E’ sicuro don Vinicio Albanesi di come è morto Emmanuel Chibi Namdi, il nigeriano ucciso a Fermo martedì scorso. Il presidente della Comunità di Capodarco che da anni assiste i migranti, intende costituirsi parte civile nel processo all’ultrà Amedeo Mancini, fermato per l’aggressione al nigeriano. Don Albanesi sostiene, come si legge su la Repubblica, che “Emmanuel è stato ucciso dalle botte. L’emorragia interna devastante che l’ha ammazzato non è stata provocata dalla caduta all’indietro, ma dal pugno che ha ricevuto in faccia. Se chi difende l’assalitore dice parte della verità sull’autopsia, questa mezza verità diventa una bugia. La verità bisogna sempre dirla tutta”. Domani alle 18 a Fermo, nel Duomo, si svolgeranno i funerali del nigeriano ucciso. Tra i politici presenti ci sarà anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, come rappresentante del governo italiano.
Si svolgeranno domani nel Duomo di Fermo i funerali del nigeriano ucciso martedì scorso dopo una rissa. L’ultrà della Fermana Amedeo Mancini è stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale con l’aggravante dell’odio razziale. Emmanuel Chibi Namdi era insieme alla compagna quando l’ultrà ha rivolto alla donna insulti razziali: da qui è nata una rissa, il nigeriano ha reagito e alla fine Mancini gli ha sferrato un pugno che si è rivelato poi mortale. Domani alle 18, si svolgerà la cerimonia funebre per Emmanuel Chidi Namdi. Alla cerimonia parteciperà la presidente della Camera, Laura Boldrini, e sarà presente anche una delegazione di Sinistra Italiana composta dai Capigruppo di Camera e Senato, Arturo Scotto e Loredana De Petris, dalla deputata marchigiana Lara Ricciatti e dalla deputata Celeste Costantino.
E’ fissata per lunedì prossimo 11 luglio l’udienza di convalida del fermo di Amedeo Mancini, accusato di omicidio preterintenzionale con l’aggravante razziale, per il nigeriano ucciso a Fermo. Martedì scorso tra l’ultrà della Fermana e il migrante Emmanuel Chibi Namdi c’è stata una rissa dopo che Mancini aveva rivolto degli insulti razziali verso la compagna del nigeriano. Oggi pomeriggio a Fermo è prevista una protesta dei centri sociali mentre, come si legge su La Repubblica, è stato fissato per domani alle 18, nel Duomo della città, il funerale per il nigeriano ucciso: alla cerimonia parteciperà la presidente della Camera, Laura Boldrini. Poi lunedì 11 luglio, alla scadenza dei termini, ci sarà l’udienza di convalida del fermo di Amedeo Mancini. A renderlo noto, riferisce sempre il quotidiano, è il suo avvocato Francesco De Minicis, secondo il quale l’autopsia avrebbe dimostrato che Emmanuel Chibi Namdi è stato ucciso da un pugno sferrato tra la mandibola e il labbro inferiore, è caduto a terra e ha riportato la frattura del cranio.
E’ prevista per oggi pomeriggio una protesta dei centri sociali riguardo alla vicenda del nigeriano ucciso a Fermo. L’episodio è accaduto martedì scorso: Emmanuel Chibi Namdi, un migrante di 36 anni, è morto dopo aver ricevuto un pugno dall’ultras Amedeo Mancini, di 39 anni. L’autopsia sul corpo del nigeriano ha evidenziato che Namdi sarebbe morto a causa di una frattura al cranio dovuta alla caduta, dopo che Mancini aveva sferrato il pugno contro di lui. Il pugno, forte ma non fortissimo, sarebbe stato assestato tra la mandibola e il labbro inferiore mentre la caduta ha provocato la frattura al cranio. Dunque potrebbe forse alleggerirsi la posizione di Mancini, fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dall’odio razziale: Mancini avrebbe rivolto infatti un insulto razzista nei confronti della compagna del nigeriano e questo avrebbe provocato la reazione dell’uomo. La difesa di Mancini punta ora alla legittima difesa. Intanto i funerali del nigeriano ucciso a Fermo si dovrebbero svolgere domani.
L’autopsia sul corpo di Emmanuel Chibi Namdi, il 36enne migrante nigeriano ucciso dopo un pugno ricevuto dall’ultras Amedeo Mancini, di 39 anni, apre nuovi scenari sulle indagini. La procura, in base alle testimonianze raccolte finora, sostiene che Emmanuel, dopo aver ascoltato gli insulti razzisti (“scimmia africana“) rivolti a sua moglie, avrebbe lanciato il paletto mobile della segnaletica stradale contro l’italiano, definito nell’ordinanza di fermo come un «soggetto altamente pericoloso per effetto della sua natura violenta e aggressiva». Amedeo Mancini avrebbe sferrato il pugno mortale al termine della colluttazione, quando il migrante si stava allontanando con la moglie. L’ipotesi della difesa di Mancini è che l’ultras sarebbe stato aggredito e che avrebbe sferrato il pugno per legittima difesa. Intanto è emersa una foto relativa ai momenti immediatamente successivi alla colluttazione: Emmanuel è seduto sul marciapiede circondato da amici, la sua compagna è in piedi davanti a lui, mentre in primo piano c’è Mancini con il volto teso e una mano sul braccio sinistro. Clicca qui per visualizzare la foto pubblicata da Il Secolo XIX.
I risultati dell’autopsia a cui è stato sottoposto Emmanuel Chibi Namdi potrebbero alleggerire la posizione di Amedeo Mancini, l’uomo che ha ucciso il migrante nigeriano a Fermo. Namdi è morto a causa di una frattura al cranio dovuta alla caduta, determinata a sua volta da un pugno subito. L’autopsia, durata quattro ore, ha evidenziato un pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo, mentre la caduta ha provocato la frattura al cranio. L’entità del colpo e altri particolari, come i segni di morsi sul corpo di Mancini, inferti dalla moglie della vittima durante la rissa) potrebbero, secondo Il Secolo XIX, aiutare la strategia difensiva dei legali di Mancini, che sostengono la tesi della legittima difesa. Questa tesi, però, potrebbe crollare per un particolare: va chiarito se Mancini abbia colpito Emmanuel quando la furia del nigeriano si era placata, quando cioè la rissa sembrava conclusa. In tal caso si tratterebbe di un colpo a freddo e, dunque, cadrebbe la tesi della legittima difesa.