Ancora una strage da parte dell’Isis in Iraq. Oggi lo Stato Islamico è tornato a colpire a nord della capitale Baghdad, dopo l’attacco dei giorni scorsi in centro. Come riferisce La Stampa, tre attentatori suicidi hanno fatto strage vicino alla città di Balad, al mausoleo sciita Sayid Mohammed bin Ali al-Hadi. Il bilancio, che potrebbe salire, è al momento di almeno 35 morti e 60 feriti: “l’imam sciita Moqtada al-Sadr, che guida un movimento oltranzista e filo-iraniano, ha ordinato alle sue milizie di circondare il mausoleo”. Uno degli attentatori dell’Isis si è fatto esplodere al mercato davanti all’ingresso del mausoleo attorno alla mezzanotte, un secondo kamikaze è stato abbattuto dalle forze di sicurezza prima che riuscisse ad azionare la cintura esplosiva e non è chiaro se il terzo kamikaze sia riuscito a farsi saltare in aria o meno. Continua poi a salire il bilancio dell’attacco al centro commerciale Hadi Center nel quartiere centrale di Karrada a Baghdad: “le vittime accertate sono 292, un centinaio ancora da identificare perché sfigurate dalla fiamme”.
Sono state pubblicate online dall’Isis foto di jihadisti disertori bolliti in pentola fino alla morte. Il motivo? Sarebbero fuggiti dal campo di battaglia nel nord dell’Iraq. E’ questa una delle ultime esecuzioni dello Stato Islamico, come riporta l’agenzia di stampa Askanews: sono stati sette i combattenti uccisi con questa modalità. L’Isis dunque colpisce anche i propri combattenti che si rifiutano di effettuare gli attacchi. E’ stata la tv satellitare iraniana al Alam a pubblicare una delle fotografie dell’esecuzione affermando che “è avvenuta lunedì 4 luglio” e spiegando che le vittime sono state accusate di essere “fuggite dal campo di battaglia” in una zona nella provincia di Salhuddine a nord di Baghdad. In passato, ricorda l’emittente iraniana, i disertori venivano fucilati oppure sepolti vivi: è la prima volta che l’Isis fa ricorso a questa modalità di uccisione nei confronti di suoi combattenti accusati di fuga (clicca qui per vedere la foto).
E’ ancora forte la paura per l’ ciò che è successo nei giorni scorsi in Bangladesh, prima a Dacca e poi a Medina. Nelle ultime ore è stato proprio lo Stato Islamico a confermare tramite video di essere responsabile dell’attacco avvenuto all’Holey Artisan Bakerin di Dacca. Come riporta Il Messaggero, nel filmato si parla di vendetta e si annunciano nuovi atti di terrorismo per eliminare i “crociati” e le nazioni in cui sono presenti. “E’ stato un assaggio, si ripeterà”, dicono tre cittadini nel video. La rivendicazione da parte dell’ era avvenuta già alcune ore dopo l’attacco in cui hanno perso la vita anche 9 connazionali, ma secondo le autorità del Bangladesh i terroristi dell’Isis che componevano il commando armato appartenevano ad organizzazioni locali di stampo islamico. “I crociati stanno uccidendo globalmente dei musulmani innocenti con aerei e bombardamenti”, riporta ancora il video, “l’incidente all’Holey Artisan è la nostra vendetta per il sangue delle centinaia e centinaia di musulmani uccisi”. Fra le tante parole di odio dell’Isis pronunciate tramite le immagini si accusa anche il governo del Bangladesh di essere infedele. Nel frattempo sono di vario tipo le azioni che lo Stato Islamico sta mettendo in piedi su più fronti, continuando quella che sembra un’opera di espansione. Come riporta Ansamed.info infatti, alcune fonti di Raqqa avrebbero riferito l’immissione in circolazione di dinari nel Nord della Siria, ovvero la moneta del Califfato che sul mercato locale è quotata 190 dollari americani. Non si tratta di una novità, dato che già nel 2014 l’ISIS aveva annunciato che avrebbe introdotto una moneta in grado di sostituire la lira siriana ed il dollaro americano.