È partito il Consiglio dei Ministri che fornirà i primi fondi per il terremoto in Centro Italia per provare ad aiutare fin da subito gli sfollati raggruppati tra Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Ieri Matteo Renzi lo aveva anticipato e oggi è arrivata la conferma del ministro Delrio prima dell’inizio del Cdm di Roma: «sarà subito disponibile una prima somma di 50 milioni di euro, che servirà per i primi interventi emergenziali, in attesa di ricevere i dati sui danni e poter finanziare». Secondo il ministro delle Infrastrutture saranno dunque subito 50 spendibili, mentre sono 234 i milioni di euro disponibili a livello generale per il Fondo Emergenza Nazionale: ovviamente si aggiungono i vari fondi inviati da Ue, Usa, Russia e singole associazioni umanitarie o reti di privati per aiutare e sostenere da vicino le zone colpite dal terribile sisma di questi giorni. Al termine del Cdm Renzi darà l’annuncio ufficiale in conferenza stampa e potrebbero esserci novità anche su possibili altri fondi stanziati dall’Esecutivo per l’emergenza terremoto.
Mentre si aggiorna ancora il bilancio delle vittime del terremoto – Titti Postiglione della Protezione Civile ha appena relazionato in conferenza stampa parlando di 250 morti e 365 feriti – arrivano ultime notizie dalla politica e dal governo che intende nei prossimi giorni arrivare a bloccare i mutui e le tasse per i cittadini colpiti del sisma in Centro Italia. A dirlo è Riccardo Nencini, vice ministro delle Infrastrutture all’Ansa: «dal gioco d’azzardo e dal Superenalotto possono essere tratte risorse importanti per la ricostruzione. Ma nell’immediato bisogna sospendere il pagamento dei mutui e delle tasse per i cittadini e per le imprese delle zone colpite». A pochi minuti di distanza, arriva un’altra notizia dalla politica con Stefano Pedica che a RaiNews 24 ha affermato come in Italia ora urge un piano strutturato di fondi e ristrutturazioni. «Il nostro è un paese ad alto rischio sismico e, dopo anni di incuria, bisogna lanciare un “Piano Marshall” per mettere a norma tutte le abitazioni e gli edifici pubblici e renderli sicuri».
Dopo il terremoto che ha colpito ieri il Centro Italia in tre regioni, Lazio, Umbria, Marche, Gianfranco Librandi di Scelta Civica chiede di rinviare il referendum costituzionale del prossimo autunno. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, Librandi afferma: “Ora l’emergenza per l’Italia è il terremoto, la ricostruzione delle zone interessate, l’assistenza ai nostri connazionali colpiti e l’avvio di una fase nuova per la gestione dei grandi rischi sismici e da dissesto idrogeologico del Paese. Dobbiamo mostrare a noi stessi e al mondo di essere un Paese maturo e solido, evitando che questo dramma abbia come coda i soliti tristi fenomeni di corruttela e di strumentalizzazione politica”. Ecco quindi la richiesta del deputato di Scelta Civica: “Faccio un appello al Governo e al Parlamento tutto: l’esecutivo presenti un disegno di legge, che noi in Parlamento possiamo approvare in tempi rapidissimi, che rinvii di sei mesi, non più a novembre 2016 ma ad aprile 2017, la data del referendum costituzionale”.
Con il terremoto che continua ad essere attivo nelle zone giù colpite due notti fa, per fortuna non ci sono nuove vittime o feriti coinvolti nella scossa sismica avvenuta ad Amatrice alle ore 14.36. È intervenuto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, visto che in queste prime ore dopo la scossa forte di grado M 4.3 sulla scala Richter, si erano diffuse ultime notizie su qualche soccorritore o vigile del fuoco rimasto incastrato negli edifici attorno al centro di Amatrice. La chiesa di San Bernardino è rimasta ancora coinvolta, con qualche crollo della facciata che ha fatto temere il peggio: «nessuna persona è rimasta coinvolta dalla nuova scossa che ha colpito Amatrice nel primo pomeriggio». Intanto va avanti il sostengo dei soccorsi con ormai quasi 6mila uomini e donne del servizio nazionale della Protezione Civile dispiegate tra le province di Rieti, Roma, Ascoli Piceno e Perugia.
