Ci sono voluti ben tredici mesi dopo la sentenza perché la sezione distaccata di Taranto della Corte d’Assise d’appello di Lecce fornisse le motivazioni sulla sentenza che ha condannato all’ergastolo Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano per l’omicidio rispettivamente della cugina e nipote, Sarah Scazzi, omicidio accaduto il 26 agosto del 2010. Secondo alcuen interpretazioni legali per colpa di questo ritardo Sabrina Misseri avrebbe potuto essere rimessa in libertà in quanto in assenza definitiva, termine che scade il prossimo 15 ottobre. La giovane dunque avrebbe potuto attendere in libertà l’ultimo processo ancora in ballo sul caso. Secondo la difesa infatti esiste un contrasto sull’interpretazione della norma giudiziaria che prevede la custodia cautelare: la cugina di saran infatti avrebbe già scontato i sei anni previsti. Negli atti depositati adesso si spiega che Michele Misseri è stato condannato a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere, stesso reato imputato al fratello Carmine condannato invece a 5 anni e 11 mesi.