Santa Veronica Giuliani è commemorata sabato 9 luglio 2015. Si tratta di una badessa vissuta a cavallo tra il Seicento e il Settecento. Orsola Giuliani, questo il suo vero nome di battesimo, nasce a Mercatello sul Metauro (provincia di Urbino) il 27 dicembre 1660. Figlia di Francesco e Benedetta Mancini, si accosta fin da piccola alla vita monastica. Si dice addirittura che a cinque mesi abbia camminato da sola per venerare la Santissima Trinità. Inizia ad avere un gran numero di visioni di Gesù Cristo e della Vergine Maria, fino a quando la madre muore quando lei ha sette anni. Si sente martire nell’anima e desidera soffrire per amore del Signore. Nel frattempo, Orsola è misericordiosa nei confronti dei più poveri e decide definitivamente di dedicare tutta la sua esistenza a Gesù e al suo nome. Quindi, nel 1677 viene ammessa all’ordine delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello e decide di cambiare il suo nome in Veronica. Nella cittadina in provincia di Perugia, riceve una lunga serie di gratificazioni dal Cristo e diventa protagonista di numerosi fenomeni considerati miracolosi. 



Dopo essere eletta come maestra delle novizie, ottiene l’impressione delle spine nel suo capo prima di vivere per diversi anni cibandosi soltanto di pane ed acqua. Le appaiono le stimmate ed intraprende un periodo di grande sofferenza fisica. I medici cercano di guarire le sue ferite alle mani, ma ogni cura non fa altro che peggiorare la situazione ed allargare le ferite stesse. Intanto, santa Veronica viene fatta badessa del monastero di Città di Castello. Il vescovo decide però di mettere alla prova la sua pazienza e la bolla come bugiarda e pazza, togliendole ogni contatto con il mondo circostante. Santa Veronica risponde a queste angherie senza fare una piega e subisce penitenze di ogni genere. Muore a Città di Castello il 9 luglio 1727. 



Come già detto nelle righe precedenti, tutta la vita di santa Veronica Giuliani è stata incentrata su una consapevole sofferenza e su miracoli in sequenza. Nell’autopsia fu notato un cuore trafitto in due parti ben distinte. La Chiesa la riconobbe come santa nel 1796 sotto il pontificato di Pio VI, prima della beatificazione nel 1804 sotto Pio VII e la canonizzazione del 26 maggio 1839 ad opera di Gregorio XVI. Santa Veronica scrisse un diario formato da 36 volumi e 22 mila pagina, senza punteggiatura e con numerosi errori grammaticali. Nel 1980, la Santa ha ricevuto il titolo di dottore della Chiesa. Le è stato dedicato anche un Centro studi a Città di Castello, così come nella stessa diocesi è stato indetto un giubileo in suo onore. 



Sabato 9 luglio sarà anche la giornata dedicata al martire Sant’Eusanio di Furci, al vescovo e martire San Francesco Fogolla, ai martiri cinesi Santi Gregorio Grassi, Francesco Fogolla e 24 compagni, alla religiosa Beata Maria di Gesù Crocifisso Petkovic, ai 19 sacerdoti Santi Martiri di Gorcum in Olanda e alla religiosa Santa Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù.