Quando Panama oggi è stata annunciata da Papa Francesco come la prossime tappa della Giornata Mondiale della Gioventù, in prima fila è scattato in piedi il presidente del Paese in America Centrale, Juan Carlos Varela Rodriguez. Negli scorsi giorni proprio da Panama avevano contestato la presenza di Varela a Cracovia per la Gmg 2016 polacca, ma dopo le parole di Bergoglio si è svelato l’arcano della sua presenza. Una scelta importante quella di Francesco che dopo Rio e Cracovia sceglie di nuovo le Americhe ma per la prima volta la zona centrale, quel canale di scambio tra gli Stati Uniti e il Sud America, una posizione strategica per la questione migrazione e rapporti diplomatici in un periodo assai complesso a livello internazionale. Il Canale di Panama è un simbolo imponente della “porta girevole” che questo Paese rappresenta tra le due Americhe, sottolineano i colleghi di Famiglia Cristiana a commento della scelta del Papa per la prossima Gmg; il golpe bianco e i vari problemi di quei popoli hanno spinto Bergoglio per dare un segnale importaste con Panam, con la preoccupazione per un’America Latina dove la sovranità popolare è messa a dura prova da governi dittatoriali e regimi. Panama rappresenta il passaggio, il centro di un viaggio drammatico ma decisivo per il futuro dell’umanità a cui guarda costantemente la Chiesa Cattolica.
Panamà sarà la location della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, tra tre anni nel 2019: così ha scelto Papa Francesco, annunciandolo al termine della Gmg 2’16 a Cracovia, questa mattina durante la Messa celebrativa finale. Una settimana ricca ed intensa per i giovani accorsi in Polonia per la grande Gmg e anche per Papa Francesco che nel periodo di massima allerta del male e del terrorismo mondiale, ha voluto “ripartire” per l’ennesima volta dai giovani, dal messaggio di Gesù buono e risorto a tutte le giovane persone che saranno protagoniste nel difficile mondo di domani. «La vita non va chiusa in un cassetto. Davanti a Gesù non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice “messaggino», ha detto Bergoglio durante l’omelia di chiusura della Gmg di Cracovia. Il messaggio è chiaro, rivolto in maniera molto giovanile e connesso anche alla realtà digitale di cui sono i protagonisti indiscussi i nostri giovani: la vita è difficile ma la realtà cristiana annuncia un messaggio che vince tutto. «Potranno ridere di voi – ha detto ancora Francesco – perché credete nella forza mite e umile della misericordia. Non abbiate timore, ma pensate alle parole di questi giorni: ‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’. Potranno giudicarvi dei sognatori, perché credete in una nuova umanità, che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate». La misericordia di Dio, la chiave per tutto: così oggi in Polonia così domani a Panamà dove Papa Fracnesco ha fissato la prossima Giornata Mondiale della Gioventù.
In attesa della Messa di Invio che avrà luogo a Cracovia come coronamento della Giornata Mondiale della Gioventù, le parole di Papa Francesco in una preghiera lasciata nella chiesa di San Francesco hanno meritato le prime pagine di molti quotidiani internazionali. Il Pontefice, come riportato dall’Ansa, nella chiesa che custodisce le reliquie dei due martiri Francescani Zbigniew Strzalkowski e Michal Tomaszek, uccisi da “Sendero luminoso” il 9 agosto del 1991 in Perù, e beatificati lo scorso anno insieme al sacerdote italiano Don Alessandro Dordi, ha infatti scritto:”Tocca i cuori dei terroristi, affinché riconoscano il male delle loro azioni e tornino sulla via della pace e del bene, del rispetto per la vita e della dignità di ogni uomo, indipendentemente dalla religione, dalla provenienza, dalla ricchezza o dalla povertà“. Ma essendo questo l’appuntamento dedicato per eccellenza ai giovani, le parole più importanti non potevano che essere dedicate a loro:”Se ci metti il meglio di te, il mondo sarà diverso, è una sfida. Il tempo che oggi stiamo vivendo non ha bisogno di giovani-divano ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con gli scarponcini calzati. Accetta solo giocatori titolari, non riserve. Vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bella sempre che vogliamo viverla e lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e altri non decidano il nostro futuro“.