A quasi sei anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, i riflettori si riaccendono sul caso che vanta tra i protagonisti Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo insieme alla madre Cosima Serrano per aver ucciso la cuginetta appena 15enne il 26 agosto 2010. Lo scorso luglio, l’avvocato della ragazza, Fausto Coppi, aveva reso pubblico un fatto che fu destinato a far discutere non poco: a distanza di oltre un anno dalla sentenza del 27 luglio 2015 con la quale la Corte d’Assise d’Appello di Taranto confermava la condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e per la madre Cosima, le motivazioni relative alla decisione non erano ancora state depositate, venendo così meno il diritto alla difesa dell’imputata. L’evento ebbe ampi strascichi in quanto annunciò anche la possibile scarcerazione della Misseri che potrebbe rischiare di scontare la sua pena a piede libero. In merito, il Ministro della Giustizia Orlando ha disposto una serie di accertamenti al fine di chiarire la paradossale situazione che vede al centro dell’attenzione il giudice relatore Susanna De Felice, artefice di aver accumulato un ingiustificabile ritardo di oltre un anno. Secondo quanto reso noto da Fanpage.it, citando le parole dell’avvocato Coppi, il ritardo del giudice relatore sarebbe da attribuire alle reiterate proroghe inviate per l’impegno che era stato chiamato a svolgere in qualità di membro della commissione d’esame del concorso in magistratura. La principale conseguenza di questo ritardo la si potrà notare il prossimo 15 ottobre, quando Sabrina Misseri celebrerà il suo sesto anniversario in carcere ma allo stesso tempo anche il suo possibile ritorno in libertà per assenza di una condanna definitiva, come stabilito dall’articolo 303 del codice di procedura penale. In assenza di motivazioni, dunque, non potrà esserci il ricorso in Cassazione, quindi nessuna sentenza definitiva e superati i sei anni previsti per legge, la successiva scarcerazione dell’imputata. Tuttavia, la convalida della scarcerazione che potrebbe avvenire nelle prossime settimane, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, prevede un’udienza con la quale il giudice delibererà il rilascio di Sabrina Misseri. In caso positivo, l’imputata accusata di aver ucciso Sarah Scazzi attenderà il verdetto conclusivo del processo a piede libero. Ciò che appare paradossale in un caso già di per sé discutibile, è che a decidere sulla scarcerazione della Misseri sarà proprio il giudice Susanna De Felice, il medesimo che ne ha finora ritardato il deposito delle motivazioni. Difficilmente propenderà per il rilascio dell’imputata e se così fosse, eviterebbe allo stesso modo anche un grave danno all’immagine della Magistratura, come avvenuto con i fatti venuti alla ribalta nelle passate settimane.