Tre forti scosse di terremoto hanno colpito Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche nelle prime ore di mercoledì mattina. La prima di magnitudo 6 è stata registrata alle 3.36, con epicentro a due chilometri da Accumoli (Rieti) e dieci chilometri da Amatrice (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Le altre due scosse sono avvenute nell’arco di un minuto,alle 4.32 e alle 4.33. Oltre 50 le altre scosse superiori a magnitudo 2. Abbiamo contattato Claudio Lamolinara, referente tecnico nazionale Soccorsi con mezzi e tecniche speciali (Smts), che ieri è intervenuto con gli altri soccorritori ad Amatrice.
Com’è in questo momento la situazione lì dove lei si trova?
La situazione è drammatica, stiamo conducendo operazioni di ricerca e soccorso nelle abitazioni crollate. In particolare in questo momento stiamo operando con le squadre della Croce Rossa in un’abitazione dove c’è una persona con le gambe incastrate sotto le macerie. Stiamo scavando e tra poco dovremmo estrarla.
Quanto sono gravi i danni?
Qui ad Amatrice la situazione ricorda quella del terremoto dell’Aquila del 2009. Stiamo operando e abbiamo recuperato i corpi di due persone decedute in una prima abitazione. Adesso fortunatamente abbiamo individuato una persona viva che stiamo togliendo da sotto le macerie.
Come pensate di gestire il vostro lavoro?
Noi continueremo a oltranza. Tramite la sala operativa nazionale abbiamo attivato le squadre Smts di Lombardia, Liguria, Lazio ed Emilia-Romagna. La squadra dell’Abruzzo inoltre è stata la prima ad arrivare, vista la vicinanza del territorio. Con questo personale specialistico della Croce Rossa andiamo a compiere la nostra opera che consiste nell’infiltrarci in questi buchi e tirare fuori le persone, sperando che il maggior numero possibile sia ancora vivo. Nella zona dell’eliporto abbiamo anche attivato un posto medico avanzato unitamente al 118, dove sono fatti confluire tutti i feriti nella zona di smistamento.
Voi da quale ora del mattino state operando?
Due ore dopo la scossa abbiamo avuto l’ok per raggiungere la location dalla sala operativa comandata da Lamberto Antonini, che è il nostro referente nazionale per le attività di emergenza.
Ci sono conseguenze strutturali per case, ponti e infrastrutture?
Sì, i ponti sono alquanto dissestati. Infatti nella mattinata quando stavamo arrivando con i camion avevamo un certo timore. La polizia stradale ci ha fatti passare uno alla volta in quanto la loro stabilità è a rischio. Per quanto riguarda i danni siamo di fronte a L’Aquila 2.
C’è qualcosa di particolare che vi è capitato di osservare?
Nulla di particolare. Qui dove sono io, al momento, c’è un uomo che pur essendo incastrato è in buone condizioni. Negli altri casi purtroppo abbiamo fatto recuperi di persone decedute.
Ci sono fughe di gas?
I Vigili del Fuoco ci hanno confermato che non ci sono fughe di gas.
Perché le vittime ad Amatrice sono così numerose?
Ad Amatrice nei prossimi giorni avrebbe dovuto esserci una sagra, e le persone che si trovavano in paese al momento del sisma erano in buona parte turisti che possiedono una seconda casa in collina e vengono per passarvi le vacanze.
Il bilancio delle vittime è destinato a salire?
Non glielo so dire. Qui nella zona dove stiamo operando le case sono tutte crollate. Consideri che sono case vecchie con muri misti in pietra e mattoni a rinforzare la parte del solaio, e quindi di conseguenza questa situazione ha provocato un crollo. E’ come se sulle nostre gambe andassimo a caricare un peso eccessivo rispetto alla nostra forza fisica.
(Pietro Vernizzi)