L’ultima pista seguita dagli inquirenti che indagano sul giallo di Isabella Noventa riguarderebbe ancora una volta il corpo della povera segretaria uccisa quasi sette mesi fa e per il cui delitto restano in carcere i fratelli Freddy e Debora Sorgato e la tabaccaia Manuela Cacco. L’ipotesi che il cadavere di Isabella possa essere stato gettato nell’immondizia insieme ai rifiuti non appare più così audace e ciò avrebbe spinto l’avvocato della famiglia della vittima e gli stessi investigatori a chiedere l’ausilio dell’azienda cittadina che si occupa della gestione dei rifiuti. In attesa di saperne di più su questo aspetto, l’ultima pista troverebbe conferma anche in un inquietante post pubblicato su Facebook da Debora Sorgato un mese esatto dopo il delitto e poco prima del suo arresto insieme agli altri membri del “trio diabolico”. La donna, infatti, aveva pubblicato sul social un’immagine “ironica” ma che alla luce dei fatti assume un significato inquietante. “Ma le persone che ti ‘scadono’ in quale secchio dell’immondizia vanno messe?”, si legge su un’immagine che rappresenta proprio tre cassonetti dei rifiuti. Oggi, quel post assume un duplice significato: da una parte potrebbe quasi anticipare la fine terribile che avrebbero fatto fare a Isabella Noventa, ma dall’altra, come sottolinea il settimanale Giallo, potrebbe anche rappresentare una minaccia nei confronti di Manuela Cacco. L’invito a non parlare agli inquirenti mentre la tabaccaia si trovava proprio in quegli esatti minuti al commissariato.
La data di domani, venerdì 12 agosto, per la famiglia di Isabella Noventa rappresenterà una nuova occasione nella quale piangere la segretaria 55enne, uccisa in circostanze ancora poco chiare nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Proprio domani, infatti, Isabella avrebbe festeggiato il suo compleanno. Nessuna festa, non quest’anno, per la famiglia della povera donna della quale non si sa ancora che fine abbia fatto il suo corpo, cercato ormai ovunque. Mentre dalle rispettive celle Freddy Sorgato, la sorella Debora e Manuela Cacco, tutti e tre arrestati con l’accusa di concorso in omicidio, continuano a restare in silenzio, il fratello della vittima, Paolo Noventa, al quotidiano Il Mattino di Padova ha espresso nuovamente l’immenso dolore, suo e dell’intera famiglia che si riunirà domani nella casa di via Foscolo ad Albignasego, in compagnia della migliore amica di Isabella, Carla. “Eravamo abituati a trovarci ogni anno nel giardino di casa di mia sorella, dove facevamo una grigliata e festeggiavamo il suo compleanno e quello di mia moglie che cade sempre in questi giorni”, ha commentato in merito il fratello di Isabella Noventa, che ribadisce i giorni tristi che andranno a rompere una tradizione di famiglia in seguito al tragico quanto ancora misterioso fatto di cronaca.
Ancora nessuna traccia di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego scomparsa da Padova a metà gennaio scorso. Il suo corpo è stato cercato inizialmente nel fiume Brenta come indicato dall’amico Freddy Sorgato, l’uomo con cui Isabella ha trascorso la serata della scomparsa in pizzzaria e che è attualmente in carcere con l’accus di omicidio. Dietro le sbarre sono finite anche due donne: la sorella di Freddy, Debora, e l’amica di lui Manuela Cacco. I familiari di Isabella Noventa non si danno pace dal momento in cui la donna è svanita nel nulla. Il fratello Paolo, in vista del compleanno della sorella, compleanno che ricorre domani 12 agosto, racconta al Mattino di Padova tutto il dolore suo e della madre Ofelia: “Piange spesso, io l’abbraccio e cerco di consolarla ma in quei momenti dentro di me cresce una rabbia enorme nei confronti di quei tre delinquenti”. Paolo Noventa parla anche di rimorsi che sia lui che l’ex marito di Isabella Noventa, Piero, hanno per non aver capito la situazione in qui si sarebbe trovata la donna: “I rimorsi li abbiamo io e mia mamma che non ci siamo accorti di quanto potesse essere bugiardo e pericoloso Freddy, ma i rimorsi ce li ha anche Piero, che continua a ripetere che se lui e mia sorella non si fossero lasciati adesso lei sarebbe ancora qui”.
Il corpo di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso, non sarebbe mai giunto nelle acque del fiume Brenta, come invece rivelato da Freddy Sorgato, una delle persone in carcere accusata dell’omicidio della donna. L’indiscrezione era stata data alcune settimane fa dal settimanale “Giallo”, secondo il quale la segretaria 55enne sarebbe stata uccisa, quindi avvolta in due grosse buste nere e gettata nei cassonetti dei rifiuti, nella zona industriale tra Vigonza e Padova. Il lavoro degli investigatori, che per oltre un mese si è concentrato nel Brenta, alla luce dei disastrosi risultati sarebbe risultato vano. Mentre proseguono le indagini sul delitto della donna per il quale sono in carcere, oltre all’autotrasportatore con la passione per i balli latino americani anche la sorella Debora Sorgato e l’ex amante Manuela Cacco, si rafforza la tesi sempre più inquietante ribadita dal sito “Urban Post” che citando “Il Mattino di Padova” ipotizza la presenza del corpo di Isabella Noventa nella spazzatura. Quella che inizialmente era stata definita una mera suggestione, dunque, ora sembra essersi trasformata in una vera e propria ipotesi seguita con forza dagli uomini della Mobile guidati da Giorgio Di Munno. Gli inquirenti vogliono andare fino in fondo a questa storia, analizzando i vari aspetti che avrebbero portato a ciò. Tra questi, anche le prime frasi di Debora Sorgato al momento del fermo, la quale rivolgendosi ai poliziotti della sezione omicidi, con tono sprezzante aveva asserito: “Mi arrestate? Ma se non c’è il cadavere, cosa pensate di ottenere?”. Il cadavere di Isabella Noventa, evidentemente era stato gettato nell’immondizia e destinato all’inceneritore. Al fine di saperne di più su una vicenda che appare sempre più complessa ed oscura, gli inquirenti avrebbero richiesto maggiori accertamenti rivolgendosi direttamente all’Aps, ovvero all’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti della zona. Lo stesso avvocato Gian Mario Balduin, difensore della famiglia della vittima, avrebbe inviato nei giorni scorsi una lettera all’Aps chiedendo maggiori delucidazioni sul lavoro compiuto dalla stessa azienda. “Ho chiesto tramite una lettera all’Aps come vengono smaltiti i rifiuti, se i sacchi neri vengono aperti e controllati oppure no. Sto attendendo una risposta”, ha dichiarato in merito il legale. Una nuova fase dell’inchiesta potrebbe presto aprirsi, alla luce della strada inedita imboccata dagli inquirenti che indagano sul delitto di Isabella Noventa.