Ultimo addio ad Anna Marchesini. Si sono tenuti oggi i funerali in forma privata, come voluto dalla sua famiglia, ad Orvieto. Il rumore della pioggia fuori dalla chiesa di Sant’Andrea è stato coperto dagli applausi con cui i cittadini di Orvieto hanno accolto la bara prima che fosse condotta all’interno della chiesa. Al termine della funzione Tullio Solenghi ha ricordato Anna Marchesini con commozione: «Se ne è andata Anna, una compagna di giochi, una sorella, una di famiglia. La sua intransigenza per fare sempre il meglio è stata ripagata dalla gente». Massimo Lopez, che con Tullio Solenghi e Anna Marchesini ha formato un trio storico, ha assicurato: «Il trio continua». Intanto la Società Italiana Reumatologia ha diramato un comunicato ufficiale per accendere i riflettori sull’artrite reumatoide, la malattia con cui l’attrice ha dovuto fare i conti nei suoi ultimi anni di vita: «Vogliamo sottolineare che una diagnosi precoce e, quindi, un trattamento tempestivo sono fondamentali nella cura dell’artrite reumatoide per evitare che la malattia danneggi irrimediabilmente le articolazioni e si estenda anche agli organi interni. Auspichiamo che in un futuro, il più prossimo possibile, grazie proprio alla ricerca, si possa arrivare a scoprire le cause della malattia per riuscire non solo a curarla al meglio, ma forse anche a guarirla».



Un grande affetto legava Fabio Fazio ad Anna Marchesini, morta sabato 30 luglio dopo una lunga malattia. E’ lo stesso conduttore di “Che tempo che fa” a parlare dell’attrice, che aveva ospitato il 2 novembre 2014: «È stata una mia amica vera, ancora qualche settimana fa, ci siamo detti le cose più intime e segrete, era una persona con cui mi confidavo fino in fondo», ha dichiarato Fazio, colpito dalla sensibilità per la vita con cui Anna Marchesini affrontava consapevolmente anche la sua malattia. La vita dell’attrice è stata segnata per molti anni dall’artrite reumatoide: «Come un’atleta ha interpretato il dolore senza farsi superare, tanto amava la vita. Ha avuto la gioia di vedere la figlia Virginia laurearsi proprio recentemente», ha raccontato Fazio, che fatica, come riportato dal Messaggero Veneto, a trattenere le lacrime. Un dolore incredibile che lascia però una risata, perché – come ricorda Fazio – il grande privilegio dei comici è di lasciare una risata nel ricordo.



Non ha parlato della malattia, l’artrite reumatoide, Anna Marchesini sul suo sito internet. Nella pagina sulla sua biografia, in cui l’attrice ha descritto in maniera ironica tutto quello che ha fatto, non c’è traccia della malattia che l’ha colpita. Una scelta forse per non farsi abbattere da una patologia invalidante e pensare invece al lavoro che amava tanto. Così come Anna Marchesini amava tanto anche l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma che l’aveva esclusa due volte prima di farla entrare. Ecco quello che ha scritto Anna Marchesini a proposito: “Voglio aggiungere che dal 2007 insegno alla Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. E’ stato il mio sogno entrare, da allieva sono stata bocciata due volte prima di essere ammessa. Certe volte entravo nella scuola salivo l’ascensore fino al 5° piano – la sede allora era in via 4 Fontane nel palazzo di una Marchesa. Salivo in “Paradiso” solo per sentire l’odore, attraversare un corridoio fare una domanda solo per “stare lì”. L’Accademia per me è uno dei posti più “evocativi” come dicono i poeti. Adesso si trova a Piazza Verdi non lontano da casa mia ogni volta che ci entro cerco il mio professore. Lorenzo Salveti che oggi è direttore, lo stringo lo guardo, solo lui conosce quello che provo quanto amo quella scuola, anche se ora mi chiamano maestra, io sono una allieva della Scuola d’Arte Drammatica S. d’Amico. Amo anche la parola Accademia”.



