La morte di Beau Solomon ha inevitabilmente aperto una ferita enorme in Lidia Speri, madre di Federico Carnicci, il giovane toscano di 27 anni morto nelle medesime modalità e tra la stessa gente lo scorso anno. Oggi, alla luce delle numerose coincidenze, la donna pretende che sia fatta giustizia sulla morte del figlio. “Voglio capire perché, come ma soprattutto per mano di chi Federico è morto”, ha dichiarato a Il Tempo. Nei prossimi giorni, tramite il suo avvocato sarà presentata istanza al pm Scavo affinché possa essere riaperta l’indagine sulla morte di Carnicci. “L’autopsia è incompleta. All’apparenza mancano le lesioni interne, aveva un braccio e una gamba rotti, ma non hanno fatto una radiografia per capire se fosse stato picchiato. L’esame tossicologico ha avuto esito negativo”, ha aggiunto ancora la madre del 27enne. La madre di Federico è convinta che le stesse persone coinvolte nella morte di Beau Solomon potrebbero avere a che fare anche con la morte del figlio: “Conoscevano Federico, dormivano con lui, eppure vennero sentiti sommariamente. Ma loro sanno molte cose. Il 7 luglio, intorno all’ora di pranzo, la polizia mi chiamò per dirmi che Federico era scomparso. Quella stessa sera l’altro mio figlio Giulio chiamò Alessia (Pennacchioli, fidanzata di Massimo Galioto) la quale gli confermò che Federico era morto nel Tevere. Il corpo venne però ritrovato dieci giorni dopo”, ha rivelato.
Si continua a parlare del caso di Beau Solomon, il giovane studente 19enne morto nel Tevere lo scorso giovedì ed in merito al quale il senzatetto Massimo Galioto è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Il gip Maria Agrimi ha convalidato ieri mattina il fermo in occasione dell’interrogatorio in presenza di Galioto e del suo difensore, durante il quale il 41enne si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. A spiegarne i motivi, come rivelava Leggo.it, sarebbe stato lo stesso avvocato Michele Vincelli, il quale ha definito ancora lacunoso il quadro probatorio al punto tale da necessitare di ulteriori approfondimenti. “Chiederemo al più presto una serie di perizie, a cominciare da quelle sui filmati della zona perché in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano”, ha aggiunto l’avvocato di Massimo Galioto, presunto assassino di Beau Solomon. Sebbene abbia dichiarato la sua estraneità rispetto ai fatti, ad incastrare il senzatetto sarebbe anche un video tratto dalle telecamere di sorveglianza della zona e che immortalerebbe la violenta lite tra il 19enne e Galioto culminata in una scazzottata. Nel video, tuttavia, non si vedrebbe il momento in cui il senzatetto avrebbe spinto nel fiume Beau.
Avrebbe tentato di nuotare nel Tevere Beau Solomon, lo studente americano morto dopo essere caduto in acqua. E’ quello che si vedrebbe nel video di una telecamere di videosorveglianza sulla sponda opposta del fiume, video che gli investigatori starebbero visionando. Nel filmato recuperato dalla polizia si vedrebbe la lotta tra i due ma non la spinta di Galioto verso Solomon. A rivelarlo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è l’avvocato del presunto omicida, Massimo Galioto, il senzatetto romano in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi: “Il mio cliente non ha assolutamente spinto il ragazzo in acqua”. Beau Solomon, come confermato dall’autopsia, è caduto vivo nel fiume e poi è morto annegato. Sul corpo ci sarebbero ferite provocate forse dall’urto sulle rocce e non ci sarebbero segni di lotta. Il gip ha convalidato l’arresto di Massimo Galioto ed è stata interrogata di nuovo la compagna del presunto omicida Alessia Pennacchioli.
Confermato il fermo per Massimo Galioto, il senzatetto romano accusato di aver gettato nel Tevere il 19enne americano Beau Solomon. A stabilirlo, riferisce Romafanpage.it, è stato il gip Maria Agrimi che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in penitenziaro, confermando l’accusa già comminata al momento dell’arresto di Massimo Galioto per omicidio volontario aggravato da futili motivi. Nel frattempo è proprio l’arresto del senzatetto a gettare dei dubbi sulla morte di Federico Carnicci, avvenuta un anno fa e restituito 10 giorni dopo la scomparsa dalle acque del Tevere. Federico frequentava infatti la stessa comunità di Ponte Garibaldi in cui si trovavano anche Massimo Galioto e la compagna Alessia Pennacchioli. All’epoca dei fatti alcuni testimoni avevano infatti visto Federico Carnicci ed il senzatetto litigare, particolare che si aggiunge a quanto sta avvenendo su Facebook nelle ultime ore. A dare il via a numerose dita puntate è la stessa Alessia Pennacchioli che il 4 luglio scorso ha scritto sui social “mi sono appena risvegliata dopo circa 15 ore de sonno con una decisione in testa”. I commenti si fanno via via sempre più accesi, fino a che qualcuno richiama alla mente in modo esplicito la morte di Federico Carnicci: “un anno fa un altro ragazzo è morto allo stesso modo. Sempre lì”; “poi oh, caso strano l’anno scorso è successa la stessa cosa e ‘n altro pischello è finito ar fiume. Strano no?”. Fino a chiudere con una probabile testimonianza: “ora che posso commentare, aggiungo che se so rimessi a dormire pure in quel caso. E’ bene che la verità di Federico cara Alessia inizi a raccontarla. Ti conviene e anche tanto!”. Altre polemiche in corso mirano invece verso il neo Sindaco di Roma Virginia Raggi da parte di Repubblica, dove il giornalista Sebastiano Messina la rimprovera di non aver espresso una parola su Beau Solomon in tanti giorni, soprattutto perché ritiene la sua morte “sottovalutata da quell’efficientissima macchina grillina che draga i social network, monitora i Tg e decide cosa devono dire, su quale mezzo e a che ora, gli eletti dei Cinquestelle”.