Ajad Gharibi ha 24 anni ed è un bodybuilder che pesa ben 155 chili. Questa è una delle ragioni per cui viene soprannominato ‘LIncredibile Hulk iraniano” o ‘L’Ercole persiano”. Il bodybuilder che ha più volte preso parte a competizioni culturistiche internazionali in rappresentanza dell’Iran, come riportato da Il Fatto Quotidiano, ha visto il suo profilo Instagram raddoppiare le visite nel momento in cui è stato presentato ai lettori dalla stampa britannica. Dal suo profilo Instagram, Sajad ha annunciato di volersi arruolare nell’esercito di Bashar al-Assad come volontario per poter combattere lo Stato Islamico. Questa rassicurante presenza al momento vanta oltre 147mila followers, prevedibilmente destinati a crescere di numero ()
Secondo quanto riferito da Il Tempo, che cita una relazione dei servizi israeliani, il Mossad avrebbe detto che l’attaco dei jihadisti a Dacca era proprio rivolto ai nostri connazionali. La relazione ripresa da Il Tempo dice: “L’Isis, invece che inviare i suoi assassini via mare da Sirte verso l’Italia, attraverso il Mediterraneo ha scelto questa tattica per non incorrere nel rischio dei controlli della Marina italiana, impegnata nel Golfo di Sidra per arrestare il flusso di migranti (un’importante fonte di reddito per Isis) ed intercettare eventuali segnali di attacco in Europa”. L’innesco dell’attentato sarebbe stato determinato dall’intervento italiano in Libia. Le fonti intelligence attraverso il sito di Debkafile evidenziano “che il lungo braccio islamista ha raggiunto il subcontinente indiano, distante 7000 chilometri, per regolare i conti con l’Italia. Il Bangladesh è il secondo più grande centro di produzione al mondo, dopo la Cina, per le principali case di moda occidentali, che rende ogni anno 26,5 miliardi di dollari, il 75% dei suoi guadagni in valuta estera.Tra le più importanti case di moda italiane di produzione in Bangladesh ci sono Prada e Benetton”.
Un video questa mattina ha confermato la mano dell’Isis sull’attentato in Bangladesh: alcuni miliziani hanno postato un video ripreso da Site e pubblicato dal Giornale in cui viene rivendicato l’attacco terroristico al ristorante di Dacca. Purtroppo vengono riferite anche altre minacce in cui l’Occidente viene di nuovo preso di mira: le immagini mostrano alcuni jihadisti islamisti dell’Isis che per le strade di Dacca fanno vedere anche alcune immagini dei recenti attacchi a Parigi, Bruxelles e Orlando, tutti attentati già rivendicati dal Califfato. In seguito uno dei tre tagliatore spiega che il Bangladesh deve sapere di far parte di un vasto campo di battaglia in cui i jihadisti vogliono portare il Califfato: «Il jihad che arriva in Bangladesh è stato promesso dal profeta Maometto. Fino d allora non smetteremo di uccidere i crociati: vinceremo oppure moriremo come martiri… Non abbiamo nulla da perdere». La vera minaccia arriva alla fine però, quando i terroristi annunciano come «quel che avete visto in Bangladesh è solo un assaggio: voi crociati dovete saperlo, ciò si ripeterà e ripeterà, sino a quando voi avrete perso e noi avremo vinto, e la svaria sarà applicata in tutto il mondo».
L’Isis purtroppo non si ferma e sono svariati i metodi con cui agisce lungo il medio Oriente e il resto del mondo. Dagli attacchi terroristici al “fascino” esercitato sui giovani adepti, disposti a tutto per seguire la causa dello Stato Islamico: nella giornata di ieri si viene a sapere tramite fonti del Corriere della Sera di un’orrenda storia dall’Arabia Saudita. Due fratelli gemelli sauditi di 20 anni hanno accoltellato la loro famiglia che si opponeva semplicemente al loro piano di andare in Siria per unirsi all’Isis. La madre di 67 anni uccisa a coltellate, il padre e l’altro fratello sono molto gravi dopo la furia omicida dei due gemelli miliziani: la Reuters parla anche del commento avuto dal generale dell’esercito, nonché ministro dell’interno saudita, “il caso è ancora sotto inchiesta, l’unica cosa che abbiamo stabilito è che i gemelli seguono l’ideologia tafkiri”, ovvero la militanza islamista estremista legata all’Isis. È il quinto caso in un anno in Arabia, e purtroppo è solo una delle conseguenze dell’ideologia espansa islamista: non solo attentati ma anche casi isolati di un’efferatezza imbarazzante.
Nella giornata di ieri sono arrivate in Italia presso l’aeroporto di Ciampino le salme dei nove italiani che hanno perso la vita durante l’attentato terroristico dell ‘Isis andato in scena in un ristorante del centro di Dacca, capitale del Bangladesh. Salme che sono state accolte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Un momento di grande commozione al quale hanno fatto seguito una serie di procedure tra cui quella del riconoscimento mentre nel corso della giornata di oggi avverranno le autopsie. Mentre arrivano dal lontano Bangladesh le notizie degli avvenuti arresti di due familiari di uno dei terroristi Isis dell’attentato, si aprono altri scenari sullo stesso attentato. Infatti, il Ministro degli Interni bengalese ha posto dei seri interrogativi che l’attentato possa essere effettivamente riconducibile allo Stato Islamico nonostante quest’ultimo lo abbia rivendicato. Nello specifico le indagini sembrano aver trovato un collegamento tra i sette jihadisti dell’Isis responsabili dell’attentato di Dacca e Al-Qaeda. Secondo gli esperti il Bangladesh è diventata una sorta di terra di confronto tra l’Isis e Al-Qaeda che sarebbero entrati in competizioni tra loro. Insomma, la vicenda potrebbe non essere direttamente collegabile agli altri attentati bensì potrebbe nascondere delle controversie di natura politica e di egemonia sul territorio.