Ha dedicato il suo spettacolo ad Anna Marchesini uno dei due protagonisti maschili del celebre Trio, Massimo Lopez. Lo show “Sing & Swing” è andato in scena ad Anacapri lo scorso sabato sera, giorno della morte di Anna Marchesini, nell’ambito della 14esima edizione del festival “Dal barocco al jazz”. E il protagonista Massimo Lopez ha voluto dedicarlo alla collega di tanti sketch che hanno fatto tanto ridere il pubblico. Come riferisce La Repubblica, Lopez in apertura di spettacolo, ha affermato: “Bisogna essere sempre allegri. Dedico lo spettacolo ad Anna, che ci ha lasciato. Lei ci ha insegnato che bisogna far sempre spettacolo, si deve far ridere, ci si deve divertire anche in momenti non semplici. Per questo mi sento ancora più carico”. Anna Marchesini è stata malata per tanto tempo di artrite reumatoide. I funerali di Anna Marchesini si svolgeranno oggi pomeriggio in forma privata nella sua città natale, Orvieto, nella Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea alle ore 16.

Si terranno oggi pomeriggio a Orvieto i funerali di Anna Marchesini, l’attrice morta sabato scorso. L’attrice soffriva da tempo di artrite reumatoide, una malattia articolare invalidante. La celebrazione per l’ultimo saluto avverrà nella città in cui è nata ma non sarà aperta al pubblico. La famiglia di Anna Marchesini ha infatti scelto di celebrare i funerali in forma privata. L’attrice aveva 62 anni ed celebre per la sua partecipazione al Trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Dopo lo scioglimento del Trio artistico che ha fatto tanto ridere e divertire il pubblico Anna Marchesini si era dedicata interamente al teatro nonostante la mattia, quell’artrite reumatoide che le aveva deformato il corpo, le mani erano la parte più visibile al pubblico, ma non le aveva impedito di continuare il suo lavoro con professionalità e amore. Anna Marchesini lascia la figlia Virginia di 23 anni appena laureata.

Oggi è il giorno dei funerali per Anna Marchesini, la grande comica morta sabato scorso dopo lunga malattia, quell’artrite reumatoide che ne ha segnato gli ultimi anni e l’ha lentamente portata verso la fine della sua esistenza. Una vita fatta di risate, di comicità improvvisata e geniale che l’ha resto forse una delle pochissime e vere donne comiche del mondo dello spettacolo italiano. I funerali si terranno nella sua Orvieto che le diede i natali 63 anni fa, oggi pomeriggio nella splendida cattedrale in città vecchia: saranno tantissimi a rendere omaggio alla bella e brava Anna Marchesini, dopo anni di straordinaria carriera. Un ricordo è arrivato addirittura dal premier Renzi: «Ci mancheranno la sua discrezione e il suo coraggio, con cui ha combattuto sino all’ultimo giorno. Le saremo grati per le tante risate che ci ha regalato nei suoi anni di straordinaria carriera». Come ogni buon comico che si rispetti, la Marchesini sul suo sito aveva lasciato le sue ultime e irresistibili volontà, segni anche queste di un’ironia del tutto unica: «Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo. Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri. E’ una aspirazione che piano piano troverò il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato. Posso tentare…. e se mi ribocciano? E se poi l’Accademia trasloca? E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! Essere spazzata via dall’Accademia no mai più!».

La notizia della morte di Anna Marchesini apre una profonda riflessione anche sul tema delle malattie reumatiche in Italia. Chi ha vissuto l’attrice lontano dalle telecamere ha conosciuto una versione più intima della Marchesini. Come Diego Dalla Palma, noto look maker e imprenditore. Dopo l’annuncio della morte dell’attrice ha voluto ricordare come ha affrontato l’artrite reumatoide: «Nella sua intimità malissimo, con un dolore morale e fisico enorme», ha dichiarato Dalla Palma a LetteraDonna, spiegando che invece in pubblico l’ha affrontata da Attila: «Ha dimostrato pubblicamente una dignità e una forza da leonessa dell’entroterra africano. Uno spirito molto battagliero. Sinceramente non pensavo però in un decorso così spietato». Dalla Palma con un filo di commozione si è detto molto rattristato ma al tempo stesso sollevato, perché l’artrite reumatoide aveva reso Anna Marchesini troppo sofferente.

