Forte lo sconcerto per Tommaso Labranca, lo scrittore 54enne che è morto oggi in circostanze ancora misteriose. Sono in molti a ricordarlo tramite Twitter, soprattutto sottolineando uno dei tratti significativi dell’autore: era stravagante. Al di fuori delle righe e dei contesti, ha portato la scrittura ad un livello che molti contemporanei gli invidiano da sempre, trattando con serietà tutte le tematiche Pop della nostra epoca, ma anche con estrema ironia. Sui social il giornalista Luca Telese lo ricorda affermando che “ad uno che inventa una rivista di tenendeza milanese e si inventa un titolo come “Ossobook” dovrebbero dare il Nobel”. Una presenza importante nel mondo della letteratura, molto al di fuori delle righe assunte dalla società perbenista di pensatori e molto più vicino ai geni di un tempo proprio per questa sua distanza con la folla, il comune sentire. “Non c’è pop senza trash e viceversa. Da Tommaso Labranca abbiamo imparato che lo snobbismo è una brutta malattia, chi ce lo ricorderà ora?”, scrive un utente su Twitter, mentre altri si fermano a riflettere come quei giornali che da anni non permettevano a Tommaso Labranca di scrivere, adesso lo celebrino come una mente eccelsa. “Che animale ipocrita, il coccodrillo”, sottolinea l’utente. 



Quest’oggi, all’età di 55 anni si è spento lo scrittore ed autore televisivo milanese Tommaso Labranca in circostanze ancora da chiarire. A dare per primo la notizia è stato lo scrittore Gianni Biondillo scrivendo un pezzo sulla rivista Nazione Indiana, nel quale ha sottolineato di aver saputo da un suo caro amico del Ticino, della morte di Labranca nel corso della notte. Lo stesso Biondillo rimarcando la disperazione e l’inquietudine per quanto accaduto ha voluto dare un proprio personale ricordo e una descrizione di Labranca: “Tommaso era di una intelligenza lucida e geniale. Era un intellettuale nella accezione più nobile che si possa dare a questa parola. Ci sono scrittori che usano le parole degli altri. E, rarissimi, ci sono scrittori che inventano parole e concetti che tutti poi usano (spesso senza citare le fonti). Tommaso era uno di questi. Era un inventore di pensieri collettivi”.



È morto oggi, all’età di 54 anni, lo scrittore, autore televisivo, conduttore radiofonico ed editore Tommaso Labranca. Artista e intellettuale di spessore, spesso criticato per i suoi modi taglienti e le sue maniere brusche, Tommaso Labranca inizia la sua carriera giovanissimo, appena ventenne, lavorando come traduttore ed autore di fanzine. Studioso del trash, lo abbandonerà poi per il diverso significato che gli viene dato oggi nella sua accezione contemporanea. Si interessa tantissimo anche di musica e arte. Nel 1994 raggiunge il successo con l’antologia “Andy Warhol era un coatto. Vivere e capire il trash”, per poi approdare successivamente alla televisione, diventando autore di vari programmi come Anima Mia e Il Buono, il Brutto e il Cattivo. Lo scrittore che insieme a Isabella Santacroce e Niccolò Ammaniti aveva fatto parte della cosiddetta Gioventù Cannibale, è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione questa mattina. Ancora ignote le cause del decesso, ma sembra che negli ultimi giorni Tommaso Labranca non si sentisse molto bene.

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