Purtroppo in questo terremoto avvenuto in Centro Italia bisogna derubricare oltre allo sciacallaggio nei luoghi della strage anche un altro tipo di sciacallaggio, questa completamente virale che si sta spargendo sul web. Sentite questa, mentre intanto la gente viene ritrovata sotto le macerie di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto: «all’estero parlano di magnitudo 6.2, mentre Ingv ha dato come notizia M 6.0 per la massima scossa di terremoto avvenuto. Per la legge Monti se non supera 6.1 lo Stato non paga i danni». Perfetto, servita una bella bufala che se non fosse successo quanto stiamo assistendo dal Lazio alle Marche potrebbe anche farci sorridere. Ma così non è: l’ultima follia dei complottasti in rete è questa che in forme diverse è arrivata a milioni di internauti. Il governo dunque avrebbe fatto pressioni a Ingv per modificare la magnitudo della scossa e non pagare i danni alle popolazioni: oltre ad essere totalmente falsa la notizia, La Stampa spiega anche nel merito, «Secondo i complottisti il risarcimento dei danni dipende dalla magnitudo del terremoto. Peccato che i risarcimenti dei danni si calcolino sulla base dell’intensità dei terremoti e non della loro magnitudo: la prima viene calcolata sulla base della scala Mercalli (quella che misura appunto l’intensità sulla base dei danni), la seconda sulla base della scala Richter». : – – – –
Anche Federica Mogherini, l’alto rappresentante per la Politica estera Ue, è intervenuta sul disastroso terremoto (e scosse successive) che dalla notte del 24 agosto ha messo in ginocchio e raso al suolo molte zone del Centro Italia. Come fa sapere TgCom24, attraverso il suo blog la Mogherini ha voluto ricordare lo stesso dolore vissuto con il terremoto del 2009 a L’Aquila: “Ero a Roma, alle 3.36 della notte tra martedì e mercoledì, e il pensiero è andato immediatamente a quell’altra notte, nel 2009, in cui alla stessa ora le scosse ci svegliarono, forti. Il dolore per le vittime, i bambini, le famiglie, le comunità, ma anche per il carico di sofferenza e fatica dei tanti che scavano tra le macerie, organizzano i soccorsi, salvano e consolano, aiutano a ritrovare o a ricostruire la vita”. Federica Mogherini ha voluto sottolineare come il suo pensiero sia stato immediatamente quello “di garantire che tutti gli strumenti della solidarietà europea venissero messi a disposizione”.
Sale il bilancio delle vittime del terremoto che ha devastato ieri notte il Centro Italia. Il dipartimento della Protezione civile ha aggiornato il numero dei morti: sono 250 quelli accertati. E aumenta anche il numero dei feriti: sono 365 quelli in ospedale. Tra le macerie degli edifici crollati si continua a scavare anche oggi per cercare le persone ancora disperse. Tra i sopravvissuti del terremoto ci sono anche bambini, come Giorgia, di 8 anni, che è rimasta per 16 ore sotto la sua casa crollata a Pescara del Tronto. La bambina è stata salvata ieri e operata oggi all’ospedale di Ascoli Piceno: Giorgia sta bene mentre la sorella, di 10 anni, che era distesa accanto a lei non ce l’ha fatta. Angelo Moroni, il vigile che ieri ha estratto Giorgia dalle macerie ha dichiarato all’Ansa e al Tg1: “Spero che Giorgia si ricordi poco di qui, anzi spero che dimentichi tutto. E’ stata una grande gioia, dentro mi rimarrà un bel risultato”, dice raccontando che per tirare fuori la bambina “abbiamo scavato a mani nude per ore”.
Gli ingenti danni provocati dal terremoto che ha messo in ginocchio l’intero Centro Italia ha spinto in tanti, tramite i social, a chiedere di destinare il jackpot del Superenalotto pari a 128,8 milioni di euro alle popolazioni colpite. La proposta tramutatasi in una vera e propria petizione online ha coinvolto anche Giorgia Meloni di Fratello d’Italia, come rivela TgCom24. A frenare una possibile iniziativa di tale portata è stato però il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che ha sottolineato quanto sia difficile la sua realizzazione. A raccogliere la proposta degli utenti della rete sono i siti di raccolta firme tra i più importanti, ovvero Change.org, Firmiamo.it e You.wemove.eu. Tutte le petizioni sono indirizzate al premier Matteo Renzi ed al ministro Padoan. L’idea però è stata prontamente frenata da Baretta che rispondendo alle domande dell’agenzia di stampa di giochi e scommesse Agipronews ha definito l’iniziativa bella, “ma ci sono dei problemi da risolvere”. Il problema sorge dal fatto che il valore del jackpot Superenalotto di fatto apparterrebbe già ai milioni di giocatori che da oltre un anno hanno investito circa 900 milioni di euro. Non è escluso però che possa essere attuata “una soluzione tecnica per destinare parte dei proventi della raccolta alla ricostruzione”, anche se “non è detto che ci riusciremo”, ha chiosato Baretta.
Dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia ieri e che continua a far tremare la terra anche oggi in Lazio, Umbria e Marche, si stanno effettuando controlli anche sulle dighe. L’Enel, come riporta Il Messaggero, fa sapere che “non si rilevano danni alle dighe delle regioni interessate e in particolare alla diga di Scandarello”. In seguito al terremoto sono state intensificate le ispezioni e i controlli alla diga, alle sponde e a tutte le opere che costituiscono il serbatoio nel suo complesso. Dai controlli è emersa la “totale assenza di situazioni anomale” e di conseguenza “la sicurezza della diga”. L’Enel sottolinea che i controlli sono stati ripetuti in seguito ad ogni scossa e “hanno ribadito il positivo esito delle verifiche fatte dopo la scossa principale, confermando lo stato di sicurezza delle opere”. Le verifiche sono state rese disponibili all’Autorità nazionale preposta al controllo dighe e tutte le attività di Enel sono concordate all’interno del Comitato operativo del dipartimento di Protezione civile.
L’Italia si è risvegliata totalmente devastata anche oggi, dopo la prima giornata di lunghe ed estenuanti operazioni di recupero dei corpi sotto le macerie. Il terremoto che si è verificato nella notte del 24 agosto ha portato alla luce tutta la sua devastazione, con un numero altissimo di vittime ed ancor di più di feriti e dispersi. Oggi, nel campo dei soccorritori di Arquata del Tronto è giunta anche Laura Boldrini, presidente della Camera, che ha commentato l’attuale situazione degli sfollati rimasti senza un’abitazione poiché distrutta o lesionata gravemente. “La gente chiede di non allontanarsi da casa. Vogliono rimanere lì vicino”, ha commentato la Boldrini. La presidente della Camera ha quindi aggiunto: “Preferiscono dormire in auto pur di non lasciare la loro casa e noi ne dobbiamo tenere conto. Anche perché abbiamo visto in passato che allontanare le persone in via definitiva è molto negativo, non funziona”.
Il dramma non finisce, il terremoto continua a compiere nuove scosse più o meno gravi: l’ultima è delle 14.30, avvertita fortissima dai soccorritori e dagli inviati giornalisti. Scossa di M 4.7 sulla scala Richter di nuovo con epicentro ad Amatrice, la terra trema ancora e qualche calcinaccio è venuto giù – ad esempio un pezzo di Chiesa nel centro di Amatrice ha avuto un altro crollo con per fortuna nessuna vittima o ferito coinvolto nella nuova scossa – e il terrore è tornato altissimo. Ora la scossa di assestamento è per fortuna terminata ma come si può evincere il terremoto che sta devastando il centro Italia non accenna a finire con nuove e continue scosse sismiche. Sale nel frattempo il numero delle vittime, ora 241 dopo la correzione della prefettura di Ascoli Piceno rispetto al numero di 248 dato dalla Protezione Civile due ora fa in conferenza stampa.
In questi minuti il capo della Protezione Civile sta aggiornando con le ultime notizie sul terremoto: oggi, giovedì 25 agosto 2016, la situazione secondo il capo Fabrizio Curcio delle squadre di salvataggio impegnate sul territorio nazionale, assieme a Titti Postiglione (responsabile operativo) è la seguente. “L’ultimo bilancio dei morti totali del terremoto del centro Italia è di 248, 11 ad Accumoli, 184 ad Amatrice, 46 ad Arquata del Tronto”. In realtà la prefettura di Ascoli Piceno dà altre cifre proprio in questi minuti, e riduce a 241 le vittime accertate. Resta comunque una tragedia, visti anche i più di 350 feriti sul campo di Amatrice, Arquata, Accumoli e Norcia. Il dato interessante della Protezione Civile dato questa mattina è però un altro, ovvero il numero di salvataggi andati a buon fine nelle ricerche sotto le macerie dal momento del sisma fino ad ora. «Nella zona di Arquata e Pescara del Tronto abbiamo tirato fuori 15 persone vive, con 388 uomini disposti sul campo per scavare; nella provincia di Rieti invece sono ben 200 i ritrovati vivi sotto le macerie, con 639 uomini schierati sul campo».
Si mobilita anche il Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, dopo il terremoto che ha devastato ieri il Centro Italia. Il Consip comunica di aver attivato una task force per dare supporto alla Protezione Civile per l’utilizzo degli strumenti per la gestione delle forniture in caso di calamità naturale. Si tratta di accordi quadro con i fornitori che sono attivati in caso di situazioni di emergenza. In particolare, sono al momento già disponibili accordi quadro per la fornitura di bagni mobili, trasporto materiali, soluzioni abitative in emergenza. A questi si aggiunge l’accordo quadro per il noleggio, trasporto e installazione di moduli container in emergenza (ad uso bagni, magazzino, ufficio) destinati ai campi base allestiti in occasione degli eventi di calamità naturale.
Era prevedibile ma ora è arrivata la conferma: dopo il terremoto fortissimo che ha sconvolto il centro Italia da Marche al Lazio fino a Umbria e Abruzzo, la Procura di Rieti ha voluto aprire stamani un’inchiesta per disastro doloso. Nell’ambito delle indagini che già ieri sono partite subito dopo il sisma ad Amatrice e Accumoli, è stato aperto un unico fascicolo contenente l’ipotesi di reato per disastro colposo. Un atto dovuto per un terremoto che ora bisognerà capire – come ogni volta accade in questi casi – se fosse prevedibile in qualche misura o se, come confermano molti geologi, fosse del tutto imprevedibile per forza e devastante propagazione. L’inchiesta riporta l’Ansa è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Sapeva e impegna tutti i magistrati del reatino. Sopralluoghi e report verranno ovviamente visti anche dal Governo e dalla Protezione Civile per una dettagliata descrizione di quanto avvenuto nelle ultime 48 ore drammatiche.
