Il maggiore problema del David di Michelangelo, attualmente sotto i riflettori per un possibile crollo, sarebbe la mancanza di equilibrio. In caso di onde sismiche, spiega uno studio di due anni fa citato dal Corriere.it e ritornato attuale dopo le minacce di crollo giunte dall’America, la statua potrebbe inclinarsi o ruotare di 15 gradi provocando una rottura certa. Una eventualità più volte paventata anche alla luce del lavoro compiuto dallo stesso Michelangelo che realizzò il suo gioiello d’arte leggermente proteso in avanti e quindi con il baricentro avanzato rispetto alla base che aumenterebbe il problema della mancanza di equilibrio. Tra le possibili soluzioni finora proposte, ricordiamo la realizzazione di una base antisismica o ancora il trasferimento del David di Michelangelo in un museo moderno soggetto a minori sollecitazioni sismiche. Cinque anni fa, in seguito agli scavi del tunnel dell’alta velocità ferroviaria, a circa 600 metri di distanza dalla Galleria dell’Accademia che oggi ospita la statua, era stato lanciato un nuovo allarme per le eccessive presunte vibrazioni, subito rientrato. Anche la nuova minaccia giunta dall’America, secondo gli esperti di arte fiorentini, sembra essere destinata al medesimo epilogo.



A distanza di due anni dall’ultimo allarme, i riflettori tornano ad accendersi nuovamente sul David di Michelangelo e sulla possibilità che la statua tra le più ammirate e forse celebri del mondo possa crollare. A ribadire l’allarme è stato di recente il magazine del New York Times, come riporta Corriere.it che ribadisce quanto già era emerso secoli fa, esattamente nell’Ottocento, quando per la prima volta si individuò una presunta fragilità delle caviglie del David. Ricordiamo che la statua cinquecentesca che rappresenta una delle maggiori attrazioni di Firenze, posta nell’affascinante Piazza della Signoria, è solo una copia poiché l’originale è custodito presso la Galleria dell’Accademia da quasi un secolo e mezzo. Nel 1873, infatti, si decise di proseguire con il trasferimento del vero David di Michelangelo, poi sostituito con una copia dopo quasi 40 anni, nel 1910. Tornando al quesito iniziale e relativo ad un prossimo crollo della statua, il Cnr in collaborazione con l’Università di Firenze, due anni fa pubblicò uno studio che evidenziava la medesima fragilità delle gambe del David, tale da lasciare intravedere una seria e concreta minaccia a causa di una molteplicità di microfratture evidenti soprattutto all’altezza delle caviglie e più su, alle ginocchia. Lo studio si basò su una serie di prove eseguite su copie in gesso del David di Michelangelo e che evidenziarono proprio i possibili punti di rottura in caso di stimolazioni. Il rischio di un possibile crollo sarebbe legato nello specifico a eventuali scosse di terremoto. Queste provocherebbero l’inclinazione della statua di 15 gradi rendendo la rottura sempre più probabile.

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