La morte di Beau Solomon, il 19enne americano giunto a Roma lo scorso 30 giugno con l’intento di proseguire gli studi che lo avrebbero lanciato verso una florida carriera politica, come era nei suoi sogni, continua a far indignare due Paesi. Quanto accaduto all’americano, morto nel fiume Tevere e per il cui delitto è finito in carcere un senzatetto, il 41enne Massimo Galioto, accusato di averlo spinto al culmine di una lite, ha infatti sconvolto l’Italia ma forse ancor di più l’America. Qui, in passato Beau era diventato un vero e proprio “eroe” grazie alla lotta contro il cancro dalla quale ne era uscito da vincente. Non è andata così nel Paese che lo avrebbe dovuto ospitare per un semestre. Le novità ora riguarderebbero proprio il senzatetto arrestato il quale, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti alle domande del giudice Maria Agrimi in occasione dell’interrogatorio di convalida del fermo, avrebbe ora chiesto di poter parlare con gli inquirenti. Lo ha rivelato TgCom24. In merito, il suo avvocato, Michele Vincelli, già nelle passate ore aveva dichiarato, come riportato da Leggo.it: “Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano”. Proprio al suo difensore, Galioto aveva confidato di non aver spinto nel Tevere Beau Solomon e di non averlo neppure toccato. “Mi vogliono mettere in mezzo. Non ero solo quella notte, c’erano i miei amici ma anche estranei”, aveva asserito il senzatetto nei giorni scorsi. Le indagini proseguono, prendendo come riferimento anche i video delle telecamere di sorveglianza della zona divenuta teatro della morte di Beau e vedono anche la partecipazione dell’Fbi, intenta a far luce sulla vicenda. Oltre ad un video che immortalerebbe la violenta lite tra il 19enne americano e Massimo Galioto ma dal quale non sarebbero trapelati i momenti in cui il ragazzo cade nel Tevere, ce ne sarebbe un secondo, rivelato dal Corriere della Sera, nel quale si vedrebbe lo studente della John Cabot nell’acqua, nel vano tentativo di non essere trascinato dalla corrente, fino a sparire nelle rapide davanti all’Isola Tiberina. In attesa di scoprire quali saranno le dichiarazioni che il punkabbestia 41enne vorrà rivelare in presenza degli inquirenti, resta a suo carico la gravissima accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.