Ha parlato da Piazza San Pietro nel consueto Angelus domenicale Papa Francesco provando a dare parole di conforto per le famiglie delle vittime di Dacca, l’attentato terribile che ha colpito 20 persone innocenti, morti in Bangladesh dopo l’attacco terroristico dell’Isis. Nove di questi morti sono purtroppo italiani e anche per loro Bergoglio ha volute dedicare un passaggio importante del suo messaggio di oggi: «Esprimo la mia vicinanza ai familiari delle vittime e dei feriti dell’attentato avvenuto ieri a Dacca, e anche a quello avvenuto a Baghdad, preghiamo insieme per loro, per i defunti, e chiediamo al Signore di convertire il cuore dei violenti accecati dall’odio». Intanto proseguono le indagini del governo locale sull’attentato del ristorante bengalese, con la diverse posizioni avute dal governo locale: in un primo momento la sicurezza della mano Isis sull’attentato, ora si parla invece di un attacco di terroristi locali legati al Pakistan e alle forze di opposizione. Resta la rivendicazione online dello Stato Islamico e restano dunque ancora molto ombre rispetto ad una strage, l’ennesima, di innocenti. –
Ha parlato nell’intervista a Maria Latella su SkyTg24 il premier Matteo Renzi che come al solito ha portato moltissimi temi all’attenzione della situazione politica attuale, con un commento anche sulla difficilissima e drammatica scena dopo l’attentato a Dacca. Ma sono le riforme del Governo a trovate maggiore attenzione nelle parole di Renzi che alla vigilia della Direzione Pd si scaglia contro Massimo D’Alema: «Le riforme proposte da D’Alema con la Bicamerale erano molto più impattanti delle nostre, ma lui non riusci’ a farle passare. Ma non sono le riforme l’unica cosa su cui D’Alema ha perso un’occasione. Non fece la riforma del mercato del lavoro, mentre noi abbiamo fatto il Jobs act». Per il giovane presidente del Consiglio, “D’Alema purtroppo molto spesso parla ma i risultati delle sue azioni gli italiani li hanno visti negli ultimi 20 anni e sceglieranno loro…”, dando l’impressione che domani, durante la direzione del Partito Democratico i toni non saranno certamente di lieve entità.
Tragedia in Puglia dove una donna è gravissima dopo l’azione shock del marito: accade tutto a Tuglie, dove dopo l’ennesimo litigio in famiglia, un uomo ha cosparso il corpo della moglie di liquido infiammabile e le ha dato fuoco. Ha tentato di uccidere la moglie davanti ai figli piccoli, attoniti e atterriti: né dà notizia il Quotidiano di Puglia, che racconta la tragedia di Tuglie nel Brindisino. Sono di nazionalità rumena le due persone protagoniste dell’insano atto: coppia che litigava spesso, dicono i vicino, ma questa volta la discussione è finita in tragedia; la donna è ricoverata in gravissime condizioni al reparto Grandi Ustionati dell’ospedale Perrino di Brindisi dove è stata trasportata immediatamente dopo l’intervento del 118. Arrestato invece il marito, che ora dovrà rispondere di tentato omicidio e violenza aggravata: sono scattate ore le indagini dei Carabinieri di Sannicola che dovranno sentire sia vicini sia approcciare il difficile compito di parlare con i figli della coppia rumena.
Almeno 9 connazionali, questo il primo bilancio ufficiale del tragico intervento delle teste di cuoio bengalesi che sono intervenute in un bar di Dacca, occupato dai terroristi dell’Isis. Il blitz ha portato anche all’uccisione di 6 terroristi e alla cattura di uno di essi. L’intervento si è reso necessario dopo che i terroristi avevano iniziato a torturare i presenti all’Holey Artisan Bakery, un locale del quartiere diplomatico assaltato attorno alle 20.45 di venerdì, mentre tutti i tavolini erano occupati per la cena. Tra le vittime anche molti giapponesi e sicuramente un cittadino di origine argentina. L’attentato è stato rivendicato nella notte dall’esercito del califfato tramite un comunicato rilasciato a un agenzia di stampa. Il premier Matteo Renzi, commentando l’attentato, ha sottolineato come il governo italiano non abbia “nessuna intenzione di darla vinta a chi pensa a distruggere i nostri valori”. Le famiglie delle vittime italiane tutte identificate, sono state avvertite da funzionari di governo. Le salme saranno rimpatriate nei prossimi giorni a cura dell’ambasciata italiana.
Dopo dieci ore di Camera di Consiglio, la Corte d’Assise di Bergamo si è espressa con il massimo della pena per Massimo Bossetti, infliggendo al muratore di Mapello l’ergastolo. Alla lettura della sentenza, l’unico imputato per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio è rimasto impassibile, impassibilità persa tra le mure della cella, dove a detta del suo legale ha passato la nottata a piangere. In mattinata l’uomo ha ricevuto la visita della moglie e dei legali, probabilmente per predisporre la presentazione dell’appello, che sarà il prossimo passo del collegio di difesa. La sentenza è stata il seguito di un processo che ha avuto molto clamore in tutto il mondo: in tutto ci sono state 45 udienze, molto combattute.
Come nel peggiore scenario della prima Repubblica, la giunta romana non riesce ancora a vedere la luce. Il neo sindaco Virginia Raggi si trova infatti alle prese con innumerevoli veti contrapposti che le impediscono di varare l’organo collegiale capitolino. Tutto ruota tra la rivalità dello stesso Sindaco ed il consigliere più votato durante le ultime amministrative, quel Marcello De Vito espressione di una corrente interna del movimento cinque stelle nella città dell’urbe. Di certo vi è che la Raggi deve fare in fretta, almeno se non vuole veicolare ai cittadini romani un immagine vicina alle spartizioni politiche tanto aderenti a quella vecchia politica, che il movimento di Grillo ha sempre osteggiato, almeno a parole.