Dopo la tragedia del sisma che ha messo in ginocchio il Centro Italia spezzando quasi 300 vite, oltre alle macerie, ai corpi da estrarre ed ai crolli di case ed edifici, le Forze dell’ordine hanno dovuto fare i conti con una realtà ancora più feroce. L’ombra degli sciacalli del terremoto era stata prevista sin dai primi attimi in cui i soccorritori della Protezione civile si misero ad estrarre le prime vittime a mani nude. In quella zona dove la distruzione e la morte la faceva da padrona, l’ombra di coloro che avrebbero potuto approfittare di una tragedia immane come il terribile sisma per violare ancora una volta il privato di coloro che sono stati scaraventati in piena notte nell’inferno si è fatta sempre più concreta. E’ Amatrice il centro che sembra fare più gola agli sciacalli, tra le rovine delle case diroccate, alla ricerca di beni rimasti intatti alla violenza del terremoto e pronti a rendersi artefici di un secondo sopruso. Nelle passate ore, i vigili urbani di Roma hanno fermato due pregiudicati ad Amatrice, sospettati di sciacallaggio. Lo riporta IlMessaggero.it, che racconta come con fare sospetto, tra le rovine di uno stabile ridotto in macerie, si aggiravano probabilmente per sottrarre dalle abitazioni colpite qualche bene. Fermati per un controllo, i due presunti sciacalli del terremoto sono stati condotti presso la base operativa. Si tratta di due italiani 30enni e pregiudicati, portati via dagli agenti proprio mentre la folla iniziava ad inveire contro di loro. I sospettati ai militari avrebbero asserito di aver viaggiato per 700 chilometri e di essere giunti nelle zone del terremoto per dare una mano, ma i loro precedenti, tra cui furto e rapina, hanno reso poco convincenti i loro racconti, attualmente al vaglio al fine di stabilire se avessero già trafugato qualche bene. Qualche giorno fa era stato segnalato un altro caso di sciacallaggio: il giorno dopo il terribile sisma, la polizia aveva fermato un sospettato che camminava tra le case abbandonate trascinandosi dietro un trolley. Anche in quel caso è stato fondamentale l’intervento degli agenti per salvare l’uomo dal linciaggio della folla. Il primo arresto di sciacallaggio ha visto invece protagonista un pluripregiudicato napoletano di 45 anni, Massimiliano Musella, sorpreso a forzare con un cacciavite la serratura di una casa colpita dal sisma e disabitata. E’ quanto avvenuto nella frazione Retrosi nel comune di Amatrice dove, secondo Agi.it, sarebbe avvenuta una vera e propria colluttazione tra lo sciacallo ed i militari, nel corso della quale uno sarebbe rimasto ferito. Nella tasca dei pantaloni dell’uomo fermato, sarebbe stato ritrovato un biglietto ferroviario del 24 agosto per la tratta Napoli-Roma. Lo stesso, tramite la sua pagina Facebook, dopo aver condiviso un appello di aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto aveva annunciato: “Vado lii”. In rete non sono mancate le polemiche e gli insulti e l’evento ha fatto scendere in campo anche il sindaco di Napoli, pronto a dichiararsi parte civile in vista di un eventuale processo.