Continuano le scosse di terremoto in Centro Italia dopo quelle che ieri notte hanno devastato varie province di Lazio, Umbria e Marche: Rieti, Perugia, Ascoli Piceno. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) con l’ultimo bilancio segnala infatti la sequenza sismica tra le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo. Dall’inizio del terremoto e fino alle ore 8.00 di oggi 25 agosto sono state localizzate più di 470 repliche: 85 gli eventi sismici localizzati di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 8 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello avvenuto nella zona di Norcia, in provincia di Perugia, con magnitudo 5.4 alle 04:33. Le scosse più forti registrate questa notte sono quelle avvenute alle ore 01.22 di magnitudo 3.8, alle ore 05.17 di magnitudo 4.5 e alle ore 06.51 di magnitudo 3.9.
Il giorno dopo il terremoto in Centro Italia che ha devastato vari comuni in Lazio, Umbria e Marche, la Protezione civile fa sapere che sono oltre 5.400 gli uomini in campo che stanno prestando assistenza nei luoghi colpiti dal sisma. Come si legge sul la Prealpina.it che riporta un’agenzia di stampa Askanews, a riferirlo è la responsabile dell’ufficio emergenze della Protezione civile, Titti Postiglione, nel primo briefing di oggi nella sede centrale della struttura. In particolare, ad essere impegnate nelle operazioni di soccorso, sono mille unità delle forze di polizia, 1.060 vigili del fuoco, 400 appartenenti alle forze armate e più di 3mila tra volontari e appartenenti ad associazioni e organizzazioni locali delle tre regioni colpite ieri dal terremoto.
Il terremoto in Centro Italia, come già era avvenuto per L’Aquila e Assisi, scatena una corsa alla solidarietà che per prima coinvolge l’Italia ma che per fortuna vede impegnati anche altri Paesi europei colpiti dalla grave emergenza umanitaria e infrastrutturale del centro Italia. E allora quest’oggi previsti arrivi di fondi dall’Ue e dagli Usa, mentre già la Russia si era mossa ieri direttamente con le parole di Putin che dava pieno sostegno al collega Renzi. A livello invece più pratico – visto che la primaria emergenza delle ultime 25 ore è proprio lo scavare anche a mani nude per trovare anche un solo disperso ancora in vita – arrivano da Malaga e da tutta la Spagna alcune squadre di Vigili del Fuoco che si affiancheranno a quelli italiani e alla Protezione Civile, oltre a innumerevoli volontari. Servono anche mezzi meccanici visto che in molti casi il tempo è decisivo e scavare a mani nudi, oltre che rischioso, richiede a volte molto tempo.
Sono state davvero tante le scosse di terremoto che nella notte hanno interessato le zone già colpite ieri dal sisma. Le più significative si sono avute nella provincia di Rieti di primo mattino. Alle 5:17 c’è stata una scossa di magnitudo 4.5 a una profondità di 10 km che ha interessato in particolare Accumoli, Arquata del Tronto e Norcia. Poco dopo, alle 6:12, un’altra scossa di magnitudo 3.3, sempre a una profondità di 10 km, ha coinvolto anche Amatrice. Ancora alle 6:51 una scossa di magnitudo 3.9 ha avuto epicentro a 4 km da Amatrice a una profondità di 13 km. Intanto si aggrava il bilancio delle vittime stilato dal Dipartimento della Protezione Civile: 190 si sono avuti nella provincia di Rieti e 57 in quella di Ascoli Piceno. Dunque sono 247 finora i morti accertati, ma non si può ancora parlare di bilancio definitivo, dato che l’elenco dei dispersi continua a essere lungo.
La notte non ferma oggi la ricerca dei soccorritori dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia. Anche nel buio pesto si scava tra le macerie. L’esercito ha messo a disposizione alcuni fari per aiutare ad individuare eventuali sopravvissuti. Nel frattempo emerge la tragica storia di due gemellini di 6 anni: Simone è stato recuperato vivo, ma versa in gravissime condizioni, mentre suo fratello è stato estratto senza vita. Sono tanti i bambini che hanno perso la vita: non c’è l’ha fatta, ad esempio, un piccolo di 4 anni di Amatrice, morto in ospedale ad Ascoli Piceno, mentre nello stesso paesino hanno perso la vita due fratelli di 12 e 14 anni. Senza vita è stato estratto anche il corpo del padre, Ezio Tulli, assistente capo della polizia stradale, mentre la mamma, anche lei poliziotta, si è salvata. Molte le famiglie che si trovavano in vacanza in zona. Si cercano segni di vita tra le macerie, come riporta il Corriere della Sera, anche con apparecchi in grado di captare flebili segnali
Si aggiorna il bilancio provvisorio delle vittime: i morti per il terremoto che ha colpito il Centro Italia nella notte del 24 agosto sono saliti a 159. L’ultimo aggiornamento ufficiale della Protezione Civile parlava di 120 vittime, ma in tarda serata sono stati aggiunti altri 12 morti nella zona di Arquata del Tronto e poco fa è stato comunicato il nuovo dato. Resta imprecisato, invece, il numero dei dispersi. La situazione è drammatica: «Peggio che all’Aquila a livello di crolli strutturali», ha dichiarato Paolo Crescenzi, responsabile della Protezione civile della Valle del Velino, secondo cui il numero delle vittime salirà molto. «Molte case si sono richiuse su se stesse e questo non permette di accedere all’interno facilmente. La fase più critica forse deve ancora arrivare quando entreremo nelle abitazioni. Troveremo solo dei cadaveri», ha aggiunto Crescenzi. Anche secondo il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il bollettino è destinato a crescere.
