Collaborazione Russia-Iran anti Isis. Contro i terroristi dello Stato Islamico per la prima volta i bombardieri russi sono partiti da una base iraniania. I bombardieri russi, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, hanno colpito posizioni jihadiste in Siria. A confermare l’azione militare è stato il ministero russo della Difesa secondo cui i bombardieri Tu-22M3 e Su-34 sono decollati dalla base iraniana di Hamadan, in Iran, e hanno colpito in particolare cinque depositi di armi in Siria. Sempre il ministero russo fa sapere che gli aerei sono partiti “carichi di bombe” dalla base di Hamadan “per un “attacco contro obiettivi di gruppi terroristici dell’Isis e Jabhat al Nusra (“Fronte al Nusra”) nelle province di Aleppo, Deir el-Zour e Idlib: sono stati “colpiti cinque grandi depositi di armi, munizioni, carburante e lubrificanti, campi di addestramento per militanti nelle aree degli insediamenti di Serakab, Al-Bab, Aleppo e Deir el-Zour, tre punti di controllo dei militanti vicino alle città di Jafr e Deir el Zour e un significativo numero di militanti”. Non sembra invece in partenza l’annunciato accordo da parte dei russi con gli americani per “operazioni congiunte” ad Aleppo: il Dipartimento di Stato Usa a riguardo si mostra infatti cauto.



E’ in corso a Sirte, in Libia una battaglia delle forze governative contro gli ultimi cecchini dell’Isis. Le forze governative libiche stanno avanzando a “Hai 2”, ultimo quartiere rimasto in mano ai jihadisti dello Stato Islamico. L’annuncio è stato dato, come si legge sull’agenzia di stampa Askanews, dalll’ufficio stampa di “al Bayan al Marsus”, (“Struttura Solida”), nome dato dal governo d’Accordo Nazionale all’operazione militare per liberare la roccaforte dell’Isis in Libia. La comunicazione riguardo agli ultimi scontri per liberare definitivamente Sirte dai terroristi dell’Isis è stata data sui socila network. In un comunicato diffuso sulla pagina ufficiale Facebook di Al Bayan al Marsus si legge infatti che le forze governative “stanno attualmente avanzando all’interno di Hai 2 dove resistono ancora alcuni cecchini della banda criminale di Daesh”. Daesh è l’acronimo arabo dell’Isis.



Continuano in Siria e in Libia gli attacchi dell’Isis contro i ribelli anti-Daesh e contro ovviamente le forze alleate che stanno cercando di estirpare le truppe dello Stato Islamico dai territori mediorientali. Questa mattina è arrivata la rivendicazione per un altro attentato avvenuto ieri sera in Siria al confine di Atmeh, ovvero tra la provincia siriana di Idlib e la Turchia: un bus pieno di ribelli anti-Isis è stato attaccato da un kamikaze che si è fatto esplodere andandoci a scontrare e provocando così almeno 30 morti e svariati feriti. L’ennesimo episodio di terrorismo islamista viene rivendicato dunque da Daesh che getta ancora l’attacco contro ogni forza ribelle, che siano curdi, siriani o turchi: quella zona è in mano infatti ai ribelli anti-Isis ma anche anti-Assad e di fatto anche contro le milizie turche che non vedono di buon occhio il gruppo di larga estrazione curda. Una zona di altissima tensione che purtroppo continua a provocare scie di sangue e morte senza fine.



Numerosi gli attacchi, sia da parte dell’ISIS che contro i terroristi, in diversi territori nella giornata di Ferragosto. E’ arrivata ieri infatti la conferma da parte di Medici senza frontiere con sede a Parigi del raid aereo su un ospedale a nord ovest dello Yemen, finora sotto le mani dei ribelli Houthi. Si tratta sempre della stessa area dove tre giorni fa erano morti almeno 10 bambini in una scuola della provincia di Saada. In questo nuovo attacco di ieri invece non è ancora chiaro il bilancio di morti e feriti, in via da valutazione da parte del personale medico. Secondo Ayman Mazkour, il direttore sanitario della provincia di Hajja, sarebbero almeno sei le persone uccise e 20 i feriti, un numero che potrebbe salire entro breve. Per ora le squadre mediche, riferisce Al Jazeera, non sono ancora riuscite ad entrare nella struttura. In Turchia, a Diyarbakir, un’autobomba ieri ha ucciso quattro agenti e tre civili, fra cui un bambino, all’esterno di una stazione di Polizia. Coinvolte nell’esplosione altre 21 persone, fra cui sei poliziotti, rimaste ferite. Si tratta di un attentato importante, in cui la bomba ha distrutto gran parte della struttura ed ha lasciato un grosso cratere sulla facciata frontale. Secondo l’agenzia di stamapa AFP l’attacco sarebbe opera del Pkk, i ribelli curdi, ma per ora non è stata annunciata alcuna rivendicazione. Cauto invece il quartier generale della Polizia di Dahana-e-Ghori, in Afghanistan, un distretto considerato chiave e conquistato dopo giorni di dure rappresaglie. Risale a venerdì l’attacco coordinato dai ribelli che ha portato a scontri pesanti nella zona a nord di Baghlan, fino all’avvenuta conquista di ieri. Secondo quanto affermato da Amir Gul Hussainkhil, il vice capo della Polizia della città, i talebani sarebbero riusciti a cogliere impreparate le forze afghane in quanto numerosi soldati erano in ritirata tattica.