Secondo le indagini della Digos, il killer che ha compiuto l’attentato di Nizza lo scorso 14 luglio 2016, potrebbe esser stato presente in una manifestazione pro-migranti de No Border, con un video che lo ritrae in quel 4 ottobre 2015. Ora le immagini sono al vaglio della Digos e della procura anti-terrorismo per provare a verificare che Mohamed Bouhlel – colui che alla guida del camion commise una carneficina sulla promenade dei Anglaise – sia effettivamente il sospetto inquadrato dalle immagini del video. Il terrorista legato all’Isis sembra così essere passato in quel gruppo molto attivo sul fronte immigrazione fornendo ovviamente reazioni del mondo politico molto forti: «Il killer di Nizza lo scorso 4 ottobre era a Ventimiglia a una manifestazione in favore dei migranti. E c’è ancora qualcuno che difende l’accoglienza indiscriminata», sono le parole del presidente della Regione, Giovanni Toti. Intanto le immagini vanno confermate per capire se si tratti davvero di lui: se cos’ fosse il legame sarebbe molto sospetto e comunque andrebbero approfondite le indagini. Durante il presidio dei migranti sugli scogli Balzi Rossi il terrorista di Nizza si ha già la conferma che fosse a Ventimiglia visto che era stato identificato dalla polizia, trattenuto, ma poi rilasciato per mancanza di prove.
L’attentato che poteva andare in porto oggi a Napoli ha letteralmente terrorizzato i cittadini in centro che di colpo questa mattina si sono ritrovati come sulle strade di Nizza e Monaco o andando più indietro nel tempo anche a Parigi. L’uomo straniero che ha puntato la pistola appena rubata alla guardia giurata, sulla folla ha generato il panico con numerosi malori tra la gente che si trovava nei pressi del centro direzionale di Napoli. Ora è stato arrestato e il caso è chiuso ma resta nella mente il fatto che solo un miracolo o una fatalità – la pistola era inceppata? Non è riuscito a togliere la sicura? – non ha portato alle cronache mondiali un altro attentato terroristico, Isis o non Isis che sia. Scene di panico per i testimoni presenti che si sono viste anche a Monaco e a Nizza: la gente corre, non sa dove andare ma scappa dal presunto assassino terrorista, si rifugia dove trova e non presta attenzione ovviamente a nient’altro, ma solo a salvare la propria vita. Non è successo niente a Napoli, per fortuna, ma il terrore e l’ansia sono altroché presenti e saranno difficili da combattere.
Mattinata di terrore a Napoli con il rischio di attentati che ovviamente in questo luglio di sangue scatta subito come prima ipotesi: attimi di panico quando attorno alle 7.30 uno straniero ha iniziato menare un vigilantes fuori da un centro direzionale di Napoli. Dopo la colluttazione, l’uomo ha rubato la pistola all’agente e l’ha puntata sulla folla che è impazzita e scappava da tutte le parti. Panico tra i passanti che non sapendo dove scappare si rifugiavano tra i negozi mentre l’uomo proseguiva con l appisola puntata in mano: i colleghi del Mattino raccontano come l’allarme attentato sia durate vari minuti con le minacce vocali che gettavano ancora più terrore. Non ha sparato però neanche un colpo per fortuna, con l’extracomunitario che ha tentato di allontanarsi mentre le prime forze di polizia si stavano recando sul posto. Il folle è stato a quel punto fermato e arrestato ma non ha saputo spiegare il perché del suo gesto assurdo e pericoloso. «Ha aggredito la guardia giurata, gli ha tolto la pistola ed è stato davvero un miracolo se non ci sono stati feriti, se dalla pistola non è partito alcun colpo», riportano i primi testimoni al Mattino di Napoli. Dale prime indagini par che l’uomo non sia riuscito a togliere la sicura dell’arma altrimenti staremmo forse parlando ora di un’altra, ennesima, strage di stampo terroristico.
Il rischio attentato purtroppo di questi tempi è una minaccia seria che potrebbe colpire anche in quell’oggi che non ti aspetti: ora te lo aspetti e da qui il rischio altissimo di allarme bomba o attacchi che scattano come se piovesse. Le notizie che però arrivano dai servizi segreti europei non portano belle notizie: la nuova pista iniziata dall’intelligence community europea passa in rassegna gli ultimi attentati Isis in Europa che hanno devastato questo luglio di sangue. Nizza, Ansbach e Rouen, con un fil rouge che passa e termina a Raqqa in Siria. Gli 007 europei stanno infatti indagando sulla per ora confermata su tutta la linea pendenza dei lupi solitari dal Califfato centrale in Siria. Un legame diretto molto più di quanto si potesse pensare: solitari ma coordinati, mossi come marionette per compiere azioni criminali e terroristiche in tutto il mondo e in tutti i modi. L’addestramento alla guerra santa – raccontano i colleghi della Stampa – sotto la bandiera dell’Isis non ha agito solo nei grandi attentati a Parigi, a Bruxelles e a Dacca ma anche negli ultimi casi di presunti lupi solitari. Teleguidati dalla Siria, il Califfato presente in ogni ambito della vita di questi spesso giovanissimi “soldati”: si tenta ora di ricostruire questa rete di strutture Daesh per provare ad anticipare le mosse dei sanguinari tagliamole dello Stato Islamico.
Attentato fallito a Samassi, in Sardegna, dove ieri è stato trovato un ordigno all’interno di un borsello. La vittima prescelta era un commerciante 43enne ed è stato proprio lui a trovare la bomba di mezzo kg circa, creata artigianalmente. L’uomo si è svegliato infatti nella notte ed ha raggiunto l’esterno attirato da alcuni rumori, trovando alla fine il borsello. Inizialmente la vittima designata non ha capito l’entità dell’oggetto, tanto da aver pensato ad un furto di qualche ladro. Immediato l’intervento dei Carabinieri di Sanluri che hanno provveduto a disinnescare la bomba. Inspiegabile a detta dell’uomo il gesto contro la sua persona, dato che non gli sono mai pervenute minacce. Diversa la situazione invece in Francia, Paese che a giorni di distanza dall’attentato sta subendo diverse critiche per le falle presenti nel sistema di sicurezza. Entrambi gli attentatori risultano infatti già segnalati: oltre ad Adel Kermiche, fermato al confine turco, anche il secondo attentatore era stato segnalato dalla Turchia. Si tratta di Abdel Malik Petitjean, un nome segnalato a fine giugno all’Intelligence francese. Il fermo era avvenuto invece in Turchia quasi venti giorni prima, ma troppo poco tempo perché si potesse agire. Questa la dichiarazione, riporta Quotidiano.net, di alcune fonti locali che confermano che il lancio dell’allarme nei confronti di Abdel è tato diramato solo quattro giorni prima dell’assalto alla Chiesa della Normandia. Una nota del 22 luglio citava la notizia che una persona era pronta “a partecipare a un attentato sul territorio nazionale”. La foto allegata è inoltre molto simile alle sembianze di Abdel, ma le autorità francesi pensavano che il ragazzo si trovasse ancora sul suolo turco o al limite in Siria.