Danni anche in Umbria dopo le forti scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia. In questa regione la situazione più critica è stata registrata a Norcia, dove sono state danneggiate abitazioni, chiese e monumenti, come il Seminario vescovile e le chiese di Santa Illuminata e di San benedetto. Nelle Marche, invece, il sisma ha aperto delle piccole crepe nel Duomo di Urbino e la cattedrale è stata transennata. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha intanto annunciato che il governo è pronto a mettere a disposizione tutto ciò di cui c’è bisogno. Domani, innanzitutto, verrà messa a disposizione la prima somma, forse di 50 milioni di euro, in attesa di un’analisi dei danni subiti e di finanziare altre parti. «Domani sarà stanziata la prima somma per l’emergenza», ha dichiarato Graziano Delrio. Negli ultimi minuti è emersa anche una buona notizia: una bambina di 10 anni è stata estratta viva dai vigili del fuoco a Pescara del Tronto a oltre 17 ore dal sisma, mentre la sorellina non ce l’avrebbe fatta.
Il destino è davvero incomprensibile alle volte: il terremoto avvenuto nel Centro Italia ha fatto finora la tristezza di 120 morti, affermato poco fa in conferenza stampa dal Premier Matteo Renzi. Tra questi anche la storia di una piccola bambina, di 18 mesi, che già in precedenza vi abbiamo raccontato essere purtroppo morta dopo il trasporto da Arquata del Tronto all’ospedale di Ascoli Piceno. Il dramma però che rende ancora più misterioso il destino di queste zone e di queste persone sta nel fatto che la mamma di quella piccola vita spezzata era scampata dal terremoto dell’Aquila nel tragico 2009. Come riporta l’Ansa, la donna aveva addirittura deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza ma è evidentemente il destino l’attendeva una seconda, tragica, volta. Anche il compagno è ricoverato come lei all’ospedale di Ascoli ma non sono al momento in pericolo di vita, mentre la piccola figlia purtroppo non ce l’ha fatta.
E’ enorme, in queste ore, la vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto che ha messo in ginocchio il Centro Italia. Ad esprimere il proprio cordoglio, come riporta cblive.it, è stata anche la Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana, che ha espresso solidarietà a coloro che sono stati coinvolti dal terremoto nelle regioni di Lazio e Marche. I vescovi della CEAM guidati dal Presidente Mons. Bruno Forte si sono raccolti in preghiera rivolgendo il loro pensiero alle numerose famiglie di sfollati e vittime. La vicinanza è stata espressa anche nei confronti dei vescovi delle diocesi di Rieti e Ascolti Piceno, rispettivamente mons. Domenico Pompili e mons. Giovanni D’Ercole così come dei parrochi che sono scesi in strada dando il loro supporto materiale nel tentativo di estrarre quante più vite possibili da sotto le macerie. Il Presidente CEAM mons. Bruno Forte ha voluto lasciare il suo messaggio ufficiale: “A nome dei Vescovi dell’Abruzzo e del Molise esprimo ai pastori delle Chiese colpite dal terremoto al Loro popolo la vicinanza delle nostra gente nella preghiera e col cuore. Le nostre Caritas sono pronte a collaborare per quanto possa occorrere e sia nelle nostre possibilità. Il Signore mostri il Suo volto di Misericordia alle vittime, ai Loro cari e a tutte le persone colpite”.
Dopo il terremoto che ha colpito stanotte il Centro Italia, Lazio, Marche, Umbria, c’è paura anche per zone non lontane dall’epicentro del sisma come quella dei Campi Flegrei, una vasta area nord-ovest di Napoli a rischio vulcanico. Ma si tratta di “rischi completamente diversi tra di loro”, spiega a Ilsussidiario.net Nicola Tullo, presidente dell’Ordine Geologi della Regione Abruzzo. Quella dei Campi Flegrei e del Vesuvio è “una situazione di vulcanesimo di tutt’altro genere”, sottolinea Tullo che aggiunge che in caso di scosse in altre zone non ci sarebbe alcuna correlazione: “Se si verificano terremoti in altre aree sono fenomeni normalmente disgiunti”. Il sisma di stanotte in Centro Italia si è sviluppato in un “settore particolare dell’Appennino centro meridionale che è una zona ad elevata pericolosità sismica perché ci sono delle faglie dove si possono produrre questi terremoti”. Il presidente dell’Ordine Geologi della Regione Abruzzo chiarisce poi che “l’Appennino è una struttura giovane e ancora in fase di formazione e a volte si accumula molta energia in determinati settori che poi viene liberata” e se a questo si aggiunge il fatto che “abbiamo un patrimonio di edifici e monumenti molto fragile il rischio aumenta in modo esponenziale in queste zone”. Riguardo a quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni nella zona colpita dal terremoto di stanotte Tullo ribadisce che “è impossibile fare una valutazione”: “Le scosse seguenti, quelle di assestamento, cosiddette di ‘after shock’, si produrranno ancora per diversi giorni. Dobbiamo aspettarcele ma non sappiamo dire di che intensità saranno anche se statisticamente si vanno a ridurre. A volte potrebbero essere anche di energia paragonabile alle prime due”. (Dichiarazioni rilasciate a Ilsussidiario.net da Nicola Tullo, presidente dell’Ordine Geologi della Regione Abruzzo)
Si preannuncia la prima difficile notte per gli abitanti delle zone colpite dal terribile terremoto della scorsa notte. Secondo quanto rivelato da TgCom24, nella Regione Marche si parla di almeno 1500 sfollati le cui case sono andate letteralmente distrutte o rese inagibili dal sisma. A renderlo noto è stata la Protezione Civile della Regione, che ha evidenziato come la maggior parte dei coinvolti abiti nel comune di Arquata del Tronto e nella frazione di Pescara del Tronto, letteralmente rasa al suolo. Le persone rimaste senza un’abitazione saranno ospitate tutte nelle tendopoli che si sta procedendo ad allestire per la notte. Cresce intanto il numero delle vittime. Al momento si parla di 75 morti tra Accumoli e Amatrice ai quali vanno aggiunti i 24 morti ad Arquata, nella provincia di Ascolti. Il bilancio è ancora destinato a salire drammaticamente, insieme a quello dei feriti.
