Tre belgi, un peruviano e una giovane italiana di 26 anni sono le vittime dell’incidente stradale accaduto in Bolivia, località Salar di Uyuni. I quattro viaggiavano su un veicolo turistico quando il mezzo si è ribaltato sembra per lo scoppio di un pneumatico. L’italiana rimasta coinvolta è Chiara Gemmo, ricercatrice universitaria di Montagnana in provincia di Padova, viveva a New York dove stava effettuando un dottorato di ricerca. Sono sopravvissute solo tre persone, due turisti peruviani e il conducente del veicolo, di 24 anni, attualmente in stato di fermo.
Un filmato di propaganda dell’Isis la cui autenticità è ancora da confermare, presenta minacce alla Russia, chiedendo ai propri combattenti di portare la jihad in Russia. Un uomo con il viso coperto mentre guida un’auto nel deserto dice: “Ascolta Putin, verremo in Russia e vi uccideremo nelle vostre case. Oh fratelli, conducete la jihad e uccideteli e combatteteli”. Nel filmato si vedono poi combattenti islamici che attaccano veicoli e tende dell’esercito russo. Non è la prima volta che la Russia viene minacciata da quando Mosca ha cominciato a bombardare in Siria, ma è la prima volta che si fa uso di una minaccia esplicita citando anche il presidente russo Putin.
Ennesimo caso di violenze in un asilo nido privato, che si confermano in molti casi luoghi di volente sadiche che fanno pensare che chi li apre sia fondamentalmente un malato di mente con tendenze sadiche. Questa volta è successa in una struttura nel quartiere Bicocca di Milano, dove il titolare e la coordinatrice sono stati posti in stato di arresto. Le accuse nei loro confronti sono di maltrattamenti ai danni di bambini da pochi mesi a due anni, percosse e lesioni. Secondo le indagini svolte dai carabinieri i bambini venivano legati con cinghie alle sedie, chiusi al buio nelle stanze, e poi schiaffi, spinte e anche un morso rilevato su un bambino di 2 anni ricoverato all’ospedale.
Importante esplosione avvenuta alle 22:55 (ora italiana) di ieri a Kabul, una deflagrazione molto forte che è stata preceduta dall’interruzione dell’elettricità in alcune aree ella città. I media locali riferiscono che la causa è stata individuata in un camion bomba che si è diretto contro il Northgate Hotel, dove alloggiavano militari stranieri e civili. Il luogo si trova in una zona periferica, lungo la strada che porta all’aeroporto afghano. Le forze di sicurezza locali hanno confermato che si è trattato un attentato, mentre non è ancora chiaro se l’esplosione abbia provocato delle vittime. Per un’emittente locale l’attentato sarebbe stato provocato da 4 uomini armati, presenti nelle vicinanze dell’hotel anche dopo il danno. Alcuni testimoni hanno riferito che la zona, nel frattempo isolata dai militari, non si sentono altri spari. Arrivata subito dopo la rivendicazione da parte dei talebani, che hanno confermato di aver agito contro “un posto di lusso per stranieri, e l’albergo si trovava lontano dalle case dei civili”.
Sono appena finite le “convention” di democratici e repubblicani che già la campagna per le presidenziali di novembre entra nel vivo. Di oggi l’attacco della candidata alla presidenza del partito democratico, Hilary Clinton, che accusa senza mezzi termini i servizi segreti russi del furto delle quasi 20.000 mail dal “Democratic National Commitee”. L’ex First Lady reputa il suo diretto avversario Trump imbarazzante per il sostegno più volte dato al presidente russo Putin, un imbarazzo che potrebbe nuocere pesantemente al paese a stelle e strisce qualora Trump diventasse presidente. Le prove addotte sono principalmente legate all’utilizzo di tastiere in cirillico, cosa questa che per lo staff della candidata democratica fornisce la direzione univoca dalla quale è provenuto il furto. Nessuna dichiarazione da parte dei servizi russi, si attende a breve invece una dichiarazione da parte dello staff di Trump.
È stata una domenica di avvicinamento tra la religione cristiana e quella musulmana quella appena trascorsa, con le chiese che hanno accolto tra i banchi in preghiera imam e credenti musulmani. La manifestazione appoggiata direttamente dal Vaticano, segue quella lanciata dalla comunità islamica francese a seguito dell’uccisione di padre Jacques Hamel in Normandia, ed ha visto la partecipazione di oltre 23.000 persone di credo islamico. Soddisfazione è stata espressa dal cardinal Bagnasco, che ha sottolineato come le porte dei luoghi di culto cattolici siano sempre aperti per tutti coloro che “con la fratellanza propria dei credenti, contribuiscono a sconfiggere il fanatismo religioso”. Sotto il punto di vista della sicurezza nessun problema, con agenti in borghese che hanno presidiato i luoghi di culto nelle quali le due religioni si sono unite, un unione per dire no alla crudeltà omicida di pochi fondamentalisti.
Oltre un milione di fedeli per seguire la messa officiata da Papa Francesco, messa che ha sancito la fine della GMG tenutasi quest’anno in Polonia. Importante l’omelia di Bergoglio che ha sottolineato come i giovani non debbano aver paura di manifestare la propria fede, una fede che sia “misericordiosa con il prossimo e forte contro le tentazione che questo mondo tecnologico propone”. “A Gesù non si risponde con un sms” questo uno dei tanti consigli del Papa argentino, che alla fine della messa ha voluto annunciare che la prossima Gmg si terrà nel 2019 a Panama. L’annuncio ha provocato un boato di acclamazione tra i tanti sud americani presenti, ed ha visto un ringraziamento speciale portato direttamente al pontefice sul palco, dal presidente panamense Varela. La manifestazione che ha visto l’afflusso in terra polacca di milioni di giovani, sarà ricordata anche per il momento di raccoglimento del Papa nel campo di sterminio di Auschwitz.
Il tempo ottimale spinge migliaia di disperati ad intraprendere il “viaggio della speranza” dall’Africa verso il continente europeo. Solamente oggi sono state oltre 1.000 le persone tratte in salvo in 6 operazioni, dalle nostre forze dell’ordine, impegnate senza soluzione di continuità per evitare quei naufragi che tante vittime hanno finora avuto. Gli interventi di soccorso hanno visto all’opera le navi della marina militare “Grecale” e “Bettica” più alcune unita minori della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Purtroppo il bilancio odierno fa registrare anche 6 vittime, 4 delle quali rinvenute a bordo di un piccolo barchino, raggiunto in mattinata nella zona di mare a sud di Lampedusa.