In apertura della prevista Udienza Generale di oggi papa Francesco ha avvisato che, pur avendo preparato un catechesi specifica, avrebbe sostituito la stessa con con un incontro di preghiera per le vittime del terremoto che la notte scorsa ha colpito il centro Italia. Di fronte ai fedeli riuniti in piazza San Pietro il Papa ha esternato la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal forte sisma. Prima di iniziare l’annunciata sessione di preghiera recitando alcuni passi del Santo Rosario, Papa Francesco si è soffermato sul difficile compito di tutti gli operatori ed i volontari della Protezione civile e di tutti coloro che si stanno prodigando nelle opere di soccorso, dalle forze dell’ordine ai militari, chiedendo ai fedeli di unirsi a lui nella preghiera per ottenere la vicinanza di Gesù e l’intercessione della vergine Maria verso tutti coloro che stanno soffrendo affinchè siano loro alleviati il dolore e la sofferenza e che la pace possa tornare rapidamente a regnare nei loro cuori spezzati. Il Papa ha poi specificato che la catechesi che aveva preparato per l’odierna Udienza Generale sarebbe stata il tema dell’Udienza Generale della prossima settimana e ha invitato i fedeli a restare con lui per recitare insieme i misteri del Santo Rosario.
L’evento drammatico del terremoto della notte scorsa ha colpito profondamente il Santo Pontefice che ha, quindi, ritenuto più pressante la meditazione della preghiera, esternata con la recita dei misteri del Santo Rosario, alla catechesi che aveva previsto per oggi che avrebbe avuto come tema la vicinanza di Gesù. A questo proposito, due giorni fa il Papa, intervenendo alla Settimana Liturgica nazionale che si sta tenendo a Gubbio si era lungamente soffermato su un tema che gli sta molto a cuore: la misericordia. Particolare importanza, nella parole di Bergoglio, era stata data ai temi del perdono, della riconcicliazione e della misericordia, spiegando che è necessaria la consapevolezza che si viene perdonati per poter perdonare e che ciò rende il perdonato testimone della misericordia, tema che, lo ricordiamo, è quello scelto dal Papa per l’Anno Santo in corso, per generare il desiderio del perdono e della riconciliazione, due stati che accrescono l’animo umano.
Questo messaggio è stato trasmesso dal Pontefice anche in forma scritta in una missiva inviata attraverso il Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, nel quale si è soffermato sulla necessità della riconciliazione che non può e non deve essere parte di atteggiamenti intimistici ed autoconsolatori ma, essendo un potente strumento per il rinnovamento dei cuori e dell’anima dell’essere umano, è necessario esprimerla in forma pubblica per esserne testimoni e rendere testimoni a loro volta gli ascoltatori e poter, quindi, offrire a tutti gli uomini l’esempio e l’esperienza di questo dono di Dio. Al termine della sessione di preghiera Papa Bergoglio ha ringraziato i tanti pellegrini presenti nelle loro lingue d’origine, esprimendo anche la sua vicinanza a quei fedeli giunti da terre particolarmente martoriate, invitandoli ad unirsi alla preghiera generale non solo per le vittime del terremoto della notte scorsa ma anche per tutti coloro che vivono nella paura e nella sofferenza a causa di guerre, carestie, malattie o ingiustizie e di tutti gli altri mali del mondo. La fede e il sacrificio, ha sottolineato Papa Bergoglio, alla fine verranno ripagati da Dio. L’udienza di preghiera si è conclusa poco prima delle undici con la folla dei fedeli che ha tributato un lungo applauso al Pontefice.