L’omicidio di Beau Solomon ha aperto la strada a tutta una serie di interrogativi anche sulla sicurezza e sul livello di degrado della Capitale. Nel giorno in cui sono emersi i primi risultati dell’autopsia compiuta sul corpo del 19enne americano ritrovato morto dopo essere stato buttato nel Tevere nei giorni scorsi, questa mattina i suoi genitori sono stati ricevuti da Papa Francesco. Lo riporta Repubblica.it rivelando l’incontro con il Pontefice avvenuto prima dell’udienza nell’Aula Paolo VI con i pellegrini provenienti da Lione. Papa Francesco ha accolto i genitori di Beau Solomon distrutti dal dolore, manifestando “loro i sentimenti della più viva partecipazione e compassione, e la sua vicinanza nella preghiera al Signore per il giovane così tragicamente scomparso”. Lo ha spiegato Padre Federico Lombardi ribadendo l’abbraccio di Bergoglio alla famiglia del giovane giunto in Italia dal Wisconsin per frequentare due semestri alla John Cabot University. Del caso se ne occuperà questa sera anche la trasmissione Chi l’ha visto, in onda nella prima serata odierna di Rai 3.
La trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto, nel prime time di oggi affronterà tra gli altri casi anche quello di Beau Solomon, il giovane americano di appena 19 anni in Italia per motivi di studio e scomparso da Trastevere lo scorso giovedì sera. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato solo lunedì scorso al di sotto di Ponte Marconi. Cosa è successo realmente a Beau Solomon? I primi dati arrivano dagli esiti dell’autopsia. Il 19enne, secondo quanto riporta Repubblica.it, sarebbe morto annegato. Quando è stato spinto nel Tevere, dunque, era ancora vivo. A dimostrarlo è la presenza di acqua nei polmoni come confermato dall’autopsia. Sulla sua testa sono state rinvenute delle ferite che appaiono compatibili con i massi, gli stessi che all’altezza di Ponte Garibaldi, dove il ragazzo è caduto nel fiume, affiorano dall’acqua. Sul corpo dello studente americano sono stati compiuti anche gli opportuni esami tossicologici per confermare o meno la presenza di alcol in eccesso nel momento dell’omicidio, ma i risultati saranno resi noti solo nei prossimi giorni. Per la morte di Beau Solomon è stato fermato Massimo Galioto, senzatetto 40enne.
Importanti aggiornamenti nelle ultime ore per l’omicidio di Beau Solomon, lo studente di 19 anni americano scomparso da Trastevere venerdì scorso. Il suo corpo è stato ritrovato al di sotto di Ponte Marconi lunedì mattina, ma ora secondo le indagini il responsabile della sua morte potrebbe avere un nome. La squadra Mobile ha infatti fermato il senzatetto di Massimo Galioto, 40 anni, che secondo la ricostruzioen degli investigatori avrebbe spinto Beau Solomon nel fiume, per poi tornare a dormire al fianco della compagna, sulla banchina del Tevere. Un particolare questo, come riporta Repubblica, che quadra con alcune testimonianze di chi avrebbe visto l’assassino spingere Beau nelle acque del Tevere in seguito ad una lite. A dare una conferma dell’ipotesi che il killer sia proprio Massimo Galioto sarà il risultato dell’autopsia sul ragazzo americano. E’ possibile infatti che la vittima sia stata colpita ancora prima della caduta, ma anche che la ferita sulla testa sia stata causata da una delle rocce presenti nel fiume. Il caso verrà affrontato anche questa sera nella puntata di Chi l’ha visto, dove si analizzeranno meglio i dettagli e gli ultimi aggiornamenti. Nel frattempo rimane confermato lo stato di fermo di Massimo Galioto. Una notte strana quella vissuta di Beau Solomon poco prima di morire. Due persone gli avevano infatti rubato la carta di creito e lo avevano infine convinto a seguirli fino a quella banchina di Ponte Garibaldi. Secondo alcuni testimoni, il ragazzo americano era in forte stato di ubriachezza, particolare che verrà confermato o smentito dal tossicologico. Anche se la pista della rapina è stata messa al vaglio degli investigatori, non sembra che abbia alcun collegamento con la morte di Beau Solomon. La compagna di Massimo Galioto intanto lo ha difeso in un’intervista di Rai 1: “Si davano spintoni, Massimo ne dava uno, il ragazzo ne dava un altro. Massimo ne dava uno e poi il ragazzo è caduto in acqua. Se è scappato? No, Massimo non è scappato. E’ rimasto lì”.