Il premier Matteo Renzi è arrivato ora nei luoghi colpiti dal terremoto che ha devastato il centro Italia con una scossa di grado M 6.0 Richter: Rieti e Ascoli Piceno le province più colpite con i comuni di Arquata del Tronto, Accumoli e Amatrice che sono i tre paesi simbolo della devastazione e purtroppo quasi totale disintegrazione del centro storico. Le vittime continuano a crescere, mentre Renzi ora ad Amatrice sta tentando di coordinare con Delrio le prossime operazioni di soccorso della Protezione Civile e di tutte le forze impegnate nei soccorsi delle aree terremotate: il presidente del Consiglio si è diretto subito verso le aree dove i volontari stanno allestendo il primo campo sfollati, con aiuti e materiali che stanno arrivando in queste ore da ogni parte d’Italia. Intanto riporta l’inviato di Rai News 24 che alcune ruspe stanno cercando di scavare vicino al centro di Amatrice per cercare un bambino che nel pomeriggio ha chiesto aiuto da sotto le macerie. Renzi e Delrio nelle prossime ore rilasceranno altre dichiarazioni per capire e avere, assieme al capo della Protezione Civile Curcio, un primo bilancio provvisorio realistico.
E’ immenso il lavoro in atto da parte della Croce Rossa Italiana, scesa in campo in seguito ai drammatici fatti seguiti alle devastanti scosse di terremoto nel Centro Italia. Sono centinaia di volontari che si sono mobilitati per far fronte all’emergenza nelle zone colpite, nelle province di Perugia, Rieti, Ascoli Piceno e non solo. Tanti i mezzi utilizzati per assistere le popolazioni colpite. Al momento si parla di oltre 200 i volontari che nelle ultime ore hanno raggiunto le località maggiormente colpite, Amatrice e Accumoli, Pescara del Tronto, Arquata del Tronto. La Croce Rossa ha messo a disposizione decine di ambulanze, furgoni, fuoristrada ed autocarri ed altri mezzi che potrebbero aiutare in queste drammatiche ore di lunghe operazioni in corso. Inviati sul posto anche squadre di supporto psicologico, Soccorso con Mezzi e Tecniche Speciali e numerose unità cinofile.
Assieme a L’Aquila il terremoto avvenuto questa notte nel Centro Italia è uno di più gravi della storia moderna d’Italia, purtroppo con il numero di vittime che ancora sta salendo (si è arrivati a 75 dalle ultime dichiarazioni della Protezione Civile). Ascoli Piceno, Rieti e Perugia le province più colpite, Amatrice, Arquata del Tronto, Accumoli e Norcia i paesi più colpiti: le notizie terribili che arrivano dal punto di vista delle vittime vengono aggiornate con la distribuzione parziale delle aree di provenienza, con 53 nel Lazio e 20 nelle Marche, mentre l’Umbria per fortuna rimane al momento senza morti per via di una maggior resistenza delle case e dei palazzi ricostruiti dopo i precedenti sismi del 1979 e del 1997. La Protezione Civile, intervenuta a Roma con una seconda conferenza stampa di aggiornamento, ha raccontato come tra quelle in corso e quelle già avvenute si sono calcolate circa 200 scosse dalle ore 3.30 fino ad ora nel centro Italia. 6 di queste 200 sono state con magnitudo superiore al grado 4 della scala Richter. Intanto continua la “gara” di solidarietà dalla regioni d’Italia: la Toscana ha appena messo a disposizione oltre 500 posti letto per gli sfollati del terremoto. : – – – –
La non prevedibilità del terremoto che ha colpito la scorsa notte il Centro Italia, è stata sottolineata anche dagli esperti, tra cui Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi a Ilsussidiario.net. A spiegare invece cosa sia realmente accaduto e quali sono state le cause del terribile sisma che ha interessato molte zone del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, lo hanno spiegato i sismologi dell’Ingv al quotidiano online Unità.tv. La causa sarebbe da rintracciare nello “stiramento” dell’Appennino ovvero nel processo di estensione da Est verso Ovest. In merito ha chiarito Alessandro Amato, sismologo di Ingv: “Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale, simile a quella all’origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello de L’Aquila del 2006 e quello di Colfiorito del 1997”. Anche in quel caso, a detta dell’esperto, si era assistito a terremoti superficiali, “avvenuti come questo alla profondità compresa fra 8 e 10 chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti”. Amato non ha escluso che si possa registrare un’altra faglia come quella attiva di 25 chilometri e compresa nelle aree delle provincie di Perugia, Rieti, Ascoli Piceno fino all’Abbruzzo.
Il terremoto che si è verificato questa notte nel Centro Italia da Rieti fino ad Ascoli Piceno, dal Lazio fino a Umbria e Marche, “non era assolutamente prevedibile”. A dichiararlo a Ilsussidiario.net è Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi. “Noi geologi diciamo da anni che è necessario ampliare una cultura della prevenzione perché è l’unica che realmente può mettere in sicurezza i territori e salvare le vite umane”, sottolinea Peduto. La prima scossa di terremoto è stata di magnitudo 6.0 èd è avvenuta alle ore 03:36 tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. L’epicentro del terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia ad una profondità di 4 km. Come sette anni fa a L’Aquila anche questo terremoto è avvenuto di notte, proprio alla stessa ora, ma secondo Peduto non c’è alcun collegamento: “I terremoti non avvengono sempre di notte, quello dell’Irpinia del 1980 si è infatti verificato alle 19 di sera. L’orario non ha alcuna influenza su questi eventi”. Per le operazioni di ricognizione del territorio dopo il terremoto che ha devastato stanotte le regioni Lazio, Marche e Umbria, sono già pronti 30-40 geologi. “Ci siamo già attivati – sottolinea Peduto – e abbiamo messo a disposizione sia del Dipartimento nazionale di Protezione civile che dei servizi regionali un elenco di geologi formati proprio per questi eventi. Da anni abbiamo un’intesa di soccorso tecnico proprio in questi casi e questi geologi hanno seguito dei corsi di soccorso specialistici. Aspettiamo di essere chiamati non appena saranno pronti perché in questa situazione sono prioritarie, più che le ricognizioni, le operazioni di soccorso delle presone e di estrazione dalle macerie”. (Dichiarazioni rilasciate a Ilsussidiario.net da Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi)
Che si tratti di donare sangue o di mettere a disposizione la propria rete Wi-fi, gli italiani hanno dato subito una forte risposta agli appelli della Croce Rossa Italiana per aiutare le vittime del terremoto che questa notte ha sconvolto la vita di migliaia di persone che vivevano tra i comuni di Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e Norcia. Le forti scosse di terremoto che hanno provocato terribili crolli e uccidendo decine di persone hanno messo in ginocchio tante famiglie e per aiutarle a ricominciare oltre che per sostenerle in questi momenti difficili con generi di prima necessità ci vorrano anche delle ingenti somme di denaro. Per questo la provincia di Modena ha deciso di aprire un conto per raccogliere le donazioni di chi volesse aiutare le popolazioni colpite dal devastante sisma di magnitudo 6.0 che alle 3.36 ha dato inizio alla serie di scosse che hanno terrorizzato gli abitanti delle province di Rieti e Ascoli Piceno. Come ci viene ricordato su Laltrapagiona.it, nel contribuire alle donazioni sul conto corrente intestato alla Provincia di Modena è importante specificare la causale “azioni di solidarietà terremoto centro Italia del 24 agosto”: clicca qui per avere le coordinate bancarie.
Sono 17 i morti nella provincia di Ascoli Piceno per il terremoto che nella notte di oggi ha provocato danni e devastazione con paesi interi sotto le macerie: assieme alla zona del Lazio, è l’Ascolano con in particolare le frazioni di Arquata del Tronto e Pescara del Tronto a soffrire i danni maggiori. Sono infatti almeno 17 le vittime accertate per i paesini vicino ad Ascoli: le frazioni son disintegrate, con solo alcuni palazzi rimasti in piedi ma sottoposti a forti scosse dello sciame sismico ancora in corso. L’ultima arrivata è stata segnalata con epicentro a Norcia – M 4.7 – e ancora Arquata del Tronto con grado di magnitudo 4.9 come riporta il sito della Protezione Civile. Laura Boldrini, presidente della Camera, appena arrivata nel paesino dell’Ascolano ha appena riferito come i lavori sono del tutto in corso, con gente che scava tra le macerie per provare a recuperare persone vive. Vigili del fuoco ad Amatrice poco fa sono scappati fuori da edifici danneggiati per aver avvertito una forte scossa di magnitudo M 4.7: priorità è salvare le persone, ripetono gli esperti, ma è difficile in queste condizioni di continua precarietà delle aree colpite. Un’ultim’ora dell’Ansa riporta un dato provvisorio sulle morti avvenute finora: sarebbero almeno 63 le vittime incrociano dati ufficiali e primi coordinamenti dalle zone sismiche. : – – – –
Il wi-fi può essere decisivo in queste ore concitate che fanno seguito al devastante terremoto di magnitudo 6 con epicentro ad Accumoli in provincia di Rieti che alle 3.36 di stanotte ha iniziato a far tremare la terra nella zona, dove altre due scosse di portata minore ma molto intensa hanno creato grossi danni nelle Marche e in Umbria. La Croce Rossa ha quindi diffuso un appello per invitare i cittadini che possiedono una connessione fissa wi-fi nella zona a togliere momentaneamente la password per accedervi, consentendo quindi a chiunque di utilizzare la rete in questione. Come accade spesso nei casi di disastri di questa portata le comunicazioni in zona non devono essere facili e le reti delle varie compagnie telefoniche saranno sicuramente congestionate. Chi quindi volesse far sapere ai propri cari di stare bene o chiedere aiuto potrebbe quindi avere difficoltà nell’utilizzare la rete del proprio cellulare. Ha quindi perfettamente senso il consiglio della Croce Rossa Italiana (clicca qui per vedere l’appello con tutte le istruzioni), che invita la popolazione a fare un atto di solidarietà “donando” la propria rete a chi ne avesse bisogno in zona in queste ore.
La provincia di Ascoli Piceno è una delle più colpite dal terremoto che oggi, 24 agosto 2016, ha inflitto una delle più gravi scosse sismiche della storia italiana. Il centro Italia colpito quasi interamente, dal Lazio vicino a Rieti con Accumoli e Amatrice distrutte fino all’Umbria con Norcia e Perugia danneggiate per arrivate alle Marche che con la provincia di Ascoli Piceno ha subito danni ingentissimi. Solo a Pescara del Tronto si contano almeno 10 morti accertati con migliaia di sfollati nelle zone, mentre ad Arquata del Tronto sono crollati palazzi e chiese con la viabilità e il traffico completamente bloccate. Una bambina di 2 anni è stata portata da Arquata del Tronto fino all’ospedale di Ascoli ma purtroppo – notizia di pochi minuti fa data dalla diretta di Rai news 24 – è deceduta per le ferite troppo gravi. Sono al momento 48 i morti accertati ma le vittime sotto le macerie sono tantissime e ancora si scava a mani nude e con ruspe per cercare di ritrovare ancora persone miracolosamente in vita. Il sisma di questa notte ha colpito il centro Italia per tutta la sua estensione, con le scosse sentite fortissime da Roma fino a Rimini, con nessuna frazione lasciata tranquilla dalle scosse: i danni maggiori si hanno ad Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto.
Continuano le operazioni di soccorso dei volontari, dei vigili del fuoco e degli uomini della Protezione Civile nelle zone colpite dal terremoto in Centro Italia. Come riportato da SkyTg24 grazie al lavoro dei soccorritori, sono state tratte in salvo più di dieci persone a Pescara del Tronto, che a detta degli uomini della protezione civile è “il centro più danneggiato delle Marche”. Come riportato dall’Ansa era stato il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli, che aveva sorvolato le zone colpite dal terremoto in elicottero insieme al capo della Protezione civile regionale Cesare Spuri, a definire lo scenario “apocalittico”. Ancora impossibile stilare una stima precisa dei dispersi, ma si crede che siano ancora decine. A tal proposito i soccorritori stanno sfruttando il lavoro delle unità cinofile e anche delle strumentazioni quali termocamere e microfoni ultra-sensibili in grado di captare la presenza di persone rimaste intrappolate sotto le macerie.
La grande macchina della solidarietà si è già messa in moto e sono tanti i cittadini che in queste ore hanno risposto all’appello della Croce Rossa, che aveva invitato la collettività a donare sangue per aiutare i tanti feriti estratti dalle macerie dopo il terremoto che stanotte ha fatto tremare la terra ad Accumoli e Amatrice in provinca di Rieti, ad Arquata del Tronto e a Pescara del Tronto nelle Marche e a Norcia in provincia di Perugia. In queste ore concitate all’ospedale San Camillo de Lellis si è formata una lunga fila per donare il sangue, come testimoniano le foto di Stefano Pecci pubblicate su Repubblica.it. La popolazione del luogo ha infatti preso in parola l’invito dell’Avis di Rieti che aveva reso nota l’urgenza di raccogliere nuove sacche di sangue per curare i feriti. I donatori si sono messi in fila anche a Roma e a Foggia, come mostrano foto pubblicate sui social network. Anche l’Avis della regione Lazio ha invitato a donare il sangue, soprattutto negli ospedali della Capitale. Nelle Marche invece il punto di racolta si trova a San Benedetto del Tronto. Per donare bisogna però essere a digiuno e i medici hanno invitato tutti coloro che non hanno potuto farlo oggi a ripresentarsi domani tra le 8 e le 11.
Il terremoto che ha colpito il Centro Italia è diventata emergenza umanitaria internazionale: il sisma di grado M 6.0 con coda di sciame sismico che si è attenuata stamattina. I dati giunti ora dalla conferenza stampa della Protezione Civile parlano di 10 morti nella zona di Arquata del Tronto nelle Marche e di 28 nelle zone di Amatrice, Accumoli e Rieti. Sono 38 i morti accertati a livello generale, con la macchina dei soccorsi che si è subito attivata da ogni parte d’Italia e non solo, con la Russia, l’Ue e gli Usa che stanno inviando aiuti al governo Renzi per sostenere il dramma della ricostruzione. Dall’Emilia Romagna sono partiti 20 camion con tende, tecnostrutture e tecnici da campo per i primi sfollati – circa 2mila – mentre dalla Liguria sono partiti tecnici e medici della Protezione Civile per assistere i feriti e rinforzare gli ospedali sotto pressione in queste ore nel centro Italia. Roberto Maroni, presidente Lombardia, scrive su Facebook «Solidarietà ai cittadini e agli amministratori colpiti dal terremoto. La macchina degli aiuti della Regione Lombardia è già partita, sotto il coordinamento di Simona Bordonali (assessora alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione)».
