Madre Teresa, la religiosa scelta da papa Francesco come testimone della misericordia e che sarà canonizzata a settembre, “torna” al Meeting attraverso le parole di Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di canonizzazione della fondatrice delle Missionarie della Carità.

Papa Francesco ha indicato Madre Teresa come la santa da seguire per vivere pienamente quest’anno il Giubileo della misericordia. Perché questa scelta?
Il Papa ha detto che misericordia significa letteralmente dare il cuore ai miseri. Questo è esattamente quel che ha fatto Madre Teresa. Anche Benedetto XVI aveva ricordato che la misericordia non deve calare dall’alto, ma richiede di dare qualcosa di sé. Madre Teresa non ha utilizzato molto la parola misericordia, l’ha messa in pratica con gesti concreti. Non parlava delle sue opere di misericordia, ma ha parlato dell’amore di Gesù verso gli ultimi. Papa Francesco a volte utilizza l’espressione “amore tenero”, sempre per indicare che il gesto parte dal cuore.



Visitando la mostra allestita al Meeting, si resta colpiti dal fatto che Madre Teresa non è stata una super-donna esente da dubbi, ma ha convissuto per cinquant’anni con l’oscurità. Questo ribalta l’immagine comune che si ha dei santi. È corretto?
Esatto. Madre Teresa era una donna concreta, con i piedi ben piantati sulla terra. Era una persona che amava donarsi agli ultimi. E allo stesso tempo era una mistica. Aveva una forte unione con Cristo, ma paradossalmente era così unita con Lui che Cristo ha voluto condividere con lei la sua sofferenza. Sulla croce Gesù si è sentito abbandonato e ha gridato questo a Dio. Madre Teresa diceva che la condivisione della sofferenza di Cristo è la più grande povertà che si può sperimentare nel mondo. Essere non amati, non voluti, provare una solitudine profonda.



Qual è nell’esperienza di Madre Teresa il valore della sofferenza umana?
Mi piace citare un fatto accaduto alla madre: una volta andò da una malata e le disse che doveva essere lieta perché era così sofferente da essere vicina a Cristo. La donna le rispose che allora desiderava allontanarsi da Cristo, perché troppo acuta la sua sofferenza. Questo spiega perché ci sono così pochi santi nel mondo. Perché non si diventa santi, non si può diventare intimi di Gesù senza abbracciare la croce. Madre Teresa non cercava la sofferenza, la accettava. Il dolore non ha valore in sé, ma ha valore se viene accettato e poi offerto in unione con Gesù.



Come è cambiato il suo giudizio su questa donna, dopo averne curato il percorso di canonizzazione?

Dopo i lavori del processo di canonizzazione ne  ho una conoscenza più completa. Adesso posso dire di conoscerla meglio.

Che cosa significa per Madre Teresa dire la parola “tu”?
Madre Teresa aveva una grande capacità empatica e di commuoversi di fronte a tutti perché lei per prima ha compatito, che significa “patire con”, la sofferenza di Cristo di cui ho parlato prima. Madre Teresa aveva il dono di tirare fuori dalle persone il meglio, senza fare distinzioni di razza, cultura o religione. Ogni persona era per lei un fratello o una sorella.

Luca Brambilla