Le ultime notizie del terremoto in Centro Italia sono sempre in tempo reale visto che la situazione scosse purtroppo è ancora molto attiva: alle ore 14.36 la terra ha tremato ancora, con sisma di M 4.3 nella provincia di Rieti, con Amatrice e Accumoli che hanno avuto altri piccoli crolli per fortuna senza feriti. Mentre il ministero dell’economia si sta preparando per mettere a disposizione del Governo decreti sui primi fondi da stanziare per i terremotati – oggi alle 18 ci sarà il Consiglio dei Ministri con il premier Renzi – viene sollevato un tema politico interessante che potrebbe porsi già oggi all’attenzione dell’Esecutivo. Come ha affermato all’Ansa Gianfranco Librandi di Scelta Civica, potrebbe avvenire un clamoroso rinvio del referendum costituzionale sulle riforme del Governo Renzi. «Ora l’emergenza per l’Italia è il terremoto, la ricostruzione delle zone interessate, l’assistenza ai nostri connazionali colpiti e l’avvio per la gestione dei grandi rischi sismici e da dissesto idrogeologico», afferma il politico della maggioranza. « faccio un appello al governo e al Parlamento tutto: l’esecutivo presenti un disegno di legge, che noi in Parlamento possiamo approvare in tempi rapidissimi, che rinvii di sei mesi, non più a novembre 2016 ma ad aprile 2017, la data del referendum costituzionale». La parola ora al Governo.
Ne ha parlato anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dopo le ultime notizie che hanno fatto il giro d’Italia in conseguenza del terremoto che ha devastato il centro Italia: la scuola di Amatrice “Romolo Capranica” era stata inaugurata nel 2012 dopo alcuni lavori di ristrutturazione in seguito ai fondi europei e del governo dopo il sisma di L’Aquila, ma ieri durante il terribile terremoto in piena notte si è sgretolata. Era stata ricostruita in maniera antisismica e con materiali teoricamente all’avanguardia, ma dopo che è crollata ora è scoppiata la polemica: “sarà oggetto di indagine. L’edifici in realtà non è crollato ma lesionato. Dico che in questi Comuni medievali un sisma pari a quello dell’Aquila ha fatto collassare tutto il paese. Le strutture rimaste in piedi sono l’Alberghiero e un albergo nella parte alta della città. L’ospedale è lesionato ma non è venuto giù. Ora è usato per il riconoscimento delle salme da parte del pm. E’ un meccanismo farraginoso? Bisognerà vedere nel merito. Molti cantieri sono aperti”, ha detto in conferenza stampa. La procura di Rieti ora farà luce e possibili notizie potrebbero arrivare già dal Cdm di oggi pomeriggio.
E’ di almeno 247 morti l’ultimo bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito ieri il Centro Italia, il Lazio, l’Umbria e la Marche. Il sisma si è verificato a sette anni di distanza da quello che devastò nel 2009 l’Aquila: quella tragedia alla fine fece contare 309 morti. E oggi la domanda è se il bilancio dei morti del nuovo terremoto potrebbe superare quello di sette anni fa. “Se accadrà non ne saremmo sorpresi ma speriamo di no”: ha risposto così a Sky Tg24 Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile. E ha aggiunto. “Siamo vicino alla cifra delle vittime dell’Aquila, la magnitudo più o meno è lì, anche questo è un terremoto superficiale. Noi ci auguriamo di no ma dobbiamo ovviamente a essere pronti”.
L’esercito turco continua la sua offensiva in Siria. Il premier, Binali Yildirim, come si legge su Tgcom24, dopo la prima giornata di attacchi condotti dall’esercito di Ankara, ha dichiarato che l’offensiva “continuerà finché i curdi di Pyd e Ypg non si saranno ritirati a est dell’Eufrate”. Yildirim ha anche aggiunto di aver ricevuto su questo punto “garanzie dagli Usa”. Intanto ieri il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha sottolineato la riuscita dell’operazione anti-Isis “Scudo dell’Eufrate”, lanciata all’alba dalla Turchia in Siria: “I ribelli dell’Esercito siriano libero, sostenuti dalla Turchia, hanno conquistato la città di confine di Jarablus”. E ha poi aggiunto: “I miliziani dell’Isis sono in fuga”.
Sarebbero già pronti i primi fondi per il terremoto in centro Italia che ha devastato parte del Lazio, delle Marche e dell’Umbria: oggi alle ore 18 si terrà il Consiglio dei Ministri voluto e annunciato ieri dal premier Renzi ad Amatrice, dove verranno discussi i primi fondi da far partire per sanare le emergenze e iniziare il lungo percorso di ricostruzione. Il governo, secondo quanto riporta l’Ansa, metterà in campo i primi provvedimenti tra cui l’erogazione dei già spendibili 234 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali. Ieri il premier ha rimandato ad oggi ogni tipo di polemiche su prevenzione, rischi e lentezze nei soccorsi che si spera non vengano replicati nella ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. Il Mef sta provando un decreto emergenze che sospenda i versamenti delle tasse e dei contributi per i terremotati, riadattando il decreto giù varato dopo il sisma in Emilia. Per i fondi a lunga gestione invece entra in scena l’Europa con l’Ue che ha dato il via al Fondo di Solidarietà che entro 12 settimane dal disastro può essere attivato per le operazioni di emergenza.
Si è verificato ieri anche un terremoto in Myanmar, Stato dell’Asia sudorientale. La scossa, come riporta La Repubblica, è stata di magnitudo pari a 6.8 e ha devastato in particolare la valle di Began, distruggendo o danneggiando seriamente circa 200 templi. Si tratta di una zona scarsamente popolata e sono 4 le vittime accertate del terremoto. Bagan è l’antica capitale del regno di Pagan, che prosperò tra il IX e il XIII secolo. La sua valle si estende per un centinaio di chilometri quadri sulle sponde dell’Irawaddy, nella zona centrale del paese, a circa 150 chilometri a Sud-Ovest da Mandalay: qui furono costruiti circa 10mila templi, dei quali 2.200 sono sopravvissuti fino ad oggi.
Tra le ultime notizie che circolano sui livelli di sicurezza degli edifici italiani dopo il terribile terremoto che ha sconvolto Marche, Lazio e Umbria forse la più inquietante e purtroppo realistica è quella che ha affermato questa mattina durante la trasmissione Agorà Estate su Rai3, Paolo Clemente. Lui, ingegnere civile e responsabile del Laboratorio Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazioni Effetti dell’Enea, ha voluto essere esplicito e diretto: «In Italia la classificazione sismica si è evoluta molto lentamente: fino al terremoto dell’Irpina solo il 25% del territorio nazionale era classificato sismico. Purtroppo ora circa il 70% del costruito non risponde ai requisiti attuali». Il rischio di terremoti è cresciuto negli ultimi anni “grazie” all’evoluzione del territorio sottostante, ma le costruzioni purtroppo non hanno seguito l’evoluzione. E ora la paura rimane alta, perché come è successo ad Amatrice o Arquata del Tronto, potrebbe, ed è già successo, in Calabria come in Emilia, in Veneto come in Friuli, in Lombardia come in Basilicata.
Un’altra notte di paura per la popolazione già colpita ieri dal terremoto che ha interessato il Centro Italia. Immacolata Postiglione, Direttrice dell’Ufficio Emergenze della Protezione Civile, sta tenendo una conferenza stampa a Roma, nel corso della quale ha spiegato che sono state allestiti dei campi per ospitare fino a 3.400 persone, che la scorsa notte ne hanno ospitate circa 1.200. Durante la notte si è continuato a scavare tra le macerie e il bilancio delle vittime è salite a 247. Tuttavia il Sindaco di Amatrice ha parlato di 200 morti solamente nella sua città. Dunque il bilancio dovrebbe salire ancora. Si sono registrati anche casi di sciacallaggio a Pescara del Tronto.
Dopo il terremoto si scava senza sosta nel Centro Italia strappando alle macerie qualche fortunato ancora in vita e i corpi – stando all’ultimo conteggio – di 159 vittime. Il bilancio provvisorio del terremoto nel Lazio e nelle Marche è infatti salito. L’ultimo aggiornamento è stato fornito dal capo della Protezione Civile in collegamento a Porta a Porta, su Rai 1: «Ci sono 106 morti sulla parte laziale e 53 sulla parte marchigiana, quindi il bilancio ufficiale sale a 159 vittime», ha dichiarato Fabrizio Curcio, secondo cui il numero crescerà perché ci sono dei ritrovamenti in corso. Si scava ancora anche nello storico Hotel Roma di Amatrice, dove ci sono 70-80 posti. Le persone presenti al momento del terremoto dovrebbero essere una trentina, ma tra queste alcune sarebbero riuscite a scappare, mentre due sono state estratte vive e due morte. «Al momento stanno lavorando lì 25 uomini dei vigili del fuoco», ha aggiunto il capo della Protezione Civile, precisando che il sistema di soccorso non rallenta di notte. I dati al momento sono, dunque, parziali. «Non si sa al momento ancora quante persone sono disperse», ha aggiunto il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Importanti a seguito del terremoto le forze in campo per i soccorsi. Sono infatti circa 4.370 gli appartenenti alle diverse strutture operative di Protezione Civile, ai centri di competenza tecnica scientifica o alle aziende erogatrici di servizi essenziali, dispiegati sul territorio per far fronte agli effetti del terremoto. In particolare, 880 dei Vigili del fuoco, 379 appartenenti alle Forze Armate e oltre mille alle Forze dell’ordine, 262 della Croce Rossa Italiana e circa 570 uomini e donne delle organizzazioni di volontariato nazionale, nonchè 540 del volontariato locale di Lazio, Marche e Umbria.
Erano le 3 e 36 di questa notte quando il terremoto ha colpito tutto il centro Italia. Un tremore che ha lasciato, paura, morte e distruzione. La scossa di magnitudo 6,0 è stata registrata in buona parte del nostro paese, essa aveva una profondità di 4 chilometri dalla superficie, e un epicentro vicino al paese di Accumoli, in provincia di Rieti. A quella prima maledetta scossa ne sono seguite altre, quasi 300, che hanno contribuito a rendere drammatica la situazione. Intere frazioni distrutte e isolate, migliaia di feriti, centinai di morti, almeno queste le prime stime non ancora definitive. In mattinata con le prime luci del giorno la situazione è emersa in tutta la sua drammaticità, i primi elicotteri che hanno sorvolato le zone colpite dal sisma parlano di interi paesi isolati, paesi che i soccorritori non riescono a raggiungere vista l’impraticabilità delle strade. Nel pomeriggio è giunto sulla zona del disastro il presidente del consiglio Renzi, che ha elogiato le migliaia di soccorritori che lavoreranno per tutta la notte allo scopo di salvare qualche altra vita.
Un attacco è ancora in corsa, almeno a quanto riferisce l’emittente americana CBS, all’università americana di Kabul. L’attacco è iniziato nelle prime ore del pomeriggio quando alcuni uomini armati si sono asserragliati all’interno dell’ateneo, non si conoscono se essi siano riusciti a prendere ostaggi e tento meno se il loro ingresso ha provocato vittime. Sul posto si sono portate immediatamente ingenti forze di sicurezza. Il college americano è uno dei più grandi dell’intera zona, e al suo interno studiano quasi 2000 studenti.
Assume contorni sempre più drammatici la tragedia del terremoto che ha colpito l’Italia centrale. La Protezione Civile ha informato che il bilancio del sisma è di almeno 159 morti. Un ulteriore aggiornamento rispetto a quello di qualche minuto fa, nel quale si parlava di 132 vittime. Questo numero, però, è destinato a crescere: sono infatti molti i feriti ricoverati in gravi condizioni, mentre proseguono i soccorsi alla ricerca di eventuali sopravvissuti. Nel frattempo sono entrate in azione anche le unità antisciacallaggio, che secondo quanto appreso dall’Agi – che cita fonti delle forze dell’ordine – sarebbero già entrate in funzione per rassicurare i cittadini delle zone terremotate che sono spesso restii a lasciare le proprie abitazioni al punto da trascorrere la notte in macchina anziché nei campi attrezzati per la paura che dei malintenzionati approfittino della situazione per commettere dei furti.
Cresce il bilancio provvisorio delle vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia: sono 124 morti. E, infatti, un bambino di Amatrice è stato trovato morto sotto le macerie: inizialmente aveva dato segni di vita, ma dopo ore di tentativi di trarlo in salvo è stato trovato morto. Il primo bilancio ufficiale – e ancora provvisorio – della Protezione Civile invece sui feriti del sisma ne registra 270, di cui 196 dell’area di Amatrice e Accumuli, nella zona di Rieti, e 74 dell’area di Arquata, nelle Marche. Intanto il portavoce della Casa Bianca ha riferito di una telefonata tra Barack Obaba e Sergio Mattarella, a cui ha offerto cordoglio e solidarietà per le vittime del terremoto. Josh Earnest ha spiegato, inoltre, che il presidente degli Stati Uniti ha offerto assistenza nelle operazioni di soccorso, nonostante la grande esperienza italiana nell’affrontare tali disastri naturali.
Ha parlato dopo aver visitato le aree maggiormente colpite dal terremoto che ha devastato il centro Italia – e ancora adesso arrivano nuove scosse molto forti, come quella delle ore 19.45 ad Arquata del Tronto – il Premier Matteo Renzi e purtroppo non ha dato buone notizie, comprensibile dato lo stato di dramma totale nell’intero arco centrale appenninico italiano. «Ci sono almeno 120 vite spezzate in questo momento. I feriti e i malati che invece sono stati portati via, solo tra Amatrice e Accumoli, sono bene 368 dall’intera giornata di instabile lavoro delle forze dell’ordine, Protezione Civile e tanti volontari, che ringrazio». Sale quindi e di molto il bilancio dei morti con la cifra di 120 che purtroppo è ancora destinata a salire visto che vi sono, solo ad Amatrice e Arquata del Tronto, intere zone del paese che ancora sono sotto macerie e di difficile raggiungimento. Inoltre mancano all’appello almeno 200 persone nei paesi più colpiti: insomma, un momento tragico per la storia del nostro Paese, l’ennesimo dopo il sisma di soli 7 anni fa a pochi chilometri da qui a L’Aquila.
Nel marasma generale dei paesi colpiti dal terremoto del Centro Italia uno degli argomenti di certo meno ovvi ma tra i più importanti è quello dei mutui bancari: dopo un disastro naturale che travolge e distrugge le case, spesso gli unici beni in possesso di una famiglia, la domanda drammatica sul non avere soldi per pagare il mutuo è sempre altissima. Per questo motivo oggi l’Abi – associazione Banche italiane – ha voluto “al fine di offrire sollievo al grave disagio socioeconomico causato dal sisma sta sensibilizzano i propri associati ad adottare ai residenti nei territori colpiti le previste sospensioni delle rate dei finanziamenti ipotecari collegati agli immobili residenziali, commerciali e industriali che abbiamo avuto danneggiamenti anche parziali”, afferma una nota dell’associazione bancaria. Il tutto avviene grazie agli accordi siglati dallo stato con la Protezione Civile e le associazioni dei consumatori lo scorso 26 ottobre. Non allieterà il dolore delle perdite umane ma forse farà respirare in almeno una delle tantissime situazioni gravissime a cui le famiglie del centro Italia devono sottostare in questo momento di dramma intenso.
A Brescia è stato ritrovato un cadavere in un cassonetto per la raccolta dell’erba in via Magnocavallo, nella zona della Torricella. Secondo quanto riporta il sito di Lapresse, si tratterebbe del corpo di Marta Baroni, transessuale di 34 anni. Il ritrovamento è avvenuto intorno all’ora di pranzo ad opera dei tecnici dell’azienda che si occupano della raccolta dei rifiuti. Sul corpo non sono stati rinvenuti segni di violenza. I Carabinieri stanno indagando per far luce sul fatto e l’autopsia potrà probabilmente fornire qualche dettaglio in più.
Le ultime notizie che arrivano dai testimoni e soccorritori sui luoghi colpiti dal terremoto parlano di un ultimo dato sul bilancio delle vittime che parla così: sono 84, 60 nella provincia di Rieti, mentre sono 24 nei paesini di Arquata e Pescara del Tronto. Renzi è arrivato ad Amatrice suoi luoghi più colpiti dal terribile sisma, mentre vengono ora evidenziate aree particolarmente drammatiche per la presenza di un elevato numero concentrato di persone. Tra queste importante è, sempre ad Amatrice, uno dei luoghi storici del paese ovvero il celebre Hotel Ristorante Roma dove ogni anno migliaia di turisti frequentano per assaggiare la pasta all’Amatriciana, che proprio in queste zone è nata come si può evincere facilmente dal nome. L’Hotel ha dichiarato un abitante della zona era purtroppo pieno visto che ieri hanno assistito alla festa del Paese moltissimi turisti che pernottavano nell’Hotel con 50 camere coltamente piene. È crollato completamente l’intera struttura dell’albergo rinomato in tutto il mondo e ora si teme che il numero delle vittime, anche solo in questo albergo, sia purtroppo assai elevato.
Gli eventi che hanno scosso l’Italia intera in seguito ai devastanti terremoti che si stanno susseguendo nelle Regioni centrali del Paese, con numerose vittime (sebbene sia difficile al momento fare una previsione del bilancio) e centinaia di feriti, hanno portato anche all’intervento del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. “Gli Stati Uniti d’America sono vicini al dolore degli italiani per le vittime del terremoto e sono pronti a offrire aiuti e assistenza”: è quanto dichiarato – come riporta Tgcom24 – dal presidente americano nel corso di una conversazione telefonica avuta con il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Immenso il dolore da parte del numero uno della Casa Bianca, sconvolto in seguito all’immane tragedia che ha segnato la nostra Penisola. Durante la conversazione con Mattarella, Obama ha espresso il suo cordoglio e la solidarietà a nome dell’intero popolo americano esprimendo tutta la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto.
Le ultime notizie che arrivano dai luoghi del terremoto in Centro Italia raccontano dell’incontro tra il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio con il racconto del dramma tra i paesi più colpiti. Il Capo della Protezione Civile ha voluto raccontare alla stampa nazionale e internazionale come purtroppo al momento “la situazione è troppo drammatica. Amatrice era piena di gente per la festa paesana del fine settimana: ancora non possiamo fare un bilancio dei morti”. Il che non è certamente rassicurante visto che il numero dei morti continua a salire e le zone molto popolose di alcune frazioni ancora non hanno trasmesso i primi bilanci. Tra alberghi, case e villette purtroppo era un momento della giornata – notte piena – e della stagione – tanti turisti in vacanza – per cui non ci sono speranze positive per il bilancio che arriverà nelle prossime ore. Tanti testimoni stanno raccontano alla stampa o sui social di numerosi soccorritori che tra volontari e forze dell’ordine hanno scavato anche a mani nude per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Un gesto che va ben oltre la solidarietà e che sta proseguendo nei paesi più colpiti anche in questi minuti in cui vi stiamo scrivendo.
Sono tanti i bambini tra le vittime del terremoto che ha letteralmente devastato l’Italia centrale con scosse che continuano a far tremare le zone maggiormente colpite. Dopo i già annunciati bambini, estratti dalle macerie senza vita, TgCom24 annuncia la presenza di una nuova piccola vittima. “C’è un bambino intrappolato sotto le macerie, lo hanno sentito chiamare aiuto e stanno cercando di tirarlo fuori”, ha raccontato uno speleologo che sta attivamente partecipando alle operazioni in corso ad Amatrice, uno dei centri maggiormente coinvolti dalle conseguenze del sisma. Nella medesima zona sono già stati estratti nelle passate ore i corpi senza vita di quattro persone ma anche due ragazze ancora vive, subito trasportate in ospedale. In merito al bambino che avrebbe chiesto aiuto da sotto le macerie, al momento non si conosce l’età né altri particolari ma i Vigili del Fuoco e i volontari sono al lavoro per tentare di estrarlo vivo dal cumulo di detriti prodotti dalle forti scosse.
Sale il bilancio dei morti del terremoto che ha colpito stanotte il Centro Italia. Al momento la Protezione civile parla di almeno 73 vittime del sisma che ha devastato Lazio, Umbria e Marche. I feriti sono un centinaio ma non si sa ancora quanti siano i dispersi. Sono in corso le operazioni di ricerca di persone sotto le macerie. La scossa più forte è stata quella di magnitudo 6, ed è avvenuta alle 3.36 con epicentro vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti, a soli 4 chilometri di profondità. Una seconda scossa di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4:33 con epicentro tra Norcia, in provincia di Perugia e Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata e ipocentro a 8,7 chilometri di profondità. Ma le scosse di terremoto non si sono arrestate e stanno continuando anche nella giornata. Un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita infatti nel primo pomeriggio e ha destato allarme tra le popolazioni colpite stanotte dal terremoto.
Tra le vittime del devastante terremoto che la scorse notte ha messo in ginocchio il Centro Italia, ci sono molti bambini. Marisol aveva appena 18 mesi e dormiva nel suo lettino ad Arquata del Tronto, uno dei centri maggiormente colpiti dal sisma, nella sua casa delle vacanze, prima che il terremoto stroncasse per sempre la sua giovane vita. E’ quanto riportato da Leggo.it, che sottolinea il legale tragico della famiglia con un altro terribile terremoto, quello dell’Aquila del 2009, dal quale era scampata la madre della piccola. Dopo la terribile esperienza di sette anni fa, la madre aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli. Ora si trova ricoverata all’ospedale di Ancona dove sono in corso accertamenti per verificare i possibili danni provocati dalla lunga permanenza sotto le macerie. Il compagno non sarebbe in pericolo di vita ed attualmente si trova all’ospedale di Ascoli in seguito ad alcune ferite. Il corpicino senza vita di una delle più piccole vittime del terremoto è invece stato composto in una stanza del nosocomio, già invasa dai parenti sconvolti per la tragica perdita.
Il terremoto in Centro Italia è ovviamente l’argomento del giorno che ha sconvolto anche le autorità internazionali, subito schierate in aiuto dell’Italia dopo il devastante sisma che ha colpito stanotte e anche in queste ore le zone tra Lazio, Umbria e Marche. Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto sono paesi che praticamente non esistono più dopo le varie scosse sismiche avvenute in serie dalle 3.30 di questa notte in poi: esattamente come a L’Aquila nel 2009, il terremoto in pochi secondi ha spazzato via tutto. Il medesimo paragone viene fatto dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che intervenendo in merito del sisma prima di partire per le zone terremotate ha annunciato “si tratta di un sisma severo, la cui intensità è paragonabile a quello dell’Aquila del 2009. Abbiamo notizie di crolli e di feriti nelle zone colpite, con il numero di morti che purtroppo continua a salire“. Moltissimi bambini tra le vittime purtroppo mentre il bilancio ancora ovviamente non ufficiale parla di 63 morti, tra cui 17 nelle Marche e il resto nel Lazio.
L’Anpi parteciperà alla Festa dell’Unità di Bologna e potrà esporre, attraverso il proprio banchetto, le proprie sul referendum costituzionale. Come noto, l’associazione dei partigiani aveva protestato nei giorni scorsi per il fatto che non fosse possibile manifestare per il No nelle feste del Pd. Matteo Renzi, dalla Versiliana, aveva quindi deciso di invitare i vertici dell’Anpi a partecipare a un dibattito pubblico. Carlo Smuraglia, Presidente dell’Anpi, aveva detto che avrebbe valutato la proposta, pur spiegando che non si trattava di una “soluzione del problema di fondo”. In effetti una decisione in merito verrà presa la prossima settimana, ma intanto la sezione di Bologna, come riferisce l’edizione locale di Repubblica, ha votato per la partecipazione alla Festa dell’Unità nel capoluogo emiliano.
Le ultime notizie che arrivano da Roma nel centro della Protezione Civile non sono per niente buone: la terra trema e il terremoto in Centro Italia prosegue nel suo devastante incedere. Come ha riportato Rai News 24, il responsabile della Protezione Civile della Valle del Velino (i primi ad intervenire stanotte nelle frazioni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto) racconta come “la strada di Amatrice è piena di macerie, prima bisogna pulire le strade e poi i soccorsi“. Per la Protezione Civile la fase critica deve ancora iniziare: «solo quando potremo entrare nelle case implose su se stesse, lì sarà la fase cruciale perché troveremo i cadaveri e speriamo anche persone vive». Le tempistiche e lo scorso devastante terremoto a L’Aquila nel 2009 consigliano che non prima di questa sera, quando sarà messo – salvo scosse ancora in corse – in sicurezza l’impianto dei palazzi si potranno comunicare le fasi di recupero. “Gravi scosse sono ancora in corso”, assicurano da Roma con il Lazio e l’Ascolano ancora sotto la morsa del terremoto, questa volta di grado M 4.0 Richter.
In queste ore, dopo il terremoto che si è verificato in Centro Italia, diversi italiani sono in cerca di notizie su amici e parenti residenti nelle zone colpite dal sisma. In questo senso si sta rivelando molto utile Facebook Safety Check, lo strumento del popolare social network appositamente studiato proprio per gli eventi catastrofici, in modo che gli utenti possano far sapere ad amici e parenti che stanno bene con una segnalazione sulla propria pagina Facebook. Il social network ha ovviamente espresso vicinanza a tutte le persone toccate da questa tragedia, augurandosi che lo strumento messo a disposizione possa rivelarsi utile in queste difficili ore.
Ha parlato poco fa da Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi che, raggiunto dalle ultime notizie sul terremoto in centro Italia fin dalle primissime ore della devastante scossa sismica di M 6.0, ha voluto per prima cosa raggiungere le famiglie colpite dal sisma, da Amatrice fino a Norcia. «Vorrei che il primo pensiero andasse alla famiglie delle vittime e a chi sta vivendo momenti terribili nella speranza di riabbracciare i propri cari». In conferenza stampa il premier – che oggi pomeriggio andrà ad Amatrice e sui luoghi maggiormente colpiti per coordinare le fasi operative principali – ha voluto ringraziare tutta l’enorme macchina di solidarietà e soccorsi che è partita questa notte. «Dico grazie a chi da subito da stanotte alle 3,37 si e’ mobilitato, i volontari, la Protezione civile, la macchina della solidarietà si è messa subito in modo. Dico grazie a tutti coloro che sono intervenuti e hanno scavato a mani nude». Le vittime purtroppo continuano a salire: 35 morti solo ad Amatrice, mentre 10 accertati nelle zone delle Marche, tra Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. Il messaggio finale di Renzi prima di partire per Lazio e Umbria è chiarissimo: «in queste ore il lavoro continua a e dobbiamo attrezzarci per l’emergenza delle prossime ore, giorni e settimane. Ma ora la priorità è scavare. Non lasceremo nessuno da solo, nessuna famiglia, nessun comune, nessuna frazione e mettiamoci al lavoro».
Nella notte è scattato un blitz delle forze militari turche che sono entrate in territorio siriane con l’obiettivo di contribuire alla liberazione della città di Jarasblus, nella provincia di Aleppo, dai miliziani dell’Isis. Secondo quanto riporta l’emittente televisiva Ntv, sarebbero stati impiegati anche degli F-16 per bombardare le postazioni dei jihadisti. Non è escluso che, tuttavia, i raid abbiano interessato anche i miliziani curdi, considerati dal Governo di Erdogan come dei nemici della Turchia, nonostante combattano contro l’Isis. Intanto ad Ankara è arrivato il vice Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che avrà dei colloqui con Erdogan e Yildirim.
Il terremoto che ha messo in ginocchio il Centro Italia ha commosso tutto il Paese. A rappresentare il dolore della nazione è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in una nota ha dichiarato:”È un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite. Il mio primo pensiero va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte così ampia di territorio nazionale”. Mattarella ha proseguito rivolgendo un ringraziamento ai soccorritori che da questa notte stanno cercando di trarre in salvo le persone da sotto le macerie:”Voglio ringraziare le autorità locali, la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze di polizia, le forze armate, i volontari, per l’impegno e la dedizione nell’opera di soccorso. Nell’immediato occorre impegnare tutte le forze per salvare vite umane, curare i feriti e assicurare le migliori condizioni agli sfollati. Sarà subito dopo necessario un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione dei centri distrutti, la ripresa delle attività produttive e il recupero della normalità di vita”.
Il terremoto in centro Italia ha colpito tutti, con il sisma avvertito da Roma a Napoli, 6mila comuni colpiti e più di 2mila sfollati come minimo. Ma è il senso di impotenza per la forza della natura che getta un Paese intero nello sconforto, guardando le macerie di Accumoli, Amatrice, Rieti, Perugia, Norcia, Pescara e Arquata del Tronto e quant’altro. Le vittime ancora non si contano, per ora sono 25 ma bilancio è del tutto provvisorio: Papa Francesco intanto ha rinviato la sua catechesi parlando commosso da Piazza San Pietro a Roma, «dinanzi alla notizia del terremoto che ha colpito il centro Italia lasciando morti e feriti rimando tutto e preghiamo insieme il Rosario alla Vergine. Sono fortemente commosso per paesi che non ci sono più e per i tanti bambini tra le vittime. Vi Chiedo di unirvi a me nella preghiera affinché il Signore Gesù che si è sempre commosso davanti al dolore umano e doni a loro la pace». La Chiesa Cattolica intanto ha fatto sapere di avere disposto immediata stanziamento di 1 milione di euro di aiuti ricavati dall’otto per mille per i primissimi soccorsi e indetto colletta nazionale immediata per aiutare la popolazione da tutte le Chiese italiane.
In Australia una turista inglese è stata uccisa a Home Hill, nel Queensland, da un francese al grido di “Allah Akbar”. L’uomo ieri sera in un ostello della gioventù ha accoltellato la donna e due persone, un altro inglese che era con lei e un australiano intervenuto in loro difesa, sono rimaste ferite. La polizia parla di un atto di violenza insensato, ma sta seguendo tutte le piste nelle indagini. Le parole gridate dall’assassino, che fanno pensare alla matrice terroristica, sembrano essere state confermate anche da alcune videoregistrazioni.
Un terremoto oggi nella notte ha seminato distruzione e morte nel Centro Italia, tra Lazio, Marche e Umbria. La situazione più grave sembra essere nella provincia di Chieti, dove ad Amatrice ci sono stati i crolli di molte palazzine. A Pescara del Tronto, poco distante, il bilancio ufficiale parla di 10 morti. Ad Accumoli sembra che ci siano dei bambini sotto le macerie. Un minore è stato invece estratto vivo a Pescara del Tronto. I soccorritori stanno continuando a scavare e la Croce Rossa sta chiedendo alla popolazione di lasciare libere le strade e le linee telefoniche cellulari per poter consentire alla macchina dei soccorsi di lavorare al meglio. Per ora il bilancio complessivo sembra essere di 13-14 vittime, ma sembra destinato ad aumentare. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di rientrare a Roma da Palermo, dove si trovava in questi giorni.
Probabilmente è stata una sigaretta a causare l’incendio che partendo da un terreno incolto, sta mettendo letteralmente in ginocchio la Capitale. Il rogo è divampato ieri verso le 11 nella periferia della città, causando fiamme altissime che stanno causando notevoli disagi e che hanno costretto allo sgombero precauzionale di alcune strutture, tra cui un convento. Il lavoro continuo dei pompieri sta evitando il peggio, limitando le fiamme alle abitazioni che in alcuni casi sono state lambite dall’incendio. Sul posto è intervenuto il Sindaco Raggi che ha subito istituito una cellula di emergenza sul campo, allo scopo di monitorare costantemente la situazione. Il rogo non è l’unico, dato che ci sono altri focolai tutti intorno la cintura cittadina. Gli investigatori stanno lavorando per accertare se qualcuno di questi è di origine dolosa.
Sembra avere le idee chiare il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano, che durante una lunga intervista con un quotidiano nazionale ha tratteggiato la sua soluzione sulla questione migranti. “Redistribuzione e pugno duro”, queste alcune delle più importanti frasi di Alfano, che punta sul trasferimento dei migranti salvati sulle nostre coste, verso alcuni Paesi europei. Importante anche il pugno di ferro con cui intende operare il Ministro non solo contro i trafficanti di esseri umani, ma anche contro gli Stati africani che nonostante gli aiuti europei non fanno nulla per contrastare i cosiddetti viaggi della speranza. Le idee di Alfano dovrebbero essere tramutate in proposte di legge che vedrebbero la loro nascita alla ripresa dei lavori parlamentari.
Duro attacco della famiglia Regeni contro il Presidente egiziano Al Sisi, che nei giorni scorsi aveva parlato degli importanti sforzi investigativi fatti dal suo Paese. La famiglia del ricercatore, ucciso dopo indicibili torture alla fine del gennaio scorso, ha infatti indetto una conferenza stampa, dove il padre si è chiesto quali siano questi sforzi fatti dal governo egiziano, visto che le autorità di polizia africane continuano a negare qualsiasi collaborazione con le forze di polizia italiane. I genitori hanno fatto notare come risale a meno di un mese fa l’ulteriore diniego da parte del governo africano di fornire i tabulati telefonici e le immagini delle telecamere di sorveglianza. Le autorità sono state invitate dai genitori di Regeni a manifestare la propria voglia di giungere alla verità “con i fatti e non solo a parole”.
Con una decisione che farà certamente discutere, il TAS ha confermato la squalifica anche dalle paraolimpiadi della nazionale olimpica russa. La decisione del Tribunale arbitrale dello sport di Losanna è da ricondursi al famigerato doping di Stato, emerso con il rapporto McLaren e che aveva portato all’esclusione della nazionale di atletica dalle olimpiadi di Rio appena concluse. Fortissimo lo sdegno del mondo dello sport russo, che pur accettando la decisione dell’importante organo sportivo, non riconosce le motivazioni che stanno alla base dell’esclusione. Vladimir Lukin Presidente del comitato paraolimpico russo in questo contesto, non ha escluso un ricorso d’urgenza presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo.