Arrestato un 30enne egiziano a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, a causa dell’accoltellamento di un giovane del paese. Due giorni prima aveva aggredito selvaggiamente il 67enne Andrea Grossi, all’uscita di un bar, ma in seguito era stato rilasciato. L’uomo, conosciuto come Moustafa Hussein, è un volto noto per gli abitanti e da almeno 10 anni circola nelle strade per chiedere l’elemosina. Stando alle parole de Il Giornale, si tratterebbe in molti casi di una costrizione e così è stato anche per l’anziano, che si è ritrovato poi a soccombere ai numerosi colpi dell’egiziano. L’uomo ha infatti reagito dopo che Grossi gli aveva rivelato di non avere monete da dargli e non ha esitato a sferrargli due colpi in pieno volto, per poi proseguire con diverse bastonate. Secondo i testimoni le percosse date sono state molto violente, tanto che chiunque sia passato da lì in quel momento se l’è data a gambe, preferendo non intervenire. Solo un italiano di 27 anni ha trovato il coraggio di fermarlo, riuscendo ad allontanare Hussein nonostante sia stato preso a botte a sua volta. L’egiziano è stato disarmato definitivamente da un ufficiale di Polizia, ma anche se sul posto sono intervenuti i Carabinieri, l’uomo è stato rimandato a casa. In quel momento Andrea Grossi veniva trasportato in ospedale. Nei due giorni seguenti Moustafa Hussein ha rincontrato il giovane che lo aveva fermato, un episodio non causale dato che i due vivono nelle immediate vicinanze. L’arresto è arrivato solo dopo che l’aggressore ha colpito il ragazzo numerose volte con un coltello tascabile. Un episodio che indigna ancora una volta gli abitanti di Sant’Angelo Lodigiano, soprattutto perché si tratta dell’ennesima aggressione portata a segno da uno straniero. Appena un mese fa molti fedeli erano stati terrorizzati da un nordafricano mentre si trovavano a Messa nella Basilica, mentre appena 7 anni fa un gruppo di stranieri ha ucciso un tabaccaio di 75 anni solo per rubare dei gratta e vinci e pochi incassi. Disappunto anche dalla criminologa Flaminia Bolzan, che tramite il proprio profilo Facebook ha puntato il dito contro la pericolosità di molti fatti avvenuti in tutta Italia in pochi giorni, al di là della nazionalità degli interessati. “A rimetterci siamo noi”, scrive la Bolzan, “gente in carcere quando non dovrebbe soggiornarvi e gente fuori che non è in grado per qualche motivo, di adeguarsi a norme che dovrebbero tutelare il diritto sacrosanto di ognuno di andare in giro senza rischiare di prender botte”.