Dopo nove anni Rudy Guede fa ancora parlare di sé: l’ivoriano condannato a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher ha infatti chiesto la revisione del processo e c’è attesa per la decisione dei giudici. Il delitto di Meredith Kercher, noto anche come delitto di Perugia, è avvenuto il 1 novembre 2007. Meredith era una studentessa inglese in Italia per l’Erasmus: fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella propria camera da letto, all’interno della casa che condivideva con altri studenti. Il processo ha avuto un iter giudiziario travagliato. In primo grado, come concorrenti nell’omicidio con Rudy Guede, furono condannati dalla Corte d’Assise di Perugia nel 2009 anche la statunitense Amanda Knox e l’allora findanzato, l’italiano Raffaele Sollecito. Successivamente i due furono assolti e scarcerati dalla Corte d’Assise d’appello nel 2011 per non avere commesso il fatto (per Amanda Knox fu confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba che era stato da lei accusato dell’omicidio e risultato poi estraneo ai fatti). Ma nel 2013 fu annullata la sentenza assolutoria d’appello e gli atti rinvitati alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. Nel 2014 Raffaele Sollecito e Amanda Knox furono di nuovo ritenuti colpevoli e condannati lei a 28 anni e 6 mesi di reclusione e lui a 25 anni. Nel 2015 la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne a Raffaele Sollecito e Amanda Knox, assolvendoli per non aver commesso il fatto per “mancanza di prove” certe e la presenza di numerosi errori nelle indagini. Ora si attende di sapere se il processo avrà una revisione, come chiesto da Rudy Guede che si è sempre proclamato innocente.
Nelle ultime settimana il nome di Rudy Guede, l’ivoriano accusato di aver ucciso la giovane studentessa inglese Meredith Kercher nella villetta di Perugia nel novembre di nove anni fa, è tornato prepotentemente sulle pagine di cronaca nera. Il motivo è da attribuire alla volontà del giovane (e della sua difesa) di chiedere la revisione del processo. In merito, proprio tramite le pagine del settimanale Giallo, qualche settimana fa aveva rilasciato alcune dichiarazioni attraverso il suo portavoce. Il 29enne ivoriano condannato in via definitiva a 16 anni come unico responsabile del delitto di Meredith, continua a definirsi innocente e crede fermamente di essere stato condannato ingiustamente. Per tale ragione, auspica che la Corte di Firenze possa almeno accogliere la richiesta di revisione al fine di poterne discutere.
L’omicidio di Perugia ha ottenuto una svolta importante ai danni di Rudy Guede in seguito all’assoluzione dei due ex fidanzati, Raffaele Sollecito ed Amanda Knox, prosciolti dalla Cassazione e assolti dai giudici per non aver commesso il fatto, dopo quattro anni trascorsi in carcere. L’unico colpevole, secondo l’accusa, resta proprio l’ivoriano, lo stesso che in fase di giudizio aveva deciso di separare il suo percorso giudiziario rispetto a quello degli altri due indagati attraverso la scelta del rito abbreviato. Con la richiesta di revisione del processo, Rudy Guede ha deciso di giocarsi la sua ultima carta e sebbene lo stesso sia molto fiducioso nei confronti della giustizia e delle istituzioni che la rappresentano, la criminologa Roberta Bruzzone non sarebbe così positiva in merito. Sulle pagine del medesimo settimanale diretto da Andrea Biavardi, nel commentare il caso ha spiegato: “Oggi l’ivoriano, a differenza del passato, punta il dito con decisione contro Amanda, che sostiene di aver riconosciuto quella maledetta notte”.
E sulle speranze di Rudy Guede ha asserito: “A mio avviso la richiesta di revisione non verrà accolta e non ci sarà nessun ulteriore processo”. Un quadro pessimistico, quello esposto dalla criminologa, che ha chiosato: “Guede non ha speranze in considerazione della sovrabbondante quantità di tracce (biologiche e non) riconducibili a lui repertate sulla scena del crimine”.