Mentre in Italia ci si mobilita per correre in soccorso delle vittime del sisma che nella notte ha scosso le città di Norcia, Accumuli, Amatrice e Pescara del Tronto, arrivano offerte d’aiuto anche dall’estero. Il sisma di magnitudo 6.0 ha raso al suolo buona parte della città di Amatrice creando ingenti danni anche nelle altre città e questa triste notizia ha valicato i confini nazionali. La Russia si è infatti detta pronta ad aiutare l’Italia a “liquidare le conseguenze” del grave sisma. Il ministro delle Situazioni di Emergenza russo Vladimir Puchkov, che nel Paese ha un ruolo simile a quello del nostro capo del Dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio, ha infatti inviato un telegramma al suo omologo italiano offrendo “assistenza pratica”, come riporta l’agenzia russa Interfax. Secondo il ministero russo, sono già pronti a partire i soccorritori dell’unità “Tsentropaspas”. Mosca ha inoltre affermato di essere anche disposta a inviare il complesso diagnostico mobile “Struna” per aiutare nella stima dei danni agli edifici. Oltre alle forti scosse che hanno provocato i gravi danni nella notte causando la morte di 21 persone, nelle ultime ore ci sono state oltre 150 scosse minori. Il bilancio delle vittime deve considerarsi temporaneo e destinato a salire visto che sono molte le persone ancora sepolte sotto le macerie e altrettanti i dispersi di cui non si hanno ancora notizie.
Paesi spazzati via dal terremoto avvenuto questa mattina alle ore 3.36 in Centro Italia: avvertito da Roma a Napoli, tutti i comuni dell’Italia centrale hanno sentito il terremoto con magnitudo devastante (M 6.0) che ha purtroppo raso al suolo comuni come Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e ancora Norcia, Assisi, Castelluccio, Gran Sasso e L’Aquila con danni. Son al omento 21 le vittime del bilancio parziale del terribile terremoto avvenuto questa mattina. L’Unione Europea mette subito a disposizioni aiuti umanitari ed economici, la Chiesa Cattolica stacca assegno di 1 milione di euro per aiutare subito la popolazione. Ospedali inagibili ad Amatrice e nella provincia di Rieti, urgono subito volontari per aiutare le zone maggiormente colpite che sono appunto i comuni vicino a Rieti nel centro del Lazio. Si scava ancora ad Amatrice, dove sono avvenute le scosse maggiori: sono almeno 10 morti e una trentina di persone manca all’appello. Momenti terribili, la gente ha perso tutto, ora si cerca di fare ordine in un caos generale con parecchi problemi di collegamenti dei beni primari, acqua ed energia. Il terremoto è tornato in Italia 7 anni dopo L’Aquila e gli effetti sono altrettanto devastanti.
Il terremoto che ha colpito stanotte il centro Italia è “paragonabile a quello dell’Aquila di sette anni fa”. Lo sostiene il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio, come si legge su La Repubblica. Le scosse di terremoto sono state quasi cento e si sono susseguite nel centro Italia dalle 3.36. La sequenza sismica ha interessato le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo. La scossa più forte è stata quella con epicentro vicino Rieti alle 3.36 di magnitudo 6.0. Alle 4.42 e alle 4.43 altre due forti scosse in provincia di Perugia, di magnitudo 5.1 e 5.4. In precedenza un’altra scossa di magnitudo 4,4 era stata registrata alle 3.56 a Rieti. Fabrizio Curcio ha fatto appello ai cittadini a “non impegnare la zona della via Salaria se non per motivi importanti”. Il capo del Dipartimento Protezione Civile ha poi fatto sapere che la viabilità nelle zone colpite dal terremoto è stata in gran parte ripristinata: in questo momento sono in corso verifiche nei comuni più colpiti, Amatrice e Accumoli, per verificare se ci sono frazioni che sono ancora isolate.
Devastazione. Terremoto che oggi nella notte ha colpito le province di Perugia e Rieti, ma in generale di tutto ill Centro Italia ha visto una prima scossa di grado M 6.0 sulla scala Richter con piogge di scosse e sciame sismico ancora in corso con scosse sismiche meno pesanti ma comunque di altro valore e sopra la media di allerta. I morti ancora non si riescono a contare complessivamente, mentre i paesi distrutti purtroppo sono già evidenti: Amatrice, Accumuli e Pescara del Tronto (qui in provincia di Ascoli Piceno) sono le aree con danni maggiori. La vista dall’alto è impressionante, per esempio a Pescara del Tronto: un paese dilaniato e distrutto in ogni sua abitazione, persone per strada che hanno perso tutto e purtroppo qui si contano già le vittime. La Protezione Civile ha avvisato che sarebbero almeno 10 i morti, mentre i feriti ancora non si riesce a contarli perché in molti casi non sono ancora stati estratti dalle macerie.
Un terremoto oggi, nella notte, ha provocato morte e distruzione nel Centro Italiana, in particolare tra Marche, Lazio e Umbria. La scossa più forte si è avuta alle 3:36, con magnitudo 6.0, a 2 km da Accumoli (in provincia di Rieti), a una profondità di soli 4 km. Ad Amatrice, in provincia di Rieti, si sono registrati i danni maggiori, con interi palazzi crollati e strade bloccate. La situazione è simile ad Accumoli, sempre in provincia di Rieti, dove sembra che sotto le macerie ci siano anche dei bambini. A Pescara del Tronto una coppia di anziani è morta sotto le macerie. Sembra che in tutto le vittime delle ripetute scosse di terremoto siano 14, tantissimi i feriti, ma il bilancio è provvisorio, dato che i soccorritori stanno continuando a scavare sotto le macerie. Il Sindaco di Accumoli, a questo proposito, in diretta sui RaiNews 24, ha segnalato il forte ritardo con cui è arrivata la prima squadra dei Vigili del fuoco. Crolli ci sono stati anche a Norcia, mentre sembra che non ci siano stati danni ad Assisi, già colpita da un forte terremoto nel 1997.