Si cercano i responsabili dell’attentato in Thailandia: le esplosioni che hanno provocato la morte di 4 persone e ne hanno ferite 32, tra cui due italiani, non è stato rivendicato, e secondo la polizia non si tratterebbe di terrorismo legato all’Isis. Le indagini della polizia thailandese stanno infatti seguendo la pista della politica interna. La prima bomba è esplosa ieri pomeriggio a Trang, nell’estremo sud, causando un morto. Poi una doppia esplosione sempre ieri sera nella meta turistica di Hua Hin. Altre due bombe sono esplose a Surat Thani e hanno provocato un altro morto. Poi due ordigni minori sono scoppiati a Phuket e altre due bombe sono state segnalate a Phang Nga. Altri incendi sono scoppiati nella notte in quattro negozi e mercati. Tra i feriti due italiani. Andrea Tazzioli, 51 anni, è stato operato perché colpito alla schiena da una scheggia. Questo il suo racconto riportata da la Repubblica: “Ero a due metri dalla bomba, sono stato fortunato. Festeggiavo il mio 51esimo compleanno, ero fuori girato verso la strada. Il proprietario mi ha chiamato dentro: in quel momento è avvenuta l’esplosione, dietro di me. Ho capito subito che non ero in pericolo di vita, ma intorno a me c’era il panico”.
Non si tratterebbe di terrorismo legato all’Isis l’attentato in Thailandia in cui una serie di esplosioni sono morte 4 persone e 32, tra cui due italiani, sono rimaste ferite. Lo afferma la polizia thailandese che sta vagliando le ipotesi di una pista interna e di un ‘atto di sabotaggio locale’: è stato anche annunciato il fermo di alcuni sospetti dopo l’attentato. A riferirlo, come si legge su la Repubblica, è un portavoce della polizia nazionale al Bangkok Post. La serie di esplosioni è avvenuta in 8 località meridionali della Thailandia, in gran parte turistiche. Il bilancio al momento è di 4 morti e 32 feriti. I nostri due connazionali feriti sono Lorenzo Minuti, 21 anni e Andrea Tazzioli, 51 anni: come riporta sempre il quotidiano italiano “il primo è stato portato al pronto soccorso ed è stato dimesso già in serata. Il secondo è stato operato d’urgenza a causa di una scheggia che lo ha colpito alla schiena ma non sarebbe in condizioni preoccupanti”. I media locali riferiscono che in totale gli stranieri feriti nell’attentato in Thailandia sono 10, tra cui 7 donne: un 72enne olandese, tre tedesche di 16, 17 e 48 anni, una 20enne austriaca, una 19enne e una 23enne olandesi, un’altra donna di cui non è stata diffusa l’età né la nazionalità, e i due italiani.
E’ avvenuto questa notte un attentato in Thailandia: il bilancio è di 4 morti. Al momento non si sa se l’attacco sia collegato all’Isis. Secondo un primo bilancio i feriti sarebbero almeno 22 e tra di loro ci sono anche due italiani. I nostri due connazionali, come si legge su La Repubblica, sono un ragazzo di 21 anni, già dimesso, e un uomo di 51, colpito da una scheggia alla schiena e subito operato ma che non sarebbe in gravi condizioni. Le autorità thailandesi hanno dichiarato che sono esplose undici bombe in cinque province e sono morte 4 persone in tutto. I due italiani sono rimasti feriti nella doppia esplosione avvenuta a Hua Hin, in un resort turistico della località turistica a sud di Bangkok. Secondo la polizia non si tratta di terrorismo ma di “sabotaggio locale”: a dichiararlo è stato in tv il vice capo della polizia Kritsana Phatthanacharoen. La polizia avrebbe già effettuato i primi fermi di possibili organizzatori della serie di esplosioni. L’attentato in Thailandia al momento non è stato rivendicato e quindi si cerca di capire se dietro ci sia o meno la mano dell’Isis.
Il Canada è finito di nuovo sotto i riflettori dell’a causa di un tentativo da parte di un 24enne di compiere un attacco bomba. Il giovane è stato ucciso dalla Polizia dell’Ontario, riporta Il Messaggero, all’interno di un raid che è intervenuto giorni prima che il canadese Aaron Diver compisse i propri intenti suicidi. Il 24enne aveva già diffuso un video in cui si autocelebrava come martire, lodando gli attacchi da parte degli estremisti condotti contro gli Stati Uniti e l’Europa ed incentivando a rispondere con la vendetta alle repressioni contro il Califfato. In base ai dati raccolti dalle autorità, Driver aveva intenzione di colpire un luogo pubblico, forse un mercato o un aeroporto nelle successive 24 ore. I familiari del giovane hanno inoltre riferito che durante il raid il ragazzo ha innescato una bomba ed ha ferito una persona, preparandosi a continuare in questa direzione prima di venire ucciso dai poliziotti. Il Site, il portale che vaglia ogni attività sul web dei jihadisti, ha pubblicato la notizia che la conversione di Driver all’Islam era avvenuta due anni fa e che era fra le migliaia di occidentali reclutati dall. Quest’ultimo ha subito rinvendicato l’appartenenza di Driver alle proprie fila. Il ragazzo era stato inoltre già arrestato appena l’anno scorso per essersi dichiarato a favore del Califfato sui social, tanto che il tribunale gli aveva imposto di trinciare qualsiasi contatto con l’ed ogni gruppo terroristico. Secondo il Site, Aaron Driver aveva inoltre dei contatti frequenti con alcune figure rilevanti dello Stato Islamico, come Rahin Aziz, il militante noto all’Intelligence americana e fra i contatti Twitter del giovane canadese.