La malattia di cui soffriva Anna Marchesini e che l’ha portata alla morte è l’artrite reumatoide, quella gravissima malattia articolare che ha per tutti quelli che ne soffrono un condizionamento davvero ingente. Non per tutti è mortale ma resta uno di quei mali più dolorosi per i pazienti che ne soffrono: dopo la morte arrivata ieri per la grande comica del Trio con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, l’artrite reumatoide è divenuta ancora una volta materia di trattazione online e in tv, esattamente come l’ultima volta che la grande Anna Marchesini apparve in tv a raccontare la sua malattia da Fabio Fazio. «Con il suo comportamento, coraggioso e solare, e’ stata un esempio virtuoso e positivo per tutte le persone affette da patologie reumatiche», un esempio, una virtù che pochi hanno, assicura Antonella Celano, presidente di Apmar Onlus (Associazione Persone con Malattie Reumatiche) intervista dall’Ansa. Secondo la donna responsabile dei vari malati di artrite, «è importante adottare politiche socio sanitarie a livello nazionale e diffondere l’informazione sulle patologie croniche invalidanti che modificano irrimediabilmente la vita personale, sociale, familiare e professionale della persona, agendo anche a livello psicologico».

L’artrite reumatoide, la malattia che affliggeva Anna Marchesini, è un male che ha colpito in passato anche altri artisti. Uno dei primi di cui si abbia ricordo è l’incredibile maestro Pierre-Auguste Renoir, pittore cardine della storia dell’arte di fine ottocento e padre dell’indimenticabile regista cinematografico Jean Renoir. All’età di cinquanta anni, nel 1892, contrae infatti la malattia in un momento che le biografie descrivono di grande serenità nella sua vita. Fu a causa dell’evoluzione dell’artrite reumatoide, anche se non ci è stato mai dato saperlo tramite delle cartelle cliniche, ma tramite i suoi racconti e alle fotografie che lo vedono con le mani molto deformate che posò per sempre l’amato pennello. La forma aggressiva arrivò 5 anni dopo essersi ammalato e lo portò alla disabilità totale alla fine della sua vita. C’è una foto in particolare che ci mostra come le sue mani siano totalmente tumefatte e non si possano nemmeno più muovere, un’immagine che sicuramente colpisce in pieno il cuore. Dal 1912, sette anni prima della sua morte, l’artista inizierà a non camminare neanche più colpito da una paralisi che lo limiterà tantissimo nella sua vita. Un altro artista colpito dalla malattia fu il pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che provò a descrivere anche nelle sue opere la sofferenza provocata da questa.

L’artrite reumatoide, la malattia di cui soffriva la povera Anna Marchesini, colpisce particolarmente le donne “con un rapporto di 4 a 1”. A dichiararlo alla sezione Salute di Adnkronos è Gianfranco Ferraccioli, ordinario di Reumatologia della Fondazione Policlinico Gemelli-Università Cattolica, secondo cui la “malattia infiammatoria che colpisce lo 0,5% della popolazione adulta” si manifesta “in media a 55 anni, ma abbiamo anche casi in età giovanile e altri dopo gli 80 anni”. A detta di Ferraccioli per avere una qualità di vita elevata nel tempo è fondamentale diagnosticare correttamente la malattia nei primi 12 mesi dalla sua insorgenza:”Dal 2010 abbiamo criteri semplificati per consentire una diagnosi rapida, che è cruciale per un trattamento precoce. Prima potevano passare anni di dolori per arrivare a una diagnosi. Mentre il fattore tempo è fondamentale, perché dopo 12 mesi dai primi sintomi il rischio di mortalità di questi pazienti è tre volte superiore a quello della popolazione normale. Mentre intervenire entro il periodo ‘finestra’ di 12 settimane dall’esordio consente di portare il 50% dei pazienti in remissione e il 25% addirittura a sospendere i farmaci dopo 12 mesi, come se fossero guariti. Ancora oggi però vediamo pazienti ‘tardivi’, che arrivano alla diagnosi ben oltre i 12 mesi dall’esordio dei sintomi. In questi casi il rischio maggiore è legato alle comorbidità secondarie, che sono di tipo cardiovascolare e respiratorio, e possono portare a morte prematura”

Si potrebbe annoverare fra le malattie di cui si parla di meno, o meglio così era fino a che Anna Marchesini non si è ammalata di artrite reumatoide. E’ stata proprio l’attrice a farsi portavoce e a “metterci la faccia” per portare alla conoscenza della popolazione una delle patologie più deformanti a livello fisico. Eppure, come spiega TgCom24, sono almeno 400 mila i casi italiani affetti da questa malattia, caratterizzata da dolori acuti e da una forte infiammazione. Il coraggio di Anna Marchesini è stato anche quello di portare all’attenzione mediatica gli effetti della patologia, mostrati tramite il proprio volto. Quei segni che l’avevano tenuta lontana, l’avevano portata poi nel 2013 nel salotto di Fabio Fazio. “Il suo era un raro caso estremamente grave”, sottolinea il Direttore di Reumatologia del Policlinico di Tor Vergata, Roberto Perricone. Secondo le statistiche l’artrite reumatoide colpisce una persona su 200, specialmente donne. Non ci sono delle cause specifiche, ma i primi sintomi spesso sono individuabili nel gonfiore delle articolazioni dei polsi e delle mani, dal dolore e dalla rigidità che si presenta al mattino. E’ essenziale andare ad agire sulla diagnosi, perché anche se l’artrite reumatoide non è mortale, può avere degli effetti secondari che vanno ad abbassare la durata della vita. La fase di individuazione da parte del personale medico è efficace per l’introduzione di immunosoppressori e farmaci biologici che possono modificare il decorso della patologia. 

L’artrite reumatoide, la malattia che ha portato via Anna Marchesini, è una cliente difficile da gestire per qualunque paziente. Alla progressiva difficoltà nel muovere le articolazioni, col passare del tempo si aggiungono problemi ancora più gravi che vanno a compromettere anche altri organi. A spiegare quanto sia stata devastante questa malattia per Anna Marchesini è stato il fratello Gianni, che all’Ansa ha detto:”Proviamo un dolore immenso, anche se sapevamo che quella malattia, e le medicine che si prendono, ti prosciugano: ma Anna ha dimostrato fino all’ultimo una incredibile capacità di lottare. Mi domando come abbia fatto a resistere per così tanto tempo, con un corpo minuto come il suo. Non so davvero come abbia potuto soltanto nel marzo scorso tenere il suo ultimo spettacolo teatrale. E dieci giorni fa ha fatto in tempo a vedere sua figlia Virginia laurearsi”. Insomma, una lotta impari vissuta però con grande coraggio e dignità dalla grande Anna Marchesini.

Soffriva da tempo di artrite reumatoide la popolare attrice Anna Marchesini che si è spenta oggi all’età di 63 anni. Volto noto di teatro e televisione è stata protagonista del celebre trio con Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Scopriamo che cos’è l’artrite reumatoide, la malattia che ha colpito l’attrice. Dal punto di vista scientifico è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante (limitazione o annullamento completo dei movimenti delle articolazioni) e progressiva patogenesi autoimmunitaria le cui cause al momento sono sconosciute. Si tratta di una malattia che colpisce tra lo 0,5 ed l’1% della popolazione (soprattutto nei nativi americani) e che presenta sintomi e segni che sono inequivocabili. L’artrite reumatoide in particolare comporta per il paziente che ne è affetto dolore, tumefazione calda ma senza il classico rossore e l’impotenza funzionale delle articolazioni. Inoltre a tutti questi sintomi si vanno ad aggiungere delle conseguenze sul ritmo biologico circadiano arrivando a coinvolgere altri organi e apparati dando vita a tante disfunzioni come noduli reumatoidi, fibrosi polmonare, pleurite, accelerazione dell’aterosclerosi delle coronarie, xeroftalmia, uveiti e scleriti. Da un punto di vista clinico sono state scoperte quattro diverse tipologie di artrite reumatoide: Sindrome di Caplan (interessamento polomonare), Sindrome di Felty (con l’aggiunta della presenza di splenomegalia e leucopenia), Morbo di Still dell’adulto (con presenza dell’associazione di rush cutaneo maculare e febbre molto elevata) e Artrite Reumatoide Maligna (forma particolarmente grave ed aggressiva). Le cure ed i trattamenti che vengono utilizzati sono di natura farmacologica con supporto di sedute di fisioterapia per alleviare gli effetti negli stadi avanzati tramite tutori. Spesso viene anche adoperata la chirurgia. L‘artrite reumatoide era stata diagnosticata ad Anna Marchesini oltre dieci anni fa e l’aveva costretta per molto tempo a stare lontana dal teatro e dalla televisione.