E se la morte di Maria Ungureanu fosse avvenuta in un contesto differente da quello dell’omicidio? E’ questa la domanda che si è posta la criminologa Ursula Franco, in merito al giallo della bambina di dieci anni trovata senza vita, annegata nella piscina del resort di San Salvatore Telesino il 19 giugno scorso. Potrebbe essersi trattato di un incidente, secondo l’esperta, eppure le domande sul caso restano ancora molteplici, come evidenzia la testata IlQuaderno.it. Tanto per iniziare, i segni di violenza reiterata emersi dall’autopsia. La piccola avrebbe subito abusi, ma quando? E soprattutto da chi? Questo rappresenta un altro aspetto inquietante della vicenda che vede la morte di Maria Ungureanu e che al momento non trova alcuna risposta dai numerosi interrogatori avvenuto lungo tutta l’estate, nel corso delle indagini che non hanno finora mai incontrato alcuna battuta di arresto, sebbene attualmente il riserbo ed il silenzio siano più che palpabili.
Cosa è successo realmente alla piccola Maria Ungureanu? Continuano i dubbi e le ipotesi sulla tragica morte della bambina di quasi dieci anni avvenuta nella piscina del resort, a San Salvatore Telesino, la sera del 19 giugno scorso. Mentre la criminologa Ursula Franco che fa parte della difesa dei due indagati, Daniel e la sorella Cristina Ciocan, continua ad insistere sulla morte accidentale, diversa è la posizione della famiglia della piccola, sempre più convinta che dietro questa tragedia ci sia l’ombra di un assassino, ancora a piede libero. Le indagini degli inquirenti proseguono, tra interrogatori ed attese per i risultati dei Ris. Anche il padre della bambina non avrebbe alcun dubbio, come dallo stesso asserito qualche settimana fa sulle pagine del settimanale “Giallo”: “Mia figlia è morta ammazzata a soli nove anni e non è giusto che chi l’ha uccisa sia ancora a piede libero”.
La morte di Maria Ungureanu, avvenuta in circostanze misteriose la sera del 19 giugno scorso a San Salvatore Telesino (Benevento), ha portato finora a percorrere differenti strade. Quella maggiormente sostenuta dagli inquirenti avrebbe a che fare con l’omicidio, sebbene sia stata avanzata anche l’ipotesi dell’incidente. Dall’autopsia eseguita sul corpo della bambina di appena dieci anni, sarebbe emersa la morte per soffocamento, avvenuta probabilmente nella piscina del resort del paesino dove la piccola è stata rinvenuta poche ore dopo la sua scomparsa. Dagli esami autoptici sarebbe però anche emerso un passato fatto di reiterate violenze sessuali. Probabilmente, dunque, l’omicidio di Maria Ungureanu potrebbe configurarsi nel rifiuto della bimba di un nuovo presunto abuso. L’unica certezza, in attesa dei risultati dei Ris su alcuni abiti e su altri oggetti repertati nelle scorse settimane, resta l’iscrizione nel registro degli indagati di due nomi, quello di Daniel Ciocan, 21enne rumeno ed amico di famiglia e quello della sorella 29enne, Cristina, a piede libero e rispettivamente accusati di omicidio volontario e violenza sessuale lui e di concorso in omicidio lei. Negli ultimi giorni, precisamente lo scorso 24 agosto, la difesa dei due ragazzi rumeni rappresentata dagli avvocati Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo, avrebbe incontrato la criminologa Ursula Franco per un confronto sul caso, ad oltre un mese dalla morte di Maria Ungureanu. Raggiunto telefonicamente dalla testata ilQuaderno.it, l’avvocato Verrillo non ha escluso la tesi dell’incidente, sostenuta qualche settimana fa proprio dall’esperta criminologa: “Abbiamo esaminato il caso alla presenza dei due indagati. Allo stato molti elementi portano alla conclusione di una morte accidentale. Purtroppo i segni di violenza pregressi hanno potuto determinare la diversa ipotesi dell’omicidio. Faremo in ogni caso approfondimenti difensivi a supporto della tesi della disgrazia”. Proprio sulla tesi della morte accidentale della bambina, sembra basarsi il lavoro della criminologa Franco sulla quale nei prossimi giorni non si esclude che possa essere presentata una relazione scritta. Eppure, questa convinzione non troverebbe l’appoggio della famiglia di Maria Ungureanu. I genitori, in più occasioni avevano infatti sostenuto che la loro unica figlia non sapeva nuotare. Dunque, l’ipotesi di una marachella finita male sembrerebbe sgretolarsi alla luce dei timori provati dalla bambina così come del clima poco mite la sera in cui Maria sparì, prima di essere ritrovata senza vita e completamente nuda nella acque della piscina del resort.