E’ destinata a far discutere non poco la possibile scarcerazione di Sabrina Misseri, cugina di Sarah Scazzi ed accusata insieme alla madre Cosima Serrano del suo delitto avvenuto sei anni fa. Dopo la condanna all’ergastolo in primo e secondo grado, dal prossimo 15 ottobre Sabrina Misseri, una delle protagoniste del delitto di Avetrana, potrebbe quindi lasciare il carcere di Taranto a causa di un ritardo nella scrittura della sentenza d’Appello. A commentare l’inaspettato colpo di scena, come riporta il quotidiano Libero, è stato l’avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri, il quale ha replicato, senza nascondere un certo sdegno: “Noi potevamo starcene zitti e aspettare la riapertura delle porte del carcere. Invece abbiamo deciso di fare chiasso perché siamo davanti a una violazione gravissima del diritto di difesa. In mezzo secolo di professione ne ho viste davvero tante. Ma questa vicenda odiosa le supera proprio tutte: nella sentenza di primo grado ho dovuto aspettare 11 mesi per poter leggere le motivazioni. Milleseicentotrentanove pagine, troppe per una Corte che avesse le idee chiare e convincenti sulla colpevolezza dell’imputata. Per il secondo grado, addirittura, stiamo aspettando da oltre un anno. E vorrei capire quanto tempo serva ancora. Di fatto non abbiamo potuto impugnare e dimostrare l’innocenza della nostra assistita, ingiustamente detenuta”. Infine ha chiosato: “Sei anni oppure no, proroghe o non proroghe, a settembre (codici e calendari alla mano) chiederemo la scarcerazione”.
Fa ancora discutere a distanza di sei anni il delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana, in provincia di Taranto il 26 agosto 2010. La cugina di Sarah, Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo insieme con la madre Cosima Serrano, potrebbe infatti uscire dal carcere il prossimo 15 ottobre. Quel giorno infatti scadranno i termini di custodia cautelare, che possono durare un massimo di sei anni dalla data dell’arresto. Il motivo? Il giudice non ha scritto le motivazioni della sentenza di appello e ora non ci sarebbero più i tempi tecnici per depositarle ed evitare la scarcerazione di Sabrina Misseri. Quindi la cugina di Sarah Scazzi potrebbe aspettare fuori dal carcere la sentenza della Cassazione. Per quanto riguarda invece Cosima Serrano i termini di custodia cautelare scadranno il 26 maggio 2017. La vicenda del ritardo delle motivazioni della sentenza, già oggetto di attenzione da parte del ministero della Giustizia, ha sollevato molte polemiche. Su Twitter sono questi alcuni commenti che si possono leggere a riguardo: “Italia =stato dove sconti un ergastolo fuori dal carcere #sabrinamisseri”, “#SabrinaMisseri presto scarcerata… a riprova del fatto che sono rimasto l’unico a vivere ancora in clausura! #Buongiorno!”, Cn condanna a ergastolo,cm si puo’ uscire,ammesso anke il ritardo!ma ke …. di giustizia e’???#Franzoni idem Che schifo!!!”.
Clamoroso colpo di scena nel caso Sarah Scazzi. Una delle presunte assassine della ragazzina quindicenne di Avetrana, Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in primo e secondo grado con l’accusa di aver ucciso la cugina in concorso con la madre (e zia della vittima) Cosima Serrano, anche lei condannata al massimo della pena, nei prossimi mesi lascerà il carcere di Taranto. La data fissata sarà quella del 15 ottobre, lo rende noto il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno nella sua versione online. La scarcerazione di Sabrina Misseri non ha nulla a che vedere con la presunta innocenza della ragazza con fermezza ribadita in questi anni dal padre Michele, auto accusatosi di essere l’unico responsabile del delitto della povera nipote Sarah Scazzi. Sabrina lascerà il penitenziario di Taranto per scadenza dei termini di custodia cautelare che secondo quanto previsto dall’articolo 303 del codice di procedura penale non può avere una durata superiore ai sei anni. Ciò significa che in assenza di una condanna definitiva il presunto colpevole, in questo caso Sabrina Misseri, dovrà uscire dal carcere in attesa dell’ultimo atto in Cassazione a piede libero. La cugina di Sarah Scazzi fu arrestata il 15 ottobre del 2010 accusata di aver ucciso la 15enne proprio dal padre Michele, prima di ritrattare nuovamente tutto. La sua annunciata scarcerazione è già destinata a fare discutere soprattutto per il gravissimo ritardo con il quale la Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha provveduto a depositare le motivazioni del dispositivo tramite cui nel luglio 2015 fu confermato il verdetto di primo grado. Motivazioni che, a causa dei copiosi impegni del giudice relatore Susanna De Felice ancora non si sa quando saranno depositate. Ciò che è certo è che ormai appare impossibile lo svolgimento dell’udienza in Cassazione prima del prossimo 15 ottobre, data stabilita per la scarcerazione di Sabrina Misseri. Lo stesso destino della figlia potrebbe ora riguardare anche la madre Cosima Serrano, anche lei in carcere per il delitto di Sarah Scazzi. La donna fu arrestata alcuni mesi dopo e il prossimo 26 maggio potrebbe essere anche lei scarcerata per le medesime motivazioni, ovvero per la decorrenza dei termini di custodia cautelare.