Brutto incidente ferroviario in Francia, avvenuto circa due ore fa: secondo quanto riferiscono le ultime notizie della tv locale francese, la France Bleu, il treno della TER che collega Montpellier e Nimes è finito fuori dai binari per via del forte maltempo che ha provocato la caduto di un grosso albero sui binari al sud della Francia. Immediati i soccorsi che non potuto evitare 14 feriti di cui due molto gravi. L’albero è caduto poco prima del passaggio del treno danneggiando anche i cavi elettrici della rete ferroviaria: sono 50 i coinvolti nell’incidente che sta bloccando quella regione del sud francese, con 10 ambulanze sul luogo e numerose forze dell’ordine e volontari che stanno aiutando i passeggeri ancora intrappolati. Poteva finire assolutamente peggio per questo incidente ferroviario visto che sul treno viaggiano più di 200 passeggeri e perché in quel tratto per fortuna la velocità dei convogli è sostanzialmente eliminata, dato che si tratta dei primi chilometri dopo una stazione di fermata.



Un taxi barca a Venezia oggi ha sfiorato la tragedia: dalle ultime notizie che emergono dai primi rilevamenti della Mobile di Venezia, un taxi questa mattina all’alba ha travolto e tranciato in due un barchino in Laguna. Risultato, tre feriti di cui due molto gravi che si trovavano a bordo della piccola nave. Il taxi navale ha tranciato la piccola barca nel canale della Navi tra le isole di San Servolo e Certosa e dai primissimi accertamenti sembra che il barchino non abbia rispettato la precedenza in uscita da un rio. Fatalmente arrivava a buona velocità il taxi che ha purtroppo travolto i tre ragazzi: al momento non ci sono vittime, per fortuna, ma nelle prossime ore andranno monitorate le condizioni dei due ragazzi sbalzati in acqua. Per un 24enne forte trauma toracico, per la 21enne frattura di femore e trauma cranico mentre la terza passeggera, una ragazza, è stata già dimessa, riporta il sito di Repubblica. È stata aperta una indagine per stabilire se vi siano ulteriori motivazioni sullo scontro fatale di questa mattina.



Un caso che rimette al centro, dopo le ultime notizie rivelate dalla Bbc, lo scontro storico tra le due Coree: i fatti, un diplomatico dell’ambasciata della Corea del Nord a Londra è fuggito ieri notte con tutta la famiglia con l’obiettivo di chiedere asilo all’estero. Thae Yong-Ho viveva da dieci anni nella capitale britannica ed era il secondo rappresentate dell’ambasciata per il regime nord-coreano, era il responsabile della promozione del suo Paese in Inghilterra. Pochi istanti fa la Bbc ha rivelato però che il diplomatico si è rifugiato in Corea del Sud per scappare dalla possibile vendetta del dittatore Kim Jong-un: l’uomo sarebbe sotto protezione del governo sudcoreano in completo disaccordo con le politiche del suo Paese di origine e con possibili segreti e documenti che potrebbero cos’ passare in mano del nemico del regime nordcoreano. Un caso internazionale di spionaggio e politico che potrebbe avere conseguenze pesantissime nel già complesso equilibrio tra le due Coree: ci saranno ripercussioni sulla vita del diplomatico? Come saranno ora i rapporti tra Londra e la Corea del Nord?



In Turchia le ultime notizie che arrivano non fanno che confermare come la repressione di Erdogan dopo il fallito golpe sia più cruda che mai: la novità riguarda la decisione del governo turco che ha liberato in questi giorni 38mila carcerati “normali” per far posto ai golpisti arrestati. Non ci sono più spazi nelle carceri per contenere tutte le persone arrestate per aver fatto parte – o semplicemente per essere sospettati – al golpe dello scorso luglio. Dunque fuori il carcerato e dentro il golpista, questo il senso dell’operazione di Erdogan: con un decreto il paese dà il via alala libertà vigilata per quasi 40mila detenuti semplici e in questo modo si troverebbe il posto per tutti i sospettati di “attacco” allo stato con la mezzaluna. Sono esclusi da questo provvedimento accusati o condannati per omicidio, violenza domestica, abusi sessuali o crimini contro lo Stato. «Non è un amnistia, ma è una detenzione convertita in regime di libertà condizionata», afferma il ministro della giustizia Bozdag. La repressione e le purghe continuano, ma le carceri scoppiano: e intanto a livello internazionale ancora tutto rimane immobile rispetto a quanto accade in suolo turco.

Tutti contro Matteo Salvini, sembra questo il leitmotiv di questo ferragosto 2016. Il leader della Lega Nord è salito sul palco durante un comizio a Ponte di Legno indossando la maglietta della Polizia e si è scagliato sia contro gli immigrati, sia contro il governo reputato troppo “molle” sul fronte immigrazione. L’intervento ha catalizzato le critiche di tutta Italia. Da una parte i sindacati della polizia, che si sentono accostati ad un partito politico, inaccettabile secondo il SIULP, dall’altro la sinistra che accusa il Segretario di fare demagogia ed in mezzo i poliziotti che tramite i social criticano l’intervento. Salvini non arretra però di un millimetro e tramite il suo profilo social fa sapere che presto indosserà anche le altre magliette delle forze di polizia. Il suo, ha riferito, vuol essere solamente una vicinanza a chi da “questo governo viene umiliato giornalmente”.

Allacciandosi ad una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco stipendiale, i sindacati chiedono che riprenda immediatamente la contrattazione relativa allo sblocco degli stipendi della pubblica amministrazione. La richiesta è stata fatta direttamente dal Presidente della Uilpa, Nicola Turco, che ha sottolineato come “dopo sette anni di blocco i dipendenti pubblici hanno perso oltre 200 euro in valore d’acquisto rispetto al 2009”. Il ministro Madia tramite il suo portavoce ha fatto notare come nella sua agenda, sia stato già fissato un incontro con i sindacati. Difficile però recepire i 7 miliardi di euro che servono per l’adeguamento contrattuale, a meno che queste risorse non vengano ottenute da altri comparti o da eventuali altri tagli alla spesa pubblica. 

Si è spento alla venerabile età di cento anni Joao Havelange, a lungo “padre padrone” del calcio mondiale. Havelange, che era ricoverato per problemi respiratori, è stato Presidente incontrastato della FIFA per quasi un quarto di secolo, incarico che è servito ad allargare le frontiere del football in tutto il mondo. Durante la sua guida, il gioco più seguito del mondo ha vissuto una fase di splendore inarrivabile, sia per spettacolarità che per penetrazione nell’immaginario collettivo. Grazie a lui i mondiali passarono da un nucleo ristretto di 16 squadre a 32, facendo si che gli introiti aumentassero a dismisura. Ultimamente anche Havelange era stato travolto dallo scandalo delle sponsorizzazioni, ma aveva evitato il processo grazie alle sue condizioni di salute. Era uscito tuttavia in maniera ignominiosa dal ristretto gruppo che deciderà quale strada seguirà nel futuro il calcio. 

Erano cani di famiglia i due dogo argentini che vivevano in una villa di Mascalucia, un grosso centro alle porte di Catania, cani con cui il bambino di un anno e mezzo giocava tranquillamente. Così era sempre avvenuto fino a ieri, quando i due animali si sono rivoltati verso il piccolo e lo hanno fatto letteralmente a pezzi. La tragedia è avvenuta nonostante la madre abbia fatto scudo con il suo corpo, a causa delle ferite troppo gravi. Sarà adesso l’autopsia ad accertare se il piccolo è morto sul colpo o meno. La madre di 31 anni, Maria Crisafulli, è adesso indagata per omicidio colposo, in quanto responsabile dei due cani, data l’assenza del reale proprietario, il marito. Gli animali sono stati affidati al servizio veterinario, in attesa della decisione del giudice, che potrebbe ordinarne anche la soppressione.