Un simbolo, uno stile inconfondibile, a cavallo di un’eccentricità difficile da dimenticare. Era proprio così Marta Marzotto, la Contessa, “Marta da legare”, come adorava essere chiamata, definizione che ha usato anche per battezzare la linea di abbigliamento. Una sorpresa anche nel nome, proprio come aveva detto in una lunga intervista ad Oggi nel ’91, dato che alla vigilia delle nozze aveva scoperto di chiamarsi in realtà Carla Iarri. Dove nasce quindi il nome Marta Vacondio (cognome da nubile, ndr)? “Evidentemente quando mi misero in brefotrofio mi dettero un nome di comodo”, aveva rivelato, “poi una suora, suor Marta, tanto ruppe le scatole a mia madre che gli zii ricercarono Guerrino e gli fecero sposare la sorella. Allora tornai a casa ed ebbi il mio vero nome: Marta, in onore della suora e Vacondio da mio padre”. Nei suoi primi tre anni di vita infatti Marta Marzotto non era stata riconosciuta dal padre Guerrino, all’epoca diciottenne e fuggito dalla famiglia di Alma Spadoni. Incredibile poi la svolta che la portò da una vita umile al fianco dei genitori, mondina lei, bracciante lui, fino alla notorietà e diventata in seguito anche opera d’arte, grazie al pittore Renato Guttuso che la vide subito come sua musa. In quegli anni persino Sandro Pertini era interessato a lei: “mi telefonava tutte le mattine alle 7,45 in punto per una chiacchierata che si concludeva sempre con ‘Marta, si ricordi che lei è amata da un grande pittore e adorata da un piccolo presidente’”. Marta Marzotto lascia questo mondo con un’impronta indelebile, immutata nel tempo e che ha il profumo di quella nobiltà che l’ha sempre caratterizzata, ancora prima di essere davvero Contessa.
La notizia della morte di Marta Marzotto, la contessa o regina dei salotti italiani, com’è stata definita in queste ore, ha commosso oltre che l’opinione pubblica anche la famiglia stessa della stilista ed ex modella. Come riportato da La Repubblica, nella nota in cui veniva dato annuncio della scomparsa della Marzotto, avvenuta alla clinica La Madonnina di Milano, era quasi palpabile il profondo rapporto solido tra Marta e i suoi familiari:”Marta Marzotto se n’è andata stamattina nel sonno dopo una breve malattia. Era serena e circondata dai figli e dai nipoti che negli ultimi mesi sono stati sempre con lei, testimoni dell’allegria, ironia e generosità che l’hanno accompagnata fino all’ultimo momento“. A rimarcare la caratteristica energia della mamma è stato il figlio Matteo Marzotto, che a La Repubblica ha confidato:”Aveva grande ottimismo e fame di vita, ci ha sempre spronato ad andare avanti, a mettere a frutto i propri talenti. E’ questa l’eredità morale che ci lascia. La mamma a Milano ha passato sostanzialmente tutta la sua vita, è tornata dopo un lungo periodo di amore-odio con Roma, e alla fine si è spenta qui. Credo che Milano la abbia sempre accolta con grande affetto“.