi ad esempio, dopo la cattura di un sospetto 19enne algerino a Brema che incitava l’Isis e a far saltare tutti in aria, ora arriva un’operazione della polizia e delle forze anti-terrorismo tedesche contro una moschea nel centro di Hildesheim, nel nord della Germania: il raid è arrivato nella mattina di oggi, nel nord della Germania, per sventare un presunto centro reclute di estremisti islamici. Come riporta Rai News, sono stati perquisiti anche otto appartamenti del “Circolo Islamico” della città: le parole del ministro degli Interni della Sassonia sono inquietanti. Secondo Pistorius, «dopo mesi di indagini si è concluso che l’organizzazione radicalizzava i musulmani incitandoli ad unirsi alla jihad di Daesh». Odio nei sermoni, Imam radicalizzato e numerose reclute per possibili attacchi terroristici in tutto il mondo, in primis la Germania: la paura rimane, eccome.
Se un attentato dell’Isis come quello a Rouen o come quello ad Ansbach compie zero, una, venti, o centro morti ormai il risultato apparente non cambia. Quello sostanziale sì, sono vite umane che vengono trucidate e spazzate via, e una persona viva in più è una conquista, una vittoria. Ma il lato apparente rimane: il terrore c’è e sta vincendo, con noi europei sempre più inermi perché spaventati. Papa Francesco ha dato, come negli anni passati Papa Benedetto XVI, un consiglio, uno spunto, andando a dire che il vero dialogo nasce dalla non rinuncia della propria identità. Ad affermare la verità della propria vita, come ha fatto Padre Jacques Hamel che con la sua vita ha testimoniata quanto detto dai papi: ma il terrore c’è e l’ansia per nuovi attentati Isis in giro per il mondo è costante. In Francia e Germania ancora di più visto che sembrano più sotto il mirino dei terroristi di Daesh: ieri ad esempio a Brema è stato catturato un altro ragazzo giovane (altro tratto distintivo di questi anni) che con alcuni disturbi psichiatrici (ma spesso è una “copertura”) era scappato da una clinica. Un 19enne che inneggiava all’Isis e che urlava “vi faccio saltare tutti in aria!”: il giovane aveva manifestato sostengo a Isis e all’attentatore di Monaco e ieri pomeriggio è stato preso in un centro commerciale a nord di Brema dopo il panico ancora una volta innescato nei passanti e negozianti. Il terrorismo c’è, inutile ormai nasconderlo.
Un video in cui vengono mostrati i due attentatori di Rouen che dichiarano fedeltà all’Isis è stato diffuso dallo Stato Islamico: l’agenzia Amaq, considerata una sorta di “ufficio stampa” dell’Isis, ha diffuso, infatti, le immagini del giuramento di Abdel Kermiche e Abdel Malik B., questo il nome del secondo attentatore, all’organizzazione terroristica. I due francesi che hanno sgozzato padre Jacques Hamel nella sua chiesa in Normandia con un forte accento leggono in arabo un testo con il quale dichiarano fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi, l’emiro dei credenti, tenendosi per mano. Nel video si vede uno dei due terroristi, uccisi dalle forze speciali francesi, con un foglio dove è stampata la bandiera dell’Isis (clicca qui per vederlo). Stando a quanto riportato dalla BBC, la polizia francese non ha ancora confermato che il video sia autentico, ma intanto emergono nuovi particolari sull’identità dei due attentatori. Abdel Malik B., complice di Adel Kermiche, non è stato identificato prima perché non avrebbe subito condanne e quindi gli inquirenti non disporrebbero delle sue impronte digitali o del Dna. Così si spiega dunque il ritardo nell’identificazione formale.
Gli attacchi dell’Isis contro l’Europa proseguiranno fino a quando non saranno fermati i raid aerei della coalizione internazionale sulle città controllate dal Califfato in Siria e Iraq. E’ questo l’avvertimento lanciato attraverso un video dal sedicente Stato islamico, che ha avvertito la Francia: «Come voi spargete il nostro sangue noi spargiamo il vostro. E come ci combattete vi combattiamo. La Francia sanguina e con il volere di Allah l’emorragia proseguirà. Questa è la nostra risposta ai vostri raid aerei, crociati. Questa operazione è solo l’inizio di una catena di uccisioni e attacchi sui Paesi della coalizione», afferma un uomo con il volto coperto e la divisa mimetica nel filmato che si chiude con una minaccia: «Proseguiremo a colpirvi fino a quando voi ci uccidete: fermate i bombardamenti». Nel frattempo sono emersi nuovi particolari sull’azione degli attentatori di Rouen: secondo il giornale Le Point, nell’attacco brutale i due assalitori avrebbero usato tre donne come scudi. Poi sarebbero stati uccisi dalla polizia quando si sono decisi a uscire.