A distanza di nove anni dal delitto della studentessa inglese Meredith Kercher, il 29enne ivoriano, Rudy Guede, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere ed attualmente nel penitenziario di Viterbo, continua a definirsi innocente. L’uomo è accusato di concorso in omicidio e violenza sessuale ma continua a definirsi estraneo ai fatti, tanto da aver inviato richiesta di revisione del processo tramite i suoi legali. Nelle scorse settimane il giovane 29enne ha lanciato un appello tramite il settimanale Giallo per mezzo del suo portavoce: “Sono stato condannato ingiustamente. Io non ho fatto niente quindi spero di poter presto ritornare a essere un uomo libero”. Al medesimo settimanale l’ivoriano ha ammesso di essere in attesa del parere della Corte di Firenze: “Spero accolga almeno la richiesta di revisione, per poterne discutere”. “Ho fiducia nella giustizia e nelle istituzioni che la rappresentano”, ha poi aggiunto ritenendosi sereno e pronto ad accettare qualunque esito. Anche nel caso in cui sarà chiamato a scontare interamente la sua pena, Rudy Guede ha commentato: “Continuerò ad avere fiducia nelle istituzioni, nelle persone e nel futuro che mi aspetta”. Un atteggiamento, il suo, molto più maturo rispetto a quello degli anni scorsi, come dallo stesso evidenziato nel suo intervento a Giallo.
Prossimamente, la Corte d’Appello di Firenze sarà chiamata ad esprimersi sulla richiesta di revisione del processo avanzata dai legali di Rudy Guede, l’ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il delitto di Meredith Kercher. In merito è intervenuto l’avvocato Daniele Bocciolini tramite le pagine del settimanale Giallo, commentando il caso di cronaca tornato nuovamente al centro dell’attenzione. “A mio parere, l’assoluzione di Amanda (Knox) e Raffaele (Sollecito) non si pone in posizione di ‘incompatibilità’ né di ‘inconciliabilità’ con la condanna di Guede”, ha commentato l’avvocato Bocciolini. A sua detta, dunque, “l’assoluzione per non aver commesso il fatto degli altri due imputati non esclude pertanto la colpevolezza di Guede”. L’avvocato, nell’analizzare la richiesta di revisione del processo a carico di Guede, dunque, ha ribadito come l’unico argomento che la Corte di Firenze potrebbe prendere in considerazione potrebbe essere rappresentato dagli “errori” nelle indagini di cui si parla nella sentenza di Cassazione che ha assolto Amanda e Raffaele.
Dopo la richiesta di revisione del processo da parte di Rudy Guede, l’ivoriano in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, parla Raffaele Sollecito. E lo fa al Caffè della Versiliana, come riposta Luccaindiretta.it. Il giovane, assolto insieme con Amanda Knox, dall’accusa di aver ucciso la studentessa inglese, non crede che la richiesta di Rudy Guede sarà accolta ma nel caso lo fosse non è preoccupato di un eventuale nuovo processo. Nel colloquio, tra le altre cose, Sollecito ha infatti ricordato che “pochi sanno che io e Amanda non abbiamo neanche visto la scena del delitto. Quando hanno sfondato la porta noi eravamo le ultime persone in fondo al corridoio. Quello che ricordo sono le facce sconvolte dei ragazzi che avevano sfondato porta. Ma i giornali e i social queste cose non le hanno raccontate. E nessuno sa che io e Amanda ci eravamo conosciuti solo cinque giorni prima”. Il delitto di Meredith Kercher, noto anche come delitto di Perugia, è avvenuto il 1 novembre 2007. L’iter processuale è stato lungo e ricco di colpi di scena: dopo due condanne per Raffaele Sollecito e Amanda Knox è arriva infine l’assoluzione (clicca qui per leggere tutto).
In questi ultimi giorni si è discusso molto della richiesta di Rudy Guede di poter fare una revisione del processo. L’ivoriano, in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, si è sempre dichiarato innocente fin dalle accuse mosse nei suoi confronti. Non è tardata ad arrivare anche una dichiarazione di Raffaele Sollecito, considerato all’epoca uno dei principali sospettati, al fianco di Amanda Knox, ed in seguito prosciolto. Secondo Sollecito, come ha precisato Versilia Today, la richiesta di Rudy Guede non verrà mai accolta, ma nel caso in cui dovesse avvenire, non è comunque preoccupato. “Mi darebbe modo di chiarire tante cose che sono state dette su me e sul processo”, ha dichiarato, sottolineando poi che Rudy Guede “non è stato condannato in concorso”, ma gli è stata riconosciuta la responsabilità singola e tutte le aggravanti del delitto. Questo è il motivo per cui Raffaele Sollecito non vede possibile il ricorso, dato che l’eventuale concorso in omicidio era una teoria dell’accusa e non fa parte del verdetto finale. Nel frattempo Raffale Sollecito si dichiara soddisfatto della propria vita, dato che può agire allo scoperto ed in totale libertà, nonostante gli sguardi sempre puntati delle altre persone. “La cosa che fa male è che la Giustizia mi ha dichiarato innocente in tribunale, ma non ha fatto nulla per aiutarmi a recuperare la mia esistenza”. Un’immagine pubblica distrutta quindi, di cui si ricorda solo quel famoso bacio dato ad Amanda Knox proprio a ridosso dell’omicidio di Meredith. Anche in quest’occasione, Raffaele Sollecito ha sottolineato come quel bacio fosse in realtà dovuto al turbamento provato in quei giorni ed al fatto che Amanda avesse bisogno di conforto, data la sua lontananza da casa. Negli otto anni di processi (in totale 200 udienze), rivela poi, la famiglia ha ancora debiti per 400 mila euro ed ha dovuto vendere